Febbraio 2021

Vitivinicolo: il settore soffre ma è pronto a reagire. La Federazione Nazionale Vitivinicola di Confagricoltura fa il punto della situazione

Federico Castellucci è stato confermato alla guida della Federazione Nazionale Vitivinicola di Confagricoltura Sarà ancora affiancato dall’imprenditore veneto Christian Marchesini alla vicepresidenza. La rielezione è avvenuta all’unanimità nella riunione che ha anche analizzato la situazione del comparto dopo un anno di emergenza sanitaria e alla luce delle misure emergenziali proposte da Bruxelles e dal Governo nazionale.

“Il contesto – ha affermato Castellucci – è ancora assai difficile e la pandemia ha evidenziato la differenza fra le grandi imprese multicanale e quelle che forniscono vini essenzialmente a ristoranti ed enoteche”. Alcune hanno giacenze molto alte – il Mipaaf parla di 61 milioni di ettolitri al 31 gennaio scorso, il 3,6% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno – per le difficoltà sui mercati dovuti al blocco del canale HoReCa, dove le aziende piccole e medie distribuiscono la maggior parte dei vini premium e superpremium. Questo ha determinato uno spostamento di fatturato dalle piccole alle grandi imprese, con una diminuzione del valore del prodotto.

“Nella GDO, se in un primo tempo sono aumentate le vendite, pur con prezzi più bassi, ora, a causa delle diminuite capacità di spesa dei consumatori, si registra un rallentamento e le aspettative per i prossimi mesi non sono rosee”.

L’export – secondo Ismea – nei primi dieci mesi del 2020 è diminuito del 3,4% sullo stesso periodo del 2019, con una perdita di 5,11 miliardi di euro. Per quanto concerne i prezzi, invece, i listini segnalano una riduzione di oltre il 7,5%, con punte più alte su alcuni mercati di riferimento.

Gli interventi emergenziali messi in atto andrebbero rimodulati per essere realmente efficaci: per la distillazione, ad esempio, il premio va aumentato per risultare appetibile: infatti, a fronte dei 50 milioni dedicati, ne sono stati usati soltanto 23.

Analogamente, pochi hanno aderito alla riduzione delle rese dei vigneti, deliberata troppo tardi e senza un coinvolgimento coordinato della filiera: sono stati utilizzati soltanto 39 dei 100 milioni assegnati, senza contare che i contributi da parte di AGEA non sono ancora pervenuti ai viticoltori. E così pure lo stoccaggio ha presentato alcune criticità poiché ha finito per riguardare per lo più i vini rossi, essendo poco interessante per i vini giovani non da invecchiamento. La FNP auspica che l’attivazione della misura per il 2021 si apra ai vini imbottigliati e con un premio più consono, così da avere un effetto più incisivo sugli equilibri di mercato.

“Il vino è uno dei settori che ha sofferto maggiormente per l’emergenza Covid – ha concluso Castellucci – Gli imprenditori vitivinicoli italiani non intendono tuttavia piangere su sé stessi ma, per aumentare la capacità di ripresa dell’economia, di cui il settore vino è parte determinante per l’agroalimentare, attendono dal Governo Draghi interventi snelli, in linea con l’auspicata semplificazione, ed efficaci, per non perdere quote di competitività rispetto ai Paesi nostri concorrenti”.

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Milleproroghe: accolte le nostre richieste su incentivi biogas e proroga patentini

Siamo soddisfatti per la conferma anche per il 2021 degli incentivi agli impianti di produzione di energia elettrica alimentati a biogas, con potenza elettrica non superiore a 300 kW e facenti parte del ciclo produttivo di un’impresa agricola e di allevamento. Come Confagricoltura portiamo a casa un grande risultato, che sottolinea l’importanza strategica delle bioenergie, un modello di sviluppo che mette al centro la sostenibilità, l’economia circolare e l’innovazione tecnologica. In Italia si contano quasi 2.000 impianti e più di 12.000 occupati.

L’iter di conversione in legge del DL Milleproroghe, che ha infatti concluso nei giorni scorsi il suo iter nelle Commissioni riunite Affari Costituzionali e Bilancio della Camera e che lunedì verrà approvato dall’Aula.

Particolare soddisfazione anche per l’approvazione dell’emendamento che proroga la validità dei patentini fitosanitari, come richiesto da Confagricoltura, e degli attestati per le macchine irroratrici a tutto il 2021.

Le Commissioni hanno anche approvato il rinvio della scadenza del bonus vacanze (tax credit vacanze) dal 30 giugno al 31 dicembre di quest’anno; il programma triennale di pesca e acquacoltura; le disposizioni a favore delle popolazioni dei territori dell’Italia centrale colpiti dal sisma del 2016 e i finanziamenti agevolati per le imprese agricole di Emilia Romagna, Lombardia e Veneto.

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Agricoltura 4.0: tecnologie e macchinari agevolabili secondo l’Ente Italiano di Normazione UNI

Sempre più agricoltori sono interessati a conoscere le opportunità offerte dal credito d’imposta chiamato correntemente “Agricoltura 4.0”. Il primo quesito che spesso ricorre è relativo alle caratteristiche delle macchine e degli impianti innovativi che possono rientrare nell’agevolazione fiscale. Agevolazione che, ricordiamo, con la legge di bilancio del 2021 è stata fissata nella percentuale del 50% del valore del bene ed è detraibile in tre anni, oppure in un numero superiore di anni qualora non sussistano in capo all’azienda agricola debiti tributari o contributivi previdenziali sufficienti per esaurire il credito.

I requisiti di per accedere all’agevolazione sono contenuti negli allegati A e B all’art. 1 della legge 232 dell’11.12.2016. Il 21 ottobre 2020 l’ente italiano di normazione UNI ha pubblicato la Prassi di Riferimento UNI/PdR 91:2020 dal titolo “Linee guida per l’interpretazione dei requisiti cui agli allegati A e B della legge 232/2016 per l’Agricoltura 4.0 e di Agricoltura di precisione” che per comodità abbiamo allegato.

La Prassi di Riferimento è frutto dei contributi proposti dal Gruppo di Lavoro “Agricoltura 4.0” del Polo Tecnologico “Andrea Galvani” di Pordenone e si pone l’obiettivo di fornire un indirizzo per esaminare le principali tecnologie e attrezzature utilizzate in agricoltura, nel settore zootecnico e in quello lattiero-caseario, individuando in quali casi e in che modo sia possibile soddisfare i requisiti previsti dalla legge per l’accesso ai benefici fiscali.

Va detto che le tecnologie e i macchinari descritti nel documento non sono da intendersi esaustivi dello stato dell’arte ma indicativi e hanno l’intento di supportare attraverso possibili valutazioni per analogia l’individuazione delle caratteristiche tecnologiche che devono essere soddisfatte dai beni per i quali si intenda godere dell’agevolazione.

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PM10 oltre la soglia: attenzione al divieto di spargimento dei liquami nelle aree arancio

PM10 oltre la soglia: attenzione al divieto di spargimento dei liquami nelle aree arancio

A causa del protrarsi delle condizioni di alta pressione, con marcate inversioni termiche, accentuate anche dall’avvezione di aria più calda in quota nella giornata di mercoledì 24 febbraio, permane il diffuso superamento del valore limite giornaliero di 50 µg/m3 in buona parte del territorio regionale.

Per quanto detto, dal 26 febbraio 2021, almeno fino a tutta la giornata del 1 marzo, sarà in vigore il livello di allerta 1 per il particolato PM10 (colore arancio) nelle aree di seguito elencate:

  • Treviso, Padova, Vicenza, Verona;
  • Aree di Castelfranco Veneto, Mansuè, Mirano, Rovigo, Badia Polesine, Este, Cinto Euganeo, Monselice, Piove di Sacco, Cittadella, Bassano, Schio, Legnago e San Bonifacio.

