Caporalato: servono forme contrattuali che aiutino le aziende

“Ferma condanna per gli episodi come quelli venuti alla luce nei giorni scorsi grazie all’operazione eseguita su scala nazionale della Polizia, da cui è emerso l’utilizzo di lavoratori irregolari. Rileviamo però la necessità di mettere a punto forme contrattuali che facilitino le piccole e medie aziende, oggi gravate da un eccesso di oneri burocratici anche per raccolte della frutta di una manciata di giornate, che può portare a una deregulation o ad affidarsi a cooperative non sempre corrette”.

Paolo Ferrarese, presidente di Confagricoltura Verona, invita a non mettere all’indice un intero comparto per comportamenti che sono sporadici e a cercare soluzioni per favorire il reperimento regolare di manodopera. “Confagricoltura non ha la percezione che il fenomeno del caporalato sia di grande incidenza nella nostra regione – sottolinea -.  Occorre fare delle distinzioni nette fra il caporalato vero e proprio, tipico di altre zone, ed eventuali comportamenti illegittimi da parte datoriale nel rapporto con i dipendenti, come le violazioni lievi e formali sul rispetto dell’orario di lavoro e l’igiene. Condanniamo entrambe le situazioni ma certamente non vanno confuse: per questo auspichiamo radicali modifiche all’ultima legge sul caporalato, che arriva a punire perfino con il carcere e la confisca dei beni chi incorre accidentalmente in una trasgressione marginale”.

Ferrarese auspica, inoltre, che i contratti di lavoro occasionale possano essere modificati, andando a favorire in maniera agile e semplificata l’incontro fra la domanda e l’offerta di lavoro per quanto riguarda le raccolte della frutta e i lavori occasionali, com’è avvenuto per tanti anni con i voucher.

“Bisogna fornire alle aziende agricole la possibilità di chiudere i bilanci senza essere pesantemente additate come sfruttatrici di lavoratori – dice -. Lo Stato deve fare la sua parte, prevedendo misure adeguate per la semplificazione burocratica, l’alleggerimento degli oneri sociali, l’integrazione di clandestini ed emigrati, la sicurezza e il presidio del territorio. Ricordo, infine, che a livello nazionale Confagricoltura ha aderito con convinzione alla firma del protocollo sperimentale contro il caporalato e lo sfruttamento lavorativo in agricoltura, proposto dai ministeri del Lavoro, dell’Interno e delle Politiche agricole, che fornisce strumenti concreti di supporto ai lavoratori agricoli e permette di prevenire e contrastare, nelle aree più a rischio, sfruttamento e degrado. Anche a livello provinciale siamo disponibili a collaborare con i sindacati a una cabina di regia sui temi della regolarità contrattuale e della sicurezza».

Clarissa GulottaCaporalato: servono forme contrattuali che aiutino le aziende

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *