Maggio 2020

Decreto Rilancio: le misure per il settore agrituristico

Il cosiddetto decreto-legge “rilancio” prevede una serie di misure inerenti il settore turistico, particolarmente colpito dalle conseguenze della emergenza Covid-19. Gli interventi interessano quindi in maniera significativa il comparto agrituristico che è esplicitamente indicato nel decreto. Le misure non consistono in un indennizzo per il danno patito a causa della mancata ricettività nel periodo della crisi quanto piuttosto rappresentano incentivi e previsioni che dovrebbero migliorare la situazione in prospettiva. Le misure previste sono:

Tax credit vacanze Si tratta di una misura di rilancio dell’economia turistica basata su un contributo (“credito”) concesso ai nuclei familiari con ISEE inferiore a 40mila euro per il pagamento dei “servizi offerti in ambito nazionale dalle imprese turistico ricettive”. Il contributo è di 500 euro per nucleo familiare, ridotto a 300 euro per i nuclei composti da due persone e 150 euro per i nuclei composti da una sola persona. Il credito è utilizzabile da un solo componente del nucleo familiare e per il periodo tra il primo luglio 2020 ed il 31 dicembre 2020. In realtà il credito è suddiviso in due parti:

  1. L’80 per cento è uno sconto anticipato dall’impresa turistico-ricettiva e che verrà poi rimborsato sotto forma di credito di imposta da utilizzare in compensazione e con la possibilità di cederlo a terzi;
  2. Il 20 per cento si traduce invece in una detrazione di imposta da parte dell’avente diritto (il componente del nucleo familiare che ha utilizzato il credito evidentemente) in sede di dichiarazione dei redditi.

Esenzioni dall’imposta municipale propria-IMU per il settore turistico Non è dovuta la prima rata dell’IMU per il 2020 per una serie di immobili adibiti a strutture turistico ricettive tra cui gli “immobili degli agriturismo”. A condizione che i proprietari “siano anche gestori delle attività ivi esercitate”.

Creazione del Fondo turismo È istituito un apposito fondo (“Fondo turismo”), per sostenere il settore turistico mediante azioni di mercato finanziando la sottoscrizione di quote o azioni e fondi di investimento per l’acquisto, la ristrutturazione e la valorizzazione degli immobili destinati alle attività turistico-ricettive.
Non è agevole valutare il possibile impatto che il “Fondo turismo” potrà avere per il rilancio degli investimenti nel settore della ricettività turistica nel campo agrituristico.

Occorrerà valutare le modalità attuative, la reale propensione a nuovi investimenti da parte degli operatori in una fase sicuramente non facile dal punto di vista finanziario ed infine la attenzione che, tra le varie occasioni di investimento, operatori e fondi potranno rivolgere al particolare comparto del turismo rurale.

 

Confagricoltura VenetoDecreto Rilancio: le misure per il settore agrituristico
Leggi tutto

Accise gasolio: rinviati a gennaio 2021 i nuovi obblighi per i depositi superiori a 5 mc

Sono modificati ulteriormente gli adempimenti per i depositi sopra i 10 mc e per gli apparecchi di distribuzione sopra i 5 mc ad uso privato, agricolo e industriale, disciplinati dall’articolo 25 del TUA, come modificato dal DL 124/2019 convertito nella legge 157/2019.

In primo luogo, viene uniformato al 1° gennaio 2021, per entrambe le fattispecie, il termine per l’efficacia dei nuovi obblighi. In aggiunta viene introdotta una semplificazione, mediante modifica diretta del comma 4 all’articolo 25 del TUA.

Infatti, per gli esercenti depositi aventi capacità superiore a 10 metri cubi e non superiore a 25 metri cubi nonché per gli esercenti apparecchi di distribuzione collegati a serbatoi la cui capacità globale risulti superiore a 5 metri cubi e non superiore a 10 metri cubi, a decorrere dal 1° gennaio 2021, vi è l’obbligo, in luogo della denuncia, di dare comunicazione di attività all’Ufficio dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, competente per territorio; ai medesimi soggetti è attribuito un codice identificativo. Gli stessi tengono il registro di carico e scarico con modalità semplificate.

