Luglio 2018

Caporalato: tavolo regionale di contrasto

Si è riunito nei giorni scorsi il tavolo regionale sul contrasto al caporalato in agricoltura. Si tratta di un gruppo di lavoro ‘istituzionale’ che coinvolge gli assessorati al Lavoro, all’Agricoltura e alle Politiche sociali, gli istituti di vigilanza e controllo nel mondo del lavoro, i sindacati, le organizzazioni datoriali e dei produttori del settore primario (tra cui Confagricoltura Veneto), il mondo della cooperazione e il terzo settore, per monitorare e contrastare lo sfruttamento illegale di lavoratori, in particolare nelle attività agricole.

“Il caporalato in Veneto è fenomeno contenuto – ha affermato l’assessore all’agricoltura Giuseppe Pan – tuttavia da monitorare e da prevenire, incentivando nuove modalità più snelle di incontro tra domanda e offerta di lavoro, in particolare nel settore agricolo che conta 64 mila imprese agricole, spesso legate nei ritmi di lavoro alla stagionalità della raccolta. Nel 2017 nelle imprese venete del settore primario sono stati assunti 32 mila lavoratori di nazionalità italiana e 43 mila stranieri. L’esperienza dimostra che devono essere ripensate le modalità del collocamento e sperimentate forme di raccordo diretto tra associazioni datoriali e parti sindacali, su base territoriale”.

Dal tavolo è emersa la necessità di istituire una cabina di regìa tra enti di controllo e di vigilanza, sindacati e associazioni datoriali, un piano di formazione per gli ispettori del lavoro e una campagna di sensibilizzazione tra i lavoratori, perché siano consapevoli dei loro diritti. Importante inoltre la valorizzazione degli enti bilaterali, per far incontrare domanda e offerta di lavoro in agricoltura, soprattutto nei momenti di maggior flessibilità, legati ai lavori stagionali.

Il Nucleo dei carabinieri presso l’Ispettorato interregionale del lavoro ha confermato che attività ispettive anti-sfruttamento lavorativo sono in corso nelle province di Venezia, Padova, Verona, Rovigo e Vicenza, alcune delle quali sono culminate con arresti in flagranza.

Confagricoltura VenetoCaporalato: tavolo regionale di contrasto
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Decreto dignità e voucher: testo definitivo al vaglio del Parlamento

Dovrebbe passare al vaglio della Camera ad inizio della prossima settimana la stesura definitiva del cosiddetto “decreto dignità” che, dalle informazioni disponibili, prevedrebbe anche la reintroduzione dei voucher per il settore agricolo, del turismo e degli enti locali.

Il testo dovrebbe essere approvato in via definitiva entro il prossimo 10 agosto, data di chiusura dei lavori parlamentari.

La speranza è che l’atteso decreto possa arrivare in tempo per l’avvio della vendemmia, periodo durante il quale aumenta la richiesta di manodopera agricola.

Confagricoltura si è battuta su tutti i fronti affinché i voucher fossero reintrodotti in tempi brevi. Nell’audizione a Montecitorio dei giorni scorsi il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti ha ribadito ulteriormente l’importanza di questo strumento: “I voucher – ha detto il presidente di Confagricoltura – non sono, né possono essere, un sistema per aggirare le norme in materia di lavoro subordinato, ma sono solo uno strumento aggiuntivo in mano alle imprese agricole per gestire, in limitate ipotesi, situazioni che non rientrano negli schemi tipici del lavoro dipendente, bensì di quello occasionale ed accessorio”.

Confagricoltura VenetoDecreto dignità e voucher: testo definitivo al vaglio del Parlamento
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Avversità atmosferiche eccezionali: delimitazioni, interventi e sgravi

Gli uffici di Confagricoltura delle varie province del Veneto, a seguito degli eccezionali eventi atmosferici dei giorni scorsi, hanno provveduto a comunicare agli sportelli territoriali di Avepa le aree colpite al fine della verifica da parte dell’Agenzia dell’esistenza dei caratteri per la declaratoria di “eccezionale evento atmosferico” da parte del Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali. Gli stessi agricoltori, che a seguito di questi eventi abbiano subito danni rilevanti alle strutture o alle colture, possono effettuare direttamente la segnalazione agli sportelli dell’AVEPA entro 5 giorni dall’evento calamitoso compilando l’apposito modulo e inviandolo allo sportello competente per territorio.

