Marzo 2020

Cassa integrazione lavoratori agricoli e altri istituti

Diverse aziende agricole, soprattutto dei settori agrituristico e florovivaistico, ci chiedono di attivare la cassa integrazione per i loro lavoratori in quanto la crisi sanitaria in atto ha ridotto in misura più o meno rilevante l’attività produttiva. A seguito della pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del cosiddetto “decreto cura Italia”, che ha completato il quadro normativo relativo agli ammortizzatori sociali, riepiloghiamo le misure ordinarie e straordinarie che possono essere attivate dai datori di lavoro che operano nell’ambito agricolo. Naturalmente gli uffici provinciali di Confagricoltura sono a disposizione per fornire alle aziende interessate tutte le informazioni necessarie e ad assisterle nella presentazione delle richieste.

Cassa integrazione salari (CISOA) Anzitutto ricordiamo che nel settore agricolo è prevista la cassa integrazione salari (CISOA) per gli operai agricoli a tempo indeterminato che abbiano lavorato almeno 180 giorni nell’anno e per gli impiegati agricoli. Tale misura può essere attivata anche in caso di riduzione o sospensione dell’attività agricola a causa dell’emergenza sanitaria in atto. Una circolare operativa dell’Inps prevederà la causale “emergenza COVID-19” e durata massima di 9 settimane anche per la CISOA. Confagricoltura ha chiesto la semplificazione delle procedure e il pagamento diretto della retribuzione da parte dell’Inps. Ci sarà tempo 120 giorni per presentare le domande.

Cassa integrazione in deroga Il decreto legge cura Italia riconosce il ricorso fino a nove settimane di cassa integrazione in deroga (Cigd) per i datori di lavoro del settore privato (compresi quello agricolo e della pesca) privi degli ammortizzatori sociali previsti in costanza di rapporto di lavoro. La norma estende la tutela del reddito al personale delle aziende che occupano fino a cinque dipendenti, tranne quelli del lavoro domestico. I lavoratori devo essere in forza alla data del 23 febbraio 2020. A disposizione ci sono 3,2 miliardi di euro. Per attivare la Cassa integrazione in deroga è necessario un accordo con le organizzazioni sindacali più rappresentative a livello nazionale che dovrebbe essere sottoscritto nei prossimi giorni.

Indennità lavoratori a tempo determinato del settore agricolo L’articolo 30 del DL cura Italia prevede inoltre che: “Agli operai agricoli a tempo determinato, non titolari di pensione, che nel 2019 abbiano effettuato almeno 50 giornate effettive di attività di lavoro agricolo, è riconosciuta un’indennità per il mese di marzo pari a 600 euro. L’indennità di cui al presente articolo non concorre alla formazione del reddito ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917.”

Proroga del termine di presentazione delle domande di disoccupazione agricola In considerazione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, per gli operai agricoli a tempo determinato e indeterminato il termine per la presentazione delle domande di disoccupazione agricola è prorogato, solo per le domande non già presentate in competenza 2019, al giorno 1° giugno 2020.

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Coronavirus: a chi spetta l’indennità di 600 euro e cosa è necessario dichiarare

Riportiamo le categorie a cui spetta l’indennità di 600 euro prevista dal decreto “cura Italia” e cosa devono dichiarare i beneficiari. Tra qualche giorno l’Inps renderà disponibile una piattaforma informatica per la presentazione delle domande.

Indennità professionisti e lavoratori con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa La dichiarazione prevede di essere un libero professionista titolare di partita iva attiva alla data del 23 febbraio 2020 e iscritto alla Gestione separata di cui all’articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335; ovvero titolare di rapporto di collaborazione coordinata e continuativa attivo alla medesima data, iscritto alla Gestione separata di cui all’articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335; di non essere titolare di pensione; di non essere iscritto ad altre forme previdenziali obbligatorie; di non essere percettore del “reddito di cittadinanza”.

Indennità lavoratori autonomi iscritti alle Gestioni speciali dell’Ago La dichiarazione prevede: di essere iscritto come (barrare la casella di interesse) [ ] Artigiano [ ] Commerciante [ ] CD/CM-IAP; di non essere titolare di pensione; di non essere iscritto ad altre forme previdenziali obbligatorie, ad esclusione della Gestione Separata di cui all’articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335; di non essere percettore del “reddito di cittadinanza”.

Indennità lavoratori stagionali del turismo e degli stabilimenti termali La dichiarazione prevede di essere un dipendente stagionale del settore turismo e degli stabilimenti termali; di aver cessato involontariamente il rapporto di lavoro in data ______________ (periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 17 marzo 2020); di non essere titolare di pensione; di non essere titolare di rapporto di lavoro dipendente alla data del 17 marzo 2020; di non essere percettore del “reddito di cittadinanza”.

Indennità lavoratori del settore agricolo La dichiarazione prevede: di essere un operaio agricolo a tempo determinato; di aver effettuato almeno 50 giornate effettive di attività di lavoro agricolo nell’anno 2019; di non essere titolare di pensione; di non essere percettore del “reddito di cittadinanza”.

Indennità lavoratori dello spettacolo La dichiarazione prevede: di essere iscritto al Fondo pensioni Lavoratori dello spettacolo; di aver versato al Fondo di cui sopra almeno 30 contributi giornalieri nell’anno 2019, da cui è derivato un reddito non superiore a 50.000 euro; di non essere titolare di pensione; di non essere percettore del “reddito di cittadinanza”.

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Filiera del vino: servono misure europee e nazionali straordinarie

Con una lettera indirizzata alla Ministra delle politiche agricole, alimentari e forestali Teresa Bellanova, la filiera del vino – che riunisce le principali organizzazioni del settore Confagricoltura, CIA, Copagri, Alleanza delle Cooperative Italiane, Unione italiana Vini, Federvini, Federdoc e Assoenologi – ha messo nero su bianco le difficoltà che il mondo vitivinicolo sta vivendo, in relazione alla grave crisi determinata dalla diffusione della COVID-19 e ha avanzato al Governo alcune proposte per mitigare i danni subiti dal comparto.

Il perdurare dell’emergenza COVID-19 in Italia e la sua diffusione a livello globale determina una situazione di rilevante difficoltà per l’inevitabile contrazione dei consumi, per la chiusura dei pubblici esercizi, per la sempre più complessa la logistica che rallenta qualsiasi tipo di pianificazione delle attività anche di promozione sui mercati internazionali.

A ciò si aggiunge la mancata ricezione negli alberghi, agriturismi e nella ristorazione, che ha sottratto un naturale sbocco per le produzioni nazionali, nonché un validissimo supporto promozionale dei vini italiani verso gli acquirenti nazionali e stranieri.

Il perdurare dell’emergenza COVID-19 in Italia e la crescente diffusione a livello globale dell’epidemia, rischia di creare quindi un eccesso di giacenza di prodotti in cantina a ridosso della prossima campagna vendemmiale e rende particolarmente incerto il contesto, rallentando qualsiasi tipo di pianificazione delle azioni di promozione nei mercati internazionali.

Per affrontare questo scenario e per portare sollievo al settore, le organizzazioni della filiera hanno proposto al Ministro, nel più ampio spirito di collaborazione una prima serie di misure.

In vista del prossimo Consiglio dei Ministri dell’agricoltura a Bruxelles, le proposte si muovono, con la richiesta di elaborare una strategia comune di sostegno straordinario al comparto agroalimentare insieme agli altri partner europei, mentre per il settore vitivinicolo si deve partire con una forte iniezione di flessibilità nelle misure già esistenti, tra cui il sistema delle autorizzazioni per gli impianti viticoli, la ristrutturazione dei vigneti, investimenti e promozione per liberare risorse a favore del settore in modo che possa dare, anche in questo momento di difficoltà, un contributo per il sostegno ed il rilancio dell’economia nazionale.

A livello nazionale la filiera ha avanzato alla Ministra Bellanova la convocazione del tavolo vino perché operi come cabina di regia del settore per le iniziative urgenti di supporto.

Per il mondo del vino italiano è necessario prevedere un “Piano Strategico di sostegno all’export vitivinicolo nazionale” articolato su missioni di settore, piani di comunicazione integrata sui mercati internazionali più ricettivi con previsione di misure straordinarie promozionali e di sostegno alla domanda di vino, sia per il mercato estero che interno, da strutturare con testimonial, opinion leader e “ambasciatori” a livello nazionale ed internazionale, oltre che iniziative volte a garantire liquidità alle imprese e snellimento burocratico.

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Florovivaismo: l’azione sindacale di Confagricoltura per la tutela del comparto

Il Presidente della Sezione Regionale Florovivaismo informa tutti i soci del settore che Confagricoltura sta intensificando la sua azione sindacale per la tutela del comparto florovivaistico considerati i drammatici risvolti negativi sulla produzione e sui redditi delle vostre aziende conseguenti alla emergenza sanitaria. Purtroppo in alcune realtà siamo arrivati alla dolorosa fase di distruzione dei prodotti coltivati.

Anzitutto stiamo intervenendo presso le istituzioni regionali, nazionali ed europee per chiedere la messa in atto di misure specifiche in favore delle aziende florovivaistiche gravemente colpite dalle conseguenze della diffusione di COVID-19. Come sapete nei giorni scorsi abbiamo promosso un’iniziativa presso il Ministro Bellanova. Nella lettera, inviata a nome del coordinamento Agrinsieme, dopo l’indicazione delle principali difficoltà, abbiamo sollecitano alcuni specifici interventi: moratorie mutui, cassa integrazione in deroga, rinvio pagamenti contributi previdenziali ed imposte, interventi specifici a sostegno delle aziende, etc… La lettera inviata al Ministro è stata poi veicolata al Copa-Cogeca (coordinamento dei sidacati agricoli europei) in modo da rendere noto, a livello UE, la complessa situazione che sta vivendo il comparto florovivaistico nazionale.

In questi giorni il Presidente di Confagricoltura è intervenuto ancora nei confronti del Governo ponendo il problema della forte esposizione del comparto florovivaistico e proponendo di inserirlo fra i settori da indennizzare per blocco dell’attività. Abbiamo quindi proposto di inserire degli interventi compensativi utilizzando il percorso di conversione del decreto legge “Cura Italia” che allo stato attuale non prevede misure specifiche per il comparto. L’iniziativa ha conseguito un risultato mediatico non indifferente. L’attenzione dei media e della opinione pubblica è quindi sicuramente alta.

Le diverse azioni messe in campo sono state raccolte anche da parte della politica. Lo testimonia l’interrogazione a risposta scritta presentata in Senato sulla tutela del settore nella quale si chiede al Ministro Bellanova di:

  • valutare un rapido intervento a tutela delle realtà produttive, ossatura dell’economia italiana, che rischiano di scomparire, predisponendo tutti gli strumenti finanziari necessari per garantirne la sopravvivenza;
  • considerare il settore floro-vivaistico legato alla produzione di piante vive ornamentali al pari dei settori agro-alimentari, il futuro dei quali dipenderà ad ogni modo anche da questo tipo di produzione, mettendo in campo misure urgenti al fine di salvaguardare la produzione nazionale, in quanto preziosa risorsa dell’agricoltura italiana, che altrimenti rischia di pagare un prezzo ancora più alto per gli effetti del Coronavirus.

Confagricoltura proseguirà la campagna di sensibilizzazione sulle istituzioni proponendo con realismo misure idonee che consentano alle imprese di continuare l’attività nonostante l’emergenza, di mantenere una sufficiente liquidità, di riequilibrare il mercato rafforzando la domanda e cercando in ogni modo un ristoro alle perdite di ricavo ed ai maggiori costi determinatisi per la emergenza Covid-19. Anche con la Regione del Veneto si stanno mettendo a punto un criterio per la definizione dei danni e misure specifiche di sostegno alle imprese del settore.

Nell’assicurarvi il massimo impegno sul piano sindacale e dell’assistenza amministrativa, cogliamo l’occasione per manifestare a tutti la solidarietà e il sostegno dell’Associazione.

