Marzo 2023

Al Vinitaly la prima pizza veneta battezzata da Luca Zaia

Il Vinitaly di Verona terrà a battesimo la prima pizza veneta a pala con ingredienti che richiamano i colori della bandiera del Veneto e di provenienza esclusivamente regionale. La pizza del “Leon de San Marco” sarà dedicata, ovviamente, al governatore Luca Zaia, al quale spetterà l’onore di “inaugurarla”  domenica 2 aprile alle 15, nel padiglione D stand G-H-I di Confagricoltura. Con assaggio e dedica annesse.

La creazione culinaria è di Stefano Miozzo, campione del mondo di pizza classica e pizza in pala, che l’anno scorso al Vinitaly, nello stand di Confagricoltura, assoldò in cucina il presidente del Veneto facendogli fare un cooking show fuori programma, con Zaia intento a impastare e infornare da navigato pizzaiolo. “Dopo l’esperienza molto positiva della pizza con il governatore, ci è venuta una nuova idea: dare vita a una pizza veneta e dedicarla a lui. Gli ingredienti richiamano i colori della bandiera della Serenissima con il leone alato e sono rigorosamente veneti e scritti in dialetto: formaio Casatella de Soligo, radecio trevisan cruo con olio, sal e pearo, carne crua Scotona veneta battua a cortelo e bottarga de galina padovana”.

La pizza verrà proposta in via esclusiva, per tutto il periodo di maturazione del radicchio, nel locale di Miozzo, Zio Mo’ pizza e bistrot di Legnago, dove viene proposta anche la pizza gourmet con impasto all’Amarone premiata con l’oro mondiale.

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Gianni Bugno al Vinitaly tra bicicletta ed enoturismo

Saranno Gianni Bugno, campione del mondo di ciclismo e vincitore del Giro d’Italia, e Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla Cultura, i protagonisti dell’incontro che si svolgerà al Vinitaly di Verona martedì 4 aprile alle 16, nel padiglione D stand G-H-I di Confagricoltura, intitolato “La bellezza della bici e della fatica, il gusto dell’impresa tra paesaggi, tradizioni, vigne, castelli e antichi borghi”.

L’incontro, promosso da Confagricoltura e Confagricoltura Veneto al Vinitaly, approfondirà il tema dell’enoturismo che ben si coniuga a un mezzo di trasporto slow come la bicicletta, che offre la possibilità di godere della bellezza di vigneti e borghi e di assaporare eccellenze vitivinicole e gastronomiche, venendo a contatto con tradizioni, cultura e storia. Ci sarà anche un focus su Nova Eroica Prosecco Hills, che si svolgerà il 30 aprile, evento ciclistico nato due anni fa in puro stile Eroica, che si snoda tra castelli medievali e vigneti arroccati sulle colline tra Conegliano e Valdobbiadene. Ne parleranno Lodovico Giustiniani, presidente di Confagricoltura Veneto e presidente del comitato organizzatore Nova Eroica Prosecco Hills; Giordano Emo Capodilista, vicepresidente di Confagricoltura; Franco Rossi, presidente di Eroica Italia, che organizza la nota ciclostorica toscana; e appunto Gianni Bugno e Vittorio Sgarbi.

Bugno, campione del mondo su strada nel 1991 e nel 1992, vincitore del giro d’Italia 1990, da anni propone programmi e viaggi per chi vuole coniugare la passione del ciclismo con quella dei viaggi e del benessere, scoprendo paesaggi, tradizioni e storia in Italia e nel mondo. L’anno scorso ha preso parte all’Eroica di Gaiole in Chianti, dove nel 1997 è nata la storica manifestazione, in sella a una bici Drali, indossando la maglia di campione del mondo vinta a Benidorm. Bugno, che ha vinto quattro tappe del Tour del France