LEGGE DI BILANCIO 2017 AI BLOCCHI DI PARTENZA
Il Governo propone interventi per la competitività e anche delle riduzioni fiscali come l’abolizione dell’Irpef per gli agricoltori professionali
Lo scorso 15 ottobre il Governo ha presentato la Legge di bilancio, che sostituisce la Legge di stabilità e che dovrà essere approvata entro l’anno dal Parlamento e dalla Commissione europea.
La manovra, che vale 27 miliardi, si compone del disegno di legge di Bilancio e di un decreto legge che contiene misure aventi carattere di particolare urgenza, tra le quali l’avvio del processo di chiusura di Equitalia.
COMPETITIVITA’ – La manovra prevede anzitutto misure di sostegno alla competitività e di stimolo agli investimenti secondo la strategia “Industria 4.0” con un effeto di mobilitazione di risorse di 20 miliardi. Tra gli strumenti, la proroga del super-ammortamento del 140% sull’acquisto di beni strumentali e l’iperammortamento, ovvero una maggiorazione dell’ammortamento al 250% sull’acquisto di beni strumentali e immateriali (software) funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dell’impresa. E ancora, 1 miliardo al Fondo di Garanzia per le PMI che significa fino a 25 miliardi di credito per le piccole e medie imprese e la proroga della cosiddetta “Nuova Sabatini”, nonché misure di sostegno alle start-up innovative. Infine, è previsto un rafforzamento della detassazione dei premi di produttività.
TASSE –Per quanto riguarda le tasse si conferma la riduzione dell’Ires già disposta nella Legge di Stabilità del 2016 e la progressiva riduzione del carico fiscale. Grazie alla disattivazione della clausola di salvaguardia prevista in precedenti leggi di stabilità, si evitano aumenti per circa 15 miliardi di euro di Iva e accise. Per il triennio 2017-2019 viene abolita la cosiddetta “Irpef agricola”: i redditi dominicali e agricoli non concorrono cioè alla base imponibile Irpef di coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali. E per gli agricoltori under 40 è prevista la decontribuzione. Inoltre, il reddito d’impresa degli imprenditori persone fisiche viene assoggettato all’aliquota Iri del 24%, la stessa dell’Ires, anziché essere ricompreso nel reddito complessivo ed essere sottoposto alla progressività dell’Irpef: in questo modo l’imposta scenderà significativamente. La manovra prevede anche interventi a favore delle Partite Iva.
PENSIONI – Sette miliardi in tre anni sono destinati al sostegno delle pensioni più basse, con l’introduzione della quattordicesima e la possibilità di andare in pensione prima. Aumenta la no tax area per i pensionati anche di età non superiore a 75 anni. L’Anticipo pensionistico (APE) spetta ai lavoratori che abbiano almeno 63 anni e sono a 3 anni e 7 mesi dalla pensione di vecchiaia. Potranno accedere all’APE sociale i lavoratori che abbiano almeno 30 anni di contributi se disoccupati, invalidi o con di parenti 1° grado con disabilità grave oppure per chi avrà raggiunto i 36 anni di contributi facendo dei lavori cosiddetti “pesanti”. Queste categorie di lavoratori potranno andare in pensione fino a tre anni prima senza nessun onere fino a 1.500 euro lordi di pensione. Potranno accedere all’APE volontaria i lavoratori che avranno 20 anni di contributi versati, in questo caso la rata di restituzione del prestito andrà di media dal 4,6% al 4,7%. L’APE aziendale ha gli stessi meccanismi di funzionamento di quella volontaria, ma le rate di restituzione del prestito saranno a carico dell’azienda. Tutti gli iscritti presso due o più forme di assicurazione obbligatoria avranno diritto al cumulo gratuito dei contributi ai fini della pensione anticipata e di vecchiaia.