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Speculazioni sul latte: Regione Veneto monitora importazioni estere

Con una lettera indirizzata al Ministero della Salute, alla Direzione veterinaria e ai Nuclei dei Carabinieri Antisofisticazioni e Sanità delle province di Padova e Treviso l’assessore regionale all’Agricoltura, Giuseppe Pan, chiede di vigilare sulle importazioni di latte crudo e latticini dall’estero in Italia per tutto il periodo di durata della crisi sanitaria Covid 19, e a partire dall’inizio dell’anno.

“Incontrando gli operatori della filiera lattiero-casearia del veneto – spiega Pan – ho raccolto la segnalazione che alcuni caseifici, hanno sospeso la raccolta di latte dalle stalle venete comunicando un abbassamento del prezzo concordato. Prima di attivare le azioni di supporto ai produttori, abbiano bisogno di conoscere con certezza i flussi di latte crudo importato e i relativi destinatari in Veneto, in modo da indirizzare correttamente eventuali aiuti a chi effettivamente raccoglie il latte dei produttori locali e non a soggetti che, diversamente da quanto dichiarano, potrebbero approfittare della situazione di crisi continuando ad attingere prodotto dall’estero e disattendendo gli impegni contrattuali assunti con i propri conferitori”.

“In questo momento di crisi la filiera veneta del latte, dalle stalle al piccolo caseificio fino alle grandi cooperative e imprese, va tutelata da speculazioni, ribassi indebiti dei prezzi, distorsioni delle catene di approvvigionamento e distributive – sottolinea Pan  – Credo sia interesse anche del Governo, oltre che della Regione, monitorare con attenzione i flussi in entrata e in uscita, prima di definire le misure straordinarie di intervento e di sovvenzione ai vari anelli della catena produttiva, nella comune convinzione di dover riservare un’attenzione privilegiata ai produttori che sono il primo anello della filiera. Se le stalle chiudono, non riaprono più: sono gli allevatori, dunque, l’anello più debole da tutelare in questa fase di significativa, ma anche disomogenea, di contrazione della domanda di latte fresco e latticini”.

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Autorizzato il conferimento del siero e dei sottoprodotti nei biodigestori

Con decreto firmato dal Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, è stato autorizzato l’impiego del siero di latte e altri sottoprodotti della lavorazione lattiero casearia all’interno dei biodigestori autorizzati dal settore primario.

La deroga temporanea durerà fino al ristabilirsi dell’ordinaria attività produttiva ad oggi fortemente penalizzata dall’emergenza epidemiologica Covid-19.

Sono 120 i biodigestori autorizzati in Veneto che operano utilizzando biomasse di origine agricola dove sarà possibile conferire i sottoprodotti della lavorazione lattiero-casearia.

La procedura è stata concordata dagli uffici regionali del settore agricolo, insieme all’Unità organizzativa regionale Veterinaria e Sicurezza Alimentare. Le modalità operative individuate per questo tipo di operazione permettono il rispetto delle condizioni richieste dal Ministero per lo spandimento agronomico in campo del cosiddetto digestato agroindustriale, cioè delle sostanze organiche assimilate agli effluenti zootecnici normalmente utilizzate per concimare il terreno.

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Proroga misure di sostegno a viticoltori e apicoltori e i termini per le operazioni finanziate dal Programma di Sviluppo Rurale

Per aiutare agricoltori e aziende del primario a rispettare le misure urgenti per il contenimento del Coronavirus la Giunta regionale del Veneto ha approvato una serie di provvedimenti di proroga o sospensione di scadenze, procedure ed obblighi previsti dai programmi di sostegno ai diversi settori agricoli.