Saranno invece in allerta 0 per il particolato PM10 (colore verde) l’Agglomerato di Venezia, le aree di Belluno, Feltre, Adria, Conegliano, Chioggia, San Donà.

Ricordiamo che per conoscere la situazione del proprio territorio, nel periodo 1° ottobre-31 marzo, Arpav ha attivato il Bollettino livelli di allerta PM10 con cui individua i giorni di allerta per ciascuna area e, conseguentemente, attiva le relative misure restrittive previste dall’Accordo di Bacino Padano.

Le informazioni si trovano nel Bollettino livelli di allerta PM10

Con il livello di allarme 1 (colore arancio) è presente il divieto di spargimento dei liquami. Si mette in evidenza che alcuni Comuni hanno adottato ulteriori misure in tema di PM10 pertanto si consiglia di porre attenzione e verificare eventuali ordinanze comunali e/o contattare l’ufficio tecnico competente nei comuni interessati dagli spandimenti.

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Confagricoltura al Parlamento Europeo sulla strategia “From Farm to Fork”

Il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, è intervenuto all’audizione del Parlamento europeo dedicata alla strategia From Farm to Fork.

Unico rappresentante del mondo dell’agricoltura invitato quale relatore, Giansanti ha posto l’accento sul valore che il settore primario crea per i cittadini, i territori e l’ambiente. “From Farm to Fork – ha affermato – ci permette di decidere insieme il futuro dell’agroalimentare e la Pac è, e rimane, una grande politica europea utile a dare visione, strategie e certezze ai cittadini europei. Il mondo perfetto non esiste, tutto è migliorabile, e F2F è uno strumento per farlo”.

“I consumatori chiedono cibo e sicurezza alimentare e l’agricoltura dà risposte in questa direzione, con attenzione sempre maggiore alla sostenibilità ambientale. Si faccia quindi chiarezza – ha detto Giansanti – perché il settore primario non è quello di un secolo fa: ha lavorato, e continua a farlo, con risultati evidenti che spesso vengono sottovalutati”.

“Da agricoltori, noi siamo pronti a implementare la nostra proattività anche in ambito ambientale e a dare il nostro contributo alla crescita del sistema. Per farlo chiediamo però analisi ex ante ed ex post, valutazioni scientifiche e di merito. Definiamo insieme le politiche e le strategie di alimentazione, di welfare, di etichettatura, prestando molta attenzione al modello che vogliamo per salvaguardare la salute dei consumatori”.

“Il sistema di etichettatura deve mirare a dare corrette informazioni: se invece – ha incalzato il presidente di Confagricoltura – vogliamo arrivare a dire che il cibo sintetico è meglio di quello naturale, allora facciamo una riflessione profonda a riguardo. L’agricoltura è il collante dell’Europa, a vantaggio dei cittadini, dei territori e delle risorse ambientali, e la Pac deve salvaguardare questo patrimonio di tutti”.

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Vino: l’Europa rassicura rispetto all’inserimento del prodotto nella “black list” dei prodotti cancerogeni

Dopo l’appello di Confagricoltura e delle organizzazioni del settore al Commissario UE all’Economia Gentiloni e agli europarlamentari De Castro e Dorfmann, l’Europa rassicura il comparto: il vino non sarà penalizzato dalla “Europe’s Beating Cancer Plan”, il piano della Commissione UE che sarà approvato in vista della Giornata Mondiale contro il cancro e che prevede, fra l’altro, l’introduzione di etichette di natura “allarmistica” sui prodotti alcolici.

Confagricoltura e l’intera filiera vino hanno sottolineato quanto sia necessario scongiurare il rischio che decisioni avventate e dogmatiche mettano in pericolo il futuro di una filiera strategica per il nostro Paese come quella vitivinicola, senza peraltro riuscire a trovare una soluzione ai problemi di salute pubblica.