Si fa presente che a seguito di avversità atmosferiche eccezionali, che determinino danni superiori al 30% della produzione ordinaria, possono essere attivati gli interventi del Fondo di solidarietà nazionale, cosiddetti “interventi compensativi”, ai sensi del d.lgs 102 del 29 marzo 2004, con riguardo però alle sole colture, produzioni e strutture non ammissibili alla copertura assicurativa agevolata dal Piano assicurativo nazionale. Per eventi particolarmente gravi è comunque possibile chiedere un provvedimento di deroga alle previsioni del piano assicurativo.

Sgravi fiscali – Ricordiamo inoltre che gli articoli 31 e 35 del Testo unico delle imposte sui redditi prevedono che in caso di perdita per eventi naturali di almeno il 30% del prodotto del fondo, per l’anno in cui si è verificata la perdita, i redditi dominicale e agrario si considerano inesistenti. La denuncia va presentata all’Ufficio tecnico erariale (Agenzia del territorio) entro tre mesi dalla data in cui si è verificato l’evento calamitoso e almeno 15 giorni prima di effettuare la raccolta del prodotto.

Per ulteriori informazioni le aziende agricole interessate possono rivolgersi agli uffici di riferimento di Confagricoltura.

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Agroalimentare: in Veneto il settore che cresce di più

È il settore agroalimentare il settore che cresce maggiormente nell’economia veneta: la filiera dei cibi ‘made in Veneto’ di qualità, dell’industria di trasformazione e commercializzazione e della ristorazione corre più forte dell’economia regionale. Il fatturato delle sue 44 mila imprese supera i 56 miliardi di euro e nel triennio 2013-2015 è cresciuto mediamente del 2,5 per cento, quasi un punto in più rispetto ai ritmi del Pil regionale. A scattare l’istantanea sul ‘core business’ dell’agroalimentare veneto è l’ultimo focus mensile dell’Ufficio Statistica della Regione Veneto.

La mera produzione agricola vale il 20 per cento del settore ‘food’, il resto è dato dal commercio alimentare (35%), dall’industria alimentare e delle bevande (22%) e dalla ristorazione (23%).

Dal 2008 al 2015 il valore aggiunto per addetto nel settore agroalimentare veneto è cresciuto di circa 20 mila euro. “Un dato da sottolineare con evidenza – ha commentato l’Assessore Pan – perché valorizza la laboriosità dei veneti, ma anche le politiche a sostegno sull’innovazione e della competitività del settore e degli investimenti strutturali nell’agroindustria, nell’agriturismo e nei settori a più alto valore aggiunto, come il vino”.

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Lupi: progetto regionale sperimentale di monitoraggio

Radiocollare in arrivo per i lupi nelle aree comprese tra Lessinia, Monte Carega a Altopiano di Asiago. È quanto ha annunciato l’assessore regionale all’Agricoltura Giuseppe Pan, al tavolo regionale per la gestione del lupo e dei grandi carnivori, convocato a Venezia. La cattura di alcuni esemplari e la loro geolocalizzazione mediante radiocollare permanente (con sgancio da remoto) è la nuova proposta presentata dalla Regione Veneto, e già approvato in via preliminare dal Ministero dell’Ambiente e dall’Ispra, per una gestione ‘proattiva’ dell’animale carnivoro che da qualche anno ha ripopolato l’area montana del Veneto. Potranno essere catturati e anestetizzati fino a 10 esemplari (l’Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale ha specificato tecniche, modalità e presidi ai fini di garantire l’incolumità) tra la metà dell’estate e sino alla fine dell’inverno, al fine di dotarli di collari GPS-VHF per monitorarne con precisione abitudini di vita, spostamenti e attività.

L’utilizzo congiunto di videotrappole, sistemi di rilevazione telemetrica e di analisi genetiche saranno determinanti per consentire di intervenire prontamente e adeguare gli interventi di prevenzione anche in base agli spostamenti degli animali. L’obiettivo è superare una gestione meramente passiva dei danni inferti con le predazioni e sposare invece un nuovo approccio, proattivo, di gestione del conflitto e quindi della convivenza tra zootecnìa e presenza del lupo. Il progetto servirà anche per lo studio scientifico e la mappatura genetica dei branchi favorendo una migliore conoscenza della specie in un territorio che, nel secolo scorso, ha perso confidenza con la presenza del lupo e si trova impreparato a difendere il proprio patrimonio zootecnico. La mappatura genetica servirà anche ad individuare eventuali esemplari ibridi (la cui presenza per ora non è stata rilevata in Veneto), e a favorirne la cattura. Per la realizzazione del progetto si preventiva una spesa di circa 150 mila euro nell’arco del biennio.