In particolare, i provvedimenti approvati dalla Giunta in questi giorni interessano:

  • Programma di sviluppo rurale 2014-2020: La situazione interessa alcune migliaia di beneficiari per i quali è stata stabilita una proroga generale di sei mesi dei termini di realizzazione degli interventi e di presentazione della domanda di pagamento del saldo dell’aiuto per le operazioni in corso di realizzazione. I beneficiari interessati sono quelli finanziati dai seguenti bandi: DGR 989/2017, DGR 2112/2017, DGR 736/2018, DGR 1940/2018, DGR 650/2019, DGR 835/2019 e DGR 836/2019.
  • Programma investimenti OCM vitivinicolo: La Giunta ha prorogato per quest’anno a 60 giorni (rispetto ai 15 giorni inizialmente previsti) il termine per presentare la fidejussione necessaria per ottenere l’anticipo sul contributo concesso per gli investimenti.
  • Programma di aiuti al settore dell’apicoltura: Viene prorogato al 30 giugno il termine (inizialmente previsto al 31 maggio 2020) per presentare ad Avepa la rimodulazione delle spese sostenute negli alveari a partire dal 1° agosto 2019, cioè successive alla presentazione della domanda di sostegno per la campagna apistica 2019-2020
  • Programmi operativi OCM per l’ortofrutta: Solo per quest’anno le Organizzazioni di produttori e loro Associazioni beneficiano dell’abolizione dell’obbligo di destinare una percentuale (almeno il 3% del fondo di esercizio) dei programmi operativi poliennali alle attività di promozione e di commercializzazione.
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PAC: proroga presentazione domanda unica

La Commissione europea ha confermato la richiesta pervenuta dalle autorità italiane di prorogare di un mese il periodo di presentazione della domanda Pac per gli agricoltori italiani che hanno diritto al sostegno al reddito nell’ambito della Politica agricola comune.

Una richiesta motivata anche dall’emergenza Coronavirus che sta causando gravissime difficoltà su tutto il territorio nazionale. La scadenza del 15 maggio sarà quindi prorogata al 15 giugno, in modo da poter dare agricoltori una maggiore flessibilità nel compilare i propri fascicoli durante questo periodo difficile e senza precedenti.

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Florovivaismo: mercato fermo aziende in crisi. Cominciamo a quantificare i danni dei prodotti invenduti

Il protrarsi dell’attuale situazione emergenziale legata alla pandemia del COVID-19, o Coronavirus, sta mettendo a serio rischio la tenuta del florovivaismo italiano, a causa del mercato fermo, del completo azzeramento degli eventi, della chiusura dei mercati ambulanti rionali, ma anche e soprattutto per le numerose disdette provenienti dal mercato estero, legate alla disinformazione e a fenomeni di opportunismo e concorrenza sleale. Agrinsieme (che riunisce Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari) ha scritto una lettera alla Ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova, chiedendo interventi immediati.

La Ministra ha risposto immediatamente all’allarme con queste parole: “Conosciamo le difficoltà del settore e voglio assicurare tutti i florovivaisti e i floricoltori italiani: la situazione che sta soffrendo il comparto è oggetto della massima attenzione e cura. Troveremo rapidamente misure compensative mirate. Nulla andrà perduto né in termini di sostegno immeditato né in termini di prospettiva per le aziende del settore. Quando parliamo di misure per l’agricoltura, parliamo anche di florovivaismo. Che rappresenta una quota significativa e strategica del nostro segmento agricolo, ed è ben presente tra le priorità, compatibilmente con una emergenza e una crisi senza precedenti”.

Anche l’assessore all’agricoltura del Veneto, Giuseppe Pan, giovedì 19 marzo ha convocato un incontro con i rappresentanti dei settori florovivaistico e orticolo per discutere dei gravi problemi commerciali che stanno affrontando e per definire delle proposte di intervento da proporre al Governo centrale.

In attesa di specifici provvedimenti di sostegno al settore invitiamo le aziende florovivaistiche a quantificare in modo dettagliato e documentato i danni derivati dalla distruzione del prodotto o dalla mancata raccolta dello stesso. A breve Regione ed Avepa dovrebbero mettere a punto un’apposita modulistica per la richiesta di indennizzo.

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Decreto #CuraItalia: le misure per le aziende e i lavoratori

È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto legge 17 marzo 2020 n. 18 (decreto cura Italia) nel quale sono contenute importanti misure per il potenziamento del servizio sanitario nazionale e per il sostegno economico delle famiglie, dei lavoratori e delle imprese necessari per far fronte alla grave emergenza epidemiologica COVID-19. Si tratta di un provvedimento molto corposo, del valore di 25 miliardi di euro, che interessa anche le aziende agricole e i lavoratori per molteplici aspetti che vanno dalle sospensioni degli adempimenti fiscali e previdenziali alla cassa integrazione, dal posticipo delle scadenze delle autorizzazioni a specifiche risorse per il settore. Riportiamo di seguito una sintesi di tali misure, riservandoci di approfondirne il contenuto in successive pubblicazioni.