Nel documento della Commissione UE si parte da un assunto erroneo, ovvero che qualsiasi consumo di alcol sia dannoso, senza tenere conto della quantità consumata o delle condizioni in cui si realizza il consumo. È inconfutabile che un consumo eccessivo di alcol, qualsiasi sia la bevanda in questione, sia nocivo per la salute, ma non è tuttavia corretto considerare che il consumo moderato di vino, durante i pasti, rappresenti un pericolo per la salute.

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Pac 2021-2022 come negli anni precedenti

Come abbiamo già avuto modo di scrivere ricordiamo che il cosiddetto “Regolamento transitorio” (Reg. 2020/2220) sugli aiuti Pac del 2021 e 2022, in attesa della nuova Pac, mantiene l’attuale regime di pagamento che prevede: il pagamento base, il pagamento greening (pari a circa il 50% del pagamento base), il pagamento per i giovani agricoltori e, per determinate produzioni, i pagamenti accoppiati. Per i piccoli agricoltori è sempre previsto un importo forfettario che sostituisce i pagamenti citati.

I titoli Pac sono quindi prorogati per due anni, anche se i loro valore sarà ricalcolato per effetto delle disponibilità finanziarie e della convergenza (meccanismo che avvicina il valore dei titoli più alti e più bassi al valore medio nazionale) la quale potrebbe essere applicata retroattivamente anche nel 2020. Su questo e su altri aspetti (es. aiuti accoppiati) si dovrà esprimere il nostro Paese con un Decreto Ministeriale da emanarsi entro il 19 febbraio 2021. Comunque si prevede che il valore dei titoli non si discosterà molto dall’attuale valore.

E’ bene inoltre ricordare che, sulla base delle disposizioni assunte dall’Unione Europea, nel 2023 non ci sarà una nuova riassegnazione dei titoli Pac come avvenuto nel 2015. Rimarranno i titoli attuali sia pure con un valore diverso oppure (ipotesi meno probabile) i titoli potrebbero essere del tutto aboliti nel caso che il nostro Paese scelga un pagamento uniforme, unico a livello nazionale oppure differenziato per territorio. In entrambi e casi non si paventano problemi particolari nel caso di cessione di terreni e titoli mediante i contratti di affitto.

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Fertilizzanti precursori di esplosivi: l’UE ne regolamenta la commercializzazione

Il 1° febbraio 2021 è entrato in vigore il “Regolamento UE 1148/2019 relativo all’immissione sul mercato e all’uso di precursori di esplosivi”, tra i quali si trovano anche alcuni concimi chimici comunemente utilizzati in agricoltura (es. nitrato ammonico).  L’obiettivo del regolamento è di prevenire la fabbricazione illecita di esplosivi ponendo limiti alla commercializzazione, tenendo traccia del mercato e segnalando eventuali transazioni sospette, sparizioni o furti dei materiali in questione.

Sono coinvolte anche le aziende agricole poiché, in quanto acquirenti e utilizzatrici a titolo professionale di tali materiali, devono rilasciare al venditore un’apposi dichiarazione finalizzata alla tracciabilità e l’utilizzo dei prodotti. Inoltre anche gli utilizzatori professionali, quali sono gli agricoltori, sono tenuti a segnalare “le sparizioni e i furti significativi di precursori di esplosivi disciplinati entro 24 ore dal rilevamento”.