Confagricoltura VenetoAccise gasolio: rinviati a gennaio 2021 i nuovi obblighi per i depositi superiori a 5 mc
Leggi tutto

Pac 2020: anticipo del 70% entro luglio se si presenta la domanda entro il 15 giugno

Il decreto “Cura Italia” (convertito in legge lo scorso 24 aprile) ha previsto la possibilità per gli Organismi pagatori (Avepa per il Veneto) di erogare entro il mese di luglio un anticipo pari al 70% del valore dei titoli Pac del 2019. Possono ricevere questa anticipazione gli agricoltori attivi che abbiano presentato o si impegnino a presentare entro il 15 giugno una domanda Pac per la campagna 2020. Le aziende che intendono richiedere l’anticipo devono protocollare eventuali istanze per la cessione di titoli Pac prima della domanda di anticipo. La concessione dell’anticipazione rende infatti inefficaci le domande di trasferimento dei titoli successive alla data ultima di presentazione della domanda di anticipazione. Sono esclusi i produttori che hanno aderito al “regime dei piccoli agricoltori” e le domande con importi inferiori a 300 euro. Le domande di anticipo devono essere presentate entro il 15 giugno 2020 tramite gli sportelli del CAA a cui è necessario rivolgersi per la presentazione dell’istanza.

Confagricoltura VenetoPac 2020: anticipo del 70% entro luglio se si presenta la domanda entro il 15 giugno
Leggi tutto

Via libera del Ministero al disciplinare Prosecco Rosè

Il Comitato nazionale Vini del Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali ha accolto la proposta di modifica del disciplinare di produzione della Doc Prosecco che prevede l’introduzione della tipologia Rosé.

Il nome deciso dal Consorzio di tutela del Prosecco Doc per il nuovo vino è “Prosecco spumante rosé millesimato” e si prevede che potrà contenere dal 10% al 15% di Pinot Nero vinificato in rosso.

Per passare alla fase produttiva occorre ancora la pubblicazione del provvedimento in Gazzetta Ufficiale e l’entrata in vigore del successivo Decreto Ministeriale, che ufficializzerà la modifica a livello nazionale avviando l’iter comunitario che culminerà con la definitiva pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea.

La scelta di introdurre una nuova tipologia è dettata dall’esigenza di individuare delle leve di differenziazione nel grande mondo del Prosecco

Confagricoltura VenetoVia libera del Ministero al disciplinare Prosecco Rosè
Leggi tutto

Vino: riaprono bar e ristoranti ma gli ordini vanno a rilento

Da più di una settimana, con la riapertura di bar e ristoranti, sono ripartiti gli ordinativi per il settore vitivinicolo, ma la sensazione degli imprenditori agricoli è che i consumi siano parecchio sottotono. Manca infatti all’appello tutto il settore turistico dall’estero che in questo periodo affollava città d’arte come Venezia e Verona, ma anche Vicenza e Padova e poi il lago di Garda, le città murate, il Delta del Po, i piccoli borghi e le località balneari. E parecchi ristoranti non hanno riaperto. Perciò c’è il timore che molto vino resterà in cantina.

Spiega Lodovico Giustiniani, presidente di Confagricoltura Veneto: “I distributori si stanno iniziando a muovere, ma la ripartenza è molto lenta. Alcuni ristoranti non hanno riaperto, altri fanno i conti con le misure del distanziamento sociale che riducono i posti. Inoltre anche da parte dei clienti c’è ancora un certo timore nel riprendere la vita di prima. Qualcosina si sta muovendo, ma la ripresa non sarà immediata. Capiremo nel giro di un mese se il turismo locale riuscirà a sopperire alla mancanza degli stranieri. Se le intenzioni, come sembra, sono quelle di fare le vacanze in Veneto, anche le attività turistiche potrebbero riprendere quota e a cascata pure il mondo vitivinicolo veneto”.