MISURE FISCALI: Le misure fiscali per fronteggiare l’emergenza epidemiologica di cui al Titolo IV del decreto legge si possono riassumere nei seguenti punti.

  • La sospensione per tutte le imprese di tutti i settori con ricavi o compensi non superiori a 2 milioni di euro nel precedente periodo di imposta (2019), limitatamente ai versamenti in scadenza tra l’8 marzo e il 31 marzo, relativi alle ritenute alla fonte sui redditi di lavoro dipendente e assimilato, alle trattenute dell’addizionale regionale e comunale, all’IVA e ai contributi previdenziali e assistenziali, nonché ai premi per l’assicurazione obbligatoria. I versamenti sospesi dovranno essere effettuati, senza applicazione di sanzioni e interessi, in un’unica soluzione entro il 31 maggio, oppure mediante rateizzazione, fino a un massimo di 5 rate mensili di pari importo a decorrere da maggio.
  • Per tutti i soggetti (quindi anche quelli con ricavi superiori a 2 milioni di euro) il rinvio al 20 marzo dei versamenti in scadenza ieri (16.03.2020) nei confronti delle pubbliche amministrazioni (senza applicazione di sanzioni e interessi), inclusi quelli relativi a tributi e contributi previdenziali ed assistenziali ed ai premi per l’assicurazione obbligatoria.
  • La sospensione dei versamenti IVA in scadenza nel mese di marzo e dei versamenti per ritenute fiscali su redditi di lavoro dipendente e assimilati, per contributi previdenziali e assistenziali e per premi INAIL, in scadenza fino al 30 aprile, per i soggetti maggiormente colpiti dall’emergenza epidemiologica, quali le imprese turistico recettive (tra cui rientrano gli agriturismi). Per tali soggetti la ripresa della riscossione è prevista, senza applicazione di sanzioni e interessi, in un’unica soluzione entro il 31 maggio 2020 o mediante rateizzazione fino a un massimo di 5 rate mensili di pari importo a decorrere dal mese di maggio 2020.
  • La sospensione dall’8 marzo al 31 maggio 2020, dei termini relativi alle attività di controllo, di accertamento, di riscossione e di contenzioso, da parte degli uffici degli enti impositori e per le risposte alle istanze di interpello e alle consulenze giuridiche.
  • La sospensione dei termini dei versamenti che scadono nel periodo dall’8 marzo al 31 maggio 2020, derivanti da cartelle di pagamento emesse dagli agenti della riscossione, nonché dagli avvisi di accertamento esecutivi emessi dall’Agenzia delle entrate e dagli avvisi di addebito emessi dagli enti previdenziali.
  • L’attribuzione, ai titolari di redditi di lavoro dipendente, di cui all’articolo 49, comma 1, a) del TUIR, che possiedono un reddito complessivo di importo non superiore a 40.000, di un premio di 100 euro, per il mese di marzo 2020, da rapportare al numero di giorni di lavoro svolti nella propria sede di lavoro nel predetto mese, che non concorre alla formazione del reddito complessivo.

DISPOSIZIONI IN MATERIA DI LAVORO E PREVIDENZA: Viene estesa su tutto il territorio nazionale e in favore di tutte le tipologie di datori di lavoro la possibilità di accedere agli ammortizzatori sociali (cassa integrazione ordinaria, straordinaria o in deroga) per i lavoratori dipendenti la cui attività è ridotta o sospesa a causa dell’emergenza.