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Moratorie crediti: i chiarimenti dell’autorità bancaria europea

Con il decreto Cura Italia e successivi provvedimenti relativi al credito, a favore delle piccole e medie imprese con sede in Italia, che hanno dichiarato di “aver subito in via temporanea carenze di liquidità quale conseguenza diretta della diffusione dell’epidemia da COVID – 19” era stato stabilito che: 1) non possono essere revocati dal 29 febbraio 2020 al 30 giugno 2021 le aperure di credito a revoca e i prestiti accordati a fronte di anticipi su crediti; 2) sono prorogati fino al 30 giugno 2021 alle medesime condizioni (unitamente ai rispettivi elementi accessori e sena alcuna formalità) i prestiti non rateali; 3) è sospeso sino al 30 giugno 2021 il pagamento delle rate di finanziamenti, anche perfezionati tramite il rilascio di cambiali agrarie, e dei canoni di leasing.

Sul tema in parola merita segnalare i chiarimenti pervenuti dalla Autorità Bancaria Europea (EBA) per i quali Confagricoltura ha fortemente sollecitato L’Associazione Bancaria Italiana (ABI) circa le modalità che le Banche dovranno adottare per il trattamento delle moratorie di legge, che, come ormai noto, saranno automaticamente rinnovate secondo quanto previsto dalla Legge di bilancio 2021. In particolare, l’EBA precisa che nel caso in cui la durata complessiva dei periodi di sospensione dei pagamenti accordati su un finanziamento, secondo una moratoria generale, superi i nove mesi, le flessibilità concesse si applicano solo fino al termine dei 9 mesi. A partire dal 1 giorno successivo al termine dei 9 mesi la Banca sarà tenuta a riclassificare la posizione oggetto di misura di concessione secondo quanto previsto dalla normativa prudenziale. In relazione a quanto sopra, facendo riferimento alle moratorie legislative realizzate in Italia in favore delle imprese danneggiate da COVID 19 ex art. 56 del D.L. 18/2020 (cd. D.L. Cura Italia) – originariamente applicabili fino al 30 settembre 2020 e poi prorogate, prima di tale data, inizialmente fino al 31 gennaio 2021 dal D.L. 104/2020 (cd. DL Agosto) e poi prorogate ulteriormente fino al 30 giugno 2021 dalla Legge di bilancio 178/2020 (cd. Legge di Bilancio 2021) – per una moratoria concessa a marzo 2020, in scadenza a fine gennaio 2021, e prorogata fino a giugno 2021, il periodo da considerare per la valutazione dell’onerosità della moratoria sarà di soli 5 mesi: da febbraio a giugno 2021. Dai chiarimenti della Autorità Bancaria Europea ne consegue, dunque, che le posizioni sospese avranno una ridotta probabilità di essere automaticamente classificate come non-performing, da parte della Banca. In altre parole si riduce fortemente il rischio di classificare automaticamente come un prestito in default il prolungamento delle moratorie per legge, quale quello disposto con la legge di bilancio per il 2021.

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Il credito di imposta investimenti 4.0 è riportabile all’anno successivo

In questi giorni l’Agenzia delle Entrate ha finalmente fornito un importante ed atteso chiarimento in merito al credito di imposta spettante a fronte di nuovi investimenti.

Si tratta del credito introdotto anche per le imprese agricole con la Legge di Bilancio per il 2020 e poi prorogato, con modifiche, dalla Legge di Bilancio per il 2021.

Le imprese che acquistano nuovi beni strumentali materiali o immateriali (esclusi autoveicoli e fabbricati) possono beneficiare di un credito da utilizzare in compensazione nel modello F24, per il pagamento di imposte e contributi, fino al 50% del costo (al netto dell’IVA) a seconda della tipologia dell’investimento. Il credito deve essere ripartito in cinque o tre rate annuali o utilizzato in unica soluzione. Per molte imprese si poneva il problema del credito residuo, nel caso in cui non avessero potuto utilizzare tutta la rata del credito annuale, perché non era chiaro se fosse possibile riportare all’anno successivo l’importo maturato e non utilizzato. Con una risposta all’annuale appuntamento con “Telefisco”, l’Agenzia delle Entrate ha finalmente confermato la possibilità di effettuare questo riporto, così da non perdere la parte di credito maturata e non utilizzata in compensazione nell’anno.

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