Confagricoltura VenetoLupi: progetto regionale sperimentale di monitoraggio
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La Corte di Giustizia UE ferma la ricerca genetica

È di qualche giorno fa la sentenza della Corte di Giustizia della UE che, ribaltando il parere depositato a gennaio dall’avvocatura generale, ha stabilito come in linea di principio gli organismi ottenuti mediante nuove tecniche di mutagenesi siano Ogm e in quanto tali soggetti agli obblighi previsti dalla direttiva comunitaria in materia.
Secondo la decisione la direttiva europea sugli Ogm del 2001 deve essere quindi applicata anche agli organismi ottenuti mediante tecniche che si sono affermate successivamente alla sua adozione, come ad esempio il genome editing, che devono seguire quindi la procedura di autorizzazione e essere soggette ai controlli e alle norme di etichettatura prescritte dalla direttiva Ogm.

Immediata la reazione di Confagricoltura: “Si tratta di una tecnica innovativa in continua evoluzione dalla cui applicazione, utilizzata anche dai ricercatori italiani, possono derivare risultati positivi per la salvaguardia delle nostre produzioni. Queste nuove biotecnologie possono infatti contribuire alla riduzione degli sprechi alimentari, a garantire una produzione alimentare sostenibile, a tutelare le nostre produzioni tipiche, oggi minacciate da malattie di difficile controllo, in continua evoluzione, e dai cambiamenti climatici”.

La sentenza emessa dall’UE richiede una riflessione politica attenta che auspichiamo porti ad un ripensamento complessivo della direttiva n. 2001/18 del Parlamento europeo e del Consiglio.

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Aumentato il valore del pagamento accoppiato per barbabietola da zucchero, riso e frumento

È stata approvata dalla Conferenza Stato-Regioni la proposta presentata dal Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali con la quale viene aumentato del 35% il valore del pagamento accoppiato a partire dal 2019 in favore di barbabietola da zucchero, riso e frumento duro. Si tratta di un provvedimento molto atteso dal mondo produttivo perché interviene a sostegno di alcuni prodotti particolarmente esposti alla concorrenza internazionale.

Il decreto ministeriale aumenta il sostegno per il comparto della barbabietola di zucchero da più di 16 milioni di euro a oltre 22 milioni nel 2019. Viene previsto, inoltre, anche un incremento del premio accoppiato per la coltivazione del riso, di cui potranno beneficiare le 130 aziende nel Veneto.

Nell’ specifico è previsto:

  • l’aumento da 80,7 a 100€ all’ettaro per il frumento duro;
  • l’aumento da 96,7 a 150€ all’ettaro per il riso;
  • l’aumento da 443,7 a 600€ all’ettaro per la barbabietola da zucchero.

Per le aziende venete della bieticoltura e del riso che stanno attraversando una pesante crisi di mercato a causa della liberalizzazione dei mercati e della concorrenza di prodotti esteri si tratta di un segnale importante di incoraggiamento e di presidio della redditività.

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Progetto PVsensing – Diffusione di sensoristica innovativa nel vigneto per la prevenzione di infezioni da Plasmopara viticola

PVsensing è un progetto a cui partecipa come partner Confagricoltura Veneto, finanziato dalle Misure 16.1-16.2 del PSR Veneto, le quali prevedono il finanziamento a progetti collettivi finalizzati al superamento degli svantaggi economici, ambientali e di altro genere derivanti dalla frammentazione dei processi di innovazione, promuovendo nel contempo il trasferimento di conoscenze nel settore agricolo, forestale e nelle zone rurali.

In particolare, il progetto PVsensing ha lo scopo di sperimentare un sistema innovativo per la lotta contro Plasmopara viticola, agente patogeno della peronospora della vite europea, una patologia fungina diffusa in tutto il mondo e fra le più temibili per la vite, che, se non prevenuta, può essere distruttiva per il raccolto.

In regioni come il Veneto, dove la viticoltura trova ampia diffusione, la difesa contro malattie come la peronospora prevede un ricorrente utilizzo di prodotti fitosanitari. La problematica affrontata quotidianamente dall’agricoltore consiste nel dover scegliere la miglior strategia di difesa preventiva, sulla base di una percezione in buona parte soggettiva del rischio di infezione, con pochi dati oggettivi a disposizione.