SANITA’- Viene confermato il finanziamento al Servizio sanitario nazionale e vengono introdotte finalizzazioni per cure avanzate (farmaci oncologici, per l’epatite C etc) e per la stabilizzazione di giovani medici e infermieri. 113 miliardi (2 in più del 2015).
SOCIALE – Sono previste misure a sostegno della povertà. Dal 2018, con risparmi “istituzionali”, ci saranno 500 milioni di aumento del Fondo per la lotta alla povertà. Da subito, 50 milioni al Fondo dedicato alla non autosufficienza. Alle politiche per la famiglia vanno 600 milioni.
TERREMOTO E CASA ITALIA: 4,5 i miliardi che vanno alla ricostruzione di Accumoli, Amatrice, Arquata e degli altri territori interessati dal sisma del 24 agosto 2016.
INCENTIVI E BONUS PER L’EDILIZIA: 3 miliardi in tre anni per bonus dedicati alle ristrutturazioni edilizie (anche per condomini e alberghi), per il contrasto al dissesto idrogeologico e per l’edilizia scolastica. Previsto il potenziamento di quelli per la riqualificazione energetica e per gli adeguamenti antisismici. E’ prorogato a tutto il 2017 il bonus Irpef del 50% per spese di ristrutturazioni edilizie. Le spese di miglioramento dell’efficienza energetica che danno diritto alla detrazione del 65% sono prorogate fino al 2021 ed in alcuni casi si potrà beneficiare della detrazione del 70-75%; le detrazioni più alte sono quelle riservate ai condomini. E’ introdotto un “bonus sismico”: le spese sostenute per adeguare alle misure antisismiche gli immobili (sia abitazioni che unità produttive) situati in zone ad alta pericolosità sismica daranno diritto ad una detrazione Irpef fino all’85%.
INVESTIMENTI: 12 miliardi aggiuntivi in tre anni per gli investimenti pubblici dalle infrastrutture all’ambiente e alle attività produttive, a partire dall’attuazione del Masterplan per il Mezzogiorno.
PUBBLICO IMPIEGO: 1,9 i miliardi impegnati per il rinnovo dei contratti nella pubblica amministrazione, per le retribuzioni di forze armate, dei corpi di polizia e per nuove assunzioni.
CHIUSURA DI EQUITALIA – Entro 6 mesi verrà archiviato l’attuale concessionario pubblico per la riscossione, che verrà affidata all’Agenzia delle Entrate, in veste rinnovata.
ROTTAMAZIONE CARTELLE ESATTORIALI:
Verrà data possibilità ai contribuenti destinatari di cartelle esattoriali di chiudere i conti in sospeso, pagando solo imposte e sanzioni, senza aggiunta di interessi e spese di mora.
ABOLIZIONE DELL’IRPEF AGRICOLA
FAVOREVOLI MA CON QUALCHE PERPLESSITA’
Per il triennio 2017-2019 viene abolita l’Irpef sui redditi dominicale ed agrario dei terreni di coltivatori diretti ed imprenditori agricoli professionali. E’ questo indubbiamente un provvedimento favorevole per gli agricoltori, che però suscita alcune perplessità. Infatti, il reddito agrario ha sempre rappresentato la voce di riferimento per la tassazione delle attività agricole. L’esenzione da Irpef dei redditi dei terreni potrebbe aprire il varco ad una tassazione “a bilancio” anche per le imprese agricole. Ad esempio, per gli allevatori, il reddito agrario rappresenta il parametro da confrontare con il numero degli animali allevati; se viene a mancare il reddito imponibile Irpef, c’è il rischio di dover tassare ordinariamente tutti i capi allevati. E’ necessario che siano precisati al più presto i dettagli di questa misura, e tutte le implicazioni fiscali che comporta.
Il disegno di legge prevede delle nuove “comunicazioni iva”, che interesseranno anche le aziende agricole. Si tratta di un elenco clienti/fornitori di tutte le fatture ricevute ed emesse, da inviare all’Amministrazione finanziaria con cadenza trimestrale.