  • Cassa integrazione per il settore agricolo: per gli operai agricoli a tempo indeterminato (con almeno 180 giornate) e per gli impiegati agricoli si può accedere alla Cisoa (Cassa Integrazione Salariale Operai della Agricoltura); per gli operai agricoli a tempo determinato e per quelli a tempo indeterminato che non possono accedere alla Cisoa, in forza alla data del 23 febbraio 2020, è possibile accedere alla cassa integrazione in deroga con le modalità e nei termini che saranno stabiliti con decreto della Regione Veneto.
  • Ai lavoratori autonomi iscritti alle gestioni speciali Inps (coltivatori diretti/iap, artigiani e commercianti) e agli operai agricoli a tempo determinato che abbiano effettuato almeno 50 giornate di lavoro nel 2019 è riconosciuta un’indennità pari a 600 euro per il mese di marzo 2020.
  • Le imprese agricole possono utilizzare prestazioni occasionali a titolo gratuito da parte di parenti o affini fino al 6° grado (anziché il 4°).
  • Il periodo in quarantena dei lavoratori del settore privato è equiparato alla malattia ai fini del trattamento economico.
  • Dalla data di entrata in vigore del decreto legge e per 60 giorni i datori di lavoro non possono licenziare i propri dipendenti per giustificato motivo oggettivo.
  • Il termine per la presentazione delle domande di disoccupazione agricola relativa al 2019 è prorogato dal 31 marzo al 1 giugno.
  • I termini di decadenza per la presentazione delle domande di disoccupazione naspi e dis-coll sono ampliati da 68 a 128.

CONGEDI Il decreto legge riconosce uno specifico congedo parentale indennizzato dall’Inps per consentire ai lavoratori dipendenti e autonomi di accudire i figli fino a 12 anni in conseguenza della chiusura delle scuole, in alternativa è previsto un bonus per il servizio di baby-sitting (600 euro per i privati).

ALTRE SOSPENSIONI DI ADEMPIMENTI E VERSAMENTI: Sono sospesi i termini relativi agli adempimenti e ai versamenti dei contributi per il lavoro domestico in scadenza nel periodo dal 23 febbraio 2020 al 31 maggio. Sono inoltre sospesi i termini dei versamenti scadenti nel periodo dall’8 marzo al 31 maggio 2020 derivanti da cartelle di pagamento degli agenti della riscossione e da avvisi di addebito relativi ai contri.

SOSPENSIONE DEI TERMINI DI SCADENZA DI PERMESSI E AUTORIZZAZIONI: Tutti i certificati, attestati, permessi, concessioni, autorizzazioni e atti abilitativi comunque denominati, in scadenza tra il 31 gennaio e il 15 aprile 2020, conservano la loro validità fino al 15 giugno 2020. Ciò a nostro avviso vale per la scadenza delle autorizzazioni all’acquisto e all’impiego dei prodotti fitosanitari il cui rinnovo non è stato più possibile a causa dell’epidemia, ma anche per il rinnovo dell’autorizzazione integrata ambientale e degli attestati relativi alla sicurezza sula lavoro.

Inoltre, in considerazione dello stato di emergenza nazionale è autorizzata fino al 31 ottobre 2020 la circolazione dei veicoli da sottoporre entro il 31 luglio 2020 alle attività di visita e prova di cui agli articoli 75 e 78 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 ovvero alle attività di revisione di cui all’articolo 80 del medesimo decreto legislativo.

MISURE PER L’AGROALIMENTARE: Le misure per l’agroalimentare contenute nel decreto prevedono:

  • un fondo da 100 milioni a sostegno delle imprese agricole;
  • stanziamento di 100 milioni di euro per favorire l’accesso al credito;
  • aumento dal 50% al 70% degli anticipi dei contributi Pac per un valore complessivo di oltre un miliardo di euro;
  • aumento del fondo indigenti di 50 milioni di euro per assicurare la distribuzione delle derrate alimentari, che si aggiungono ai 6 milioni già destinati nei giorni scorsi all’acquisto di latte crudo, in accordo con il tavolo spreco alimentare;
  • sospensione delle rate fino al 30 settembre per i mutui e gli altri finanziamenti a rimborso rateale, anche perfezionati tramite il rilascio di cambiali agrarie;
  • rafforzamento del fondo per la promozione dell’agroalimentare italiano all’estero.
Confagricoltura VenetoDecreto #CuraItalia: le misure per le aziende e i lavoratori
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