“Siamo in grande difficoltà – sottolinea Christian Marchesini, presidente dei vitivinicoltori di Confagricoltura Veneto -. La ripartenza sarà molto lenta per tutti e quindi, oltre ad aver perso un 30 per cento delle vendite, relativo ai tre mesi di lockdown, abbiamo la certezza che una grande quantità di prodotto avanzato, vedi i vini d’annata e pronti da bere, non potrà più essere smaltita. Ci servono quindi misure urgenti per permetterci di avere liquidità e ridurre i costi di produzione. Chiediamo, innanzitutto, di abbassare il limite di produzione dei vini da tavola portandoli a 300 quintali per ettaro e senza deroghe. Crediamo molto anche nella distillazione di crisi, dando priorità ai vini dop e igp, che permetterebbe ai produttori di vendere il vino non di pregio ai distillatori per la conversione in alcol. Le cifre che ci hanno proposto, vale a dire 20 euro a ettogrado, sono però troppo basse per sostenere il mercato, così come i 400 euro a ettaro per la vendemmia verde, che andrebbero raddoppiati. Siamo comunque favorevoli a sostenere le iniziative consortili volte alla riduzione delle rese, ma sempre con priorità ai vini dop”.

Marchesini si augura comunque che il canale Horeca riprenda pian piano quota: “Vediamo tanta voglia di ricominciare, ma comprendiamo le difficoltà dei ristoratori e di tutti gli operatori del settore alle prese con tutte le normative legate all’emergenza Covid. A loro va la nostra massima solidarietà, con l’augurio che presto si possa tornare alla normalità, il che significherebbe ossigeno anche per le nostre aziende. Le vendite nella grande distribuzione, che stanno andando bene, hanno ridotto il danno, ma solo in parte. Alcune aziende hanno tenuto, altre sono rimaste bloccate totalmente. Il vino venduto sugli scaffali è infatti di fascia medio bassa e quindi tutta la produzione di livello maggiore, destinata a occasioni conviviali, non ha avuto sbocchi. Anche la vendita diretta in cantina è stata sbloccata da poco, il che significa un altro 20 per cento perduto. Molte aziende hanno implementato le piattaforme per la vendita online, ma sono processi che per funzionare richiedono mesi. Nel frattempo le aziende si ritroveranno con grandi problemi finanziari perché, oltre ai mancati introiti, ci saranno anche molti crediti inesigibili a causa della chiusura o della crisi di ristoranti e hotel”.

Confagricoltura VenetoVino: riaprono bar e ristoranti ma gli ordini vanno a rilento
Leggi tutto

Recovery Fund: necessario migliorare la proposta dell’Unione Europea

“Aumentano i fondi assegnati al settore agricolo, ma resta la riduzione sull’attuale bilancio. E trova conferma l’orientamento negativo nei confronti delle imprese”. E’ l’opinione di Confagricoltura relativamente alle proposte sul bilancio agricolo presentate oggi dalla Commissione europea nel contesto del quadro finanziario dell’Unione per il periodo 2021-2027.

Confagricoltura prende atto del miglioramento rispetto al progetto presentato dalla precedente Commissione nel maggio 2018. Ritiene però che vada riconosciuto il ruolo essenziale svolto dall’agricoltura e dal sistema agroalimentare nell’emergenza sanitaria. Occorre perciò fare di più, confermando l’attuale dimensione del bilancio agricolo.

Inoltre preoccupa la conferma dell’orientamento negativo nei confronti delle imprese di maggiore dimensione, alle quali dovrebbero essere ridotti i trasferimenti della PAC. Il risultato sarebbe una perdita di efficienza e competitività.

La pandemia ha messo in evidenza che il cibo è un bene a valenza pubblica e che, quindi, occorre tutelare il potenziale produttivo dell’Unione europea. Invece, per effetto delle proposte della Commissione, verrebbe penalizzata l’attività delle imprese che producono per il mercato e meglio integrate con le altre parti della catena alimentare. Per di più, solo un sistema di aziende efficienti è in grado di far avanzare il processo verso una sempre maggiore sostenibilità ambientale delle fasi produttive.

Confagricoltura presenterà le sue proposte al governo e al Parlamento europeo, per salvaguardare i livelli produttivi e per consentire al sistema agroalimentare di dare il massimo contributo alla ripresa economica.

Confagricoltura VenetoRecovery Fund: necessario migliorare la proposta dell’Unione Europea
Leggi tutto