Il progetto vuole dimostrare come l’utilizzo in vigneto di particolare sensoristica elettronica di nuova concezione, che misura localmente parametri climatico-ambientali innovativi nel vigneto, in aggiunta a una stazione meteorologica standard, e un modello previsionale ad essa collegato, permetta di ottimizzare la gestione fitosanitaria contro le infezioni da P. viticola, prevedendo il reale rischio di infezione. L’obiettivo è fornire al viticoltore delle indicazioni pratiche su quando è realmente necessario effettuare i trattamenti e con quali dosaggi, sulla base dei parametri misurati in campo relativi a condizioni climatiche, condizioni del suolo, accrescimento della vegetazione.

PVsensing prevede l’installazione di stazioni meteo con sensoristica innovativa in 11 vigneti, 5 convenzionali e 6 biologici, e formazione alle aziende agricole per l’utilizzo del software. Verranno effettuati per due annate colturali i rilievi agronomici nei vigneti, verificando lo stato dettagliato delle infezioni da P. viticola su test non trattati e l’eventuale presenza sul vigneto trattato.

Nel corso dei due anni questi rilievi saranno utili per valutare l’efficacia predittiva del modello, quantificando l’incremento di precisione predittiva dovuto alla nuova sensoristica, effettuando nel contempo anche un’analisi costi-benefici.

Maggiori informazioni sono disponibili nel sito: www.pvsensing.it

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Sondaggio CNR – Agricoltura e cambiamento climatico

Il progetto CLIFT  Consumers’ inclination for climate-smart foods si propone di verificare quanto ed in che modo i cambiamenti climatici siano avvertiti e temuti da agricoltori e consumatori, e di valutare strategie per favorire la consapevolezza e la collaborazione degli stakeholder nell’affrontare questa tematica emergente. E’ importante che gli agricoltori si esprimano, i risultati aiuteranno la ricerca nel definire scenari e azioni.

Il questionario, compilabile in pochi minuti, è disponibile qui 

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Progetto Rovitis 4.0 – Robot autonomo connesso ad un Sistema di Supporto alle Decisioni per la gestione sostenibile ed efficiente del vigneto

Confagricoltura Veneto è partner, assieme ad Az. Agr. Giorgio Pantano, Azienda Agricola Terre Grosse, Università di Maribor, CREA, Università degli Studi di Padova-Cirve, CET Electronics e Energreen Srl, del Gruppo Operativo Rovitis 4.0, finanziato con la Misura 16.1-16.2 del PSR Veneto.

La Misura 16 ha come obiettivo stimolare l’innovazione e la cooperazione nelle aree rurali, migliorare la competitività delle aziende agricole, perseguire gli obiettivi agro-climatico ambientali e favorire la diversificazione e lo sviluppo di piccole imprese.

In particolare, il progetto del Gruppo Operativo Rovitis 4.0 vuole dimostrare la fattibilità, l’efficacia e la sostenibilità economica e ambientale di una particolare gestione robotizzata del vigneto.

Questa gestione sarà in grado di ottimizzare le risorse e ridurre i costi di produzione delle uve anche per aziende di dimensioni inferiori a 20 ha, minimizzare l’impatto ambientale, grazie ad un uso razionale e mirato dei prodotti fitosanitari, e ridurre i rischi per la salute degli operatori nelle pratiche agricole risolvendo anche una serie di problemi relativi alla sicurezza degli operatori in campo.

Molte delle soluzioni attualmente sul mercato adottano già diverse tecnologie basate su sistemi di raccolta di informazioni che abbinano hardware e software innovativi in grado di analizzare dati da fonti multiple in tempo reale, tuttavia queste soluzioni hanno forti limiti di costo o applicabilità e solo le grandi aziende viticole possono dotarsi di impianti di questo tipo.

L’innovazione proposta da Rovitis 4.0 invece prevede costi di realizzazione contenuti che vogliono rendere il sistema accessibile anche alle piccole aziende.

Nel corso del progetto verranno sviluppati due robot prototipali e si verificherà in vigneto la sicurezza e performance della guida automatica, la sicurezza e corretta interazione fra i robot e le centraline meteo poste in campo, al fine di valutare la capacità del sistema di gestire in autonomia i trattamenti fitosanitari.

Verranno effettuati sia controlli agronomici per valutare la qualità delle uve, sia controlli ambientali per verificare la diminuzione del numero di trattamenti e della quantità di prodotti fitosanitari utilizzati, ed infine verranno calcolati i costi di questa gestione, paragonandoli alla gestione tradizionale del vigneto.

Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito internet al link: https://www.rovitisveneto.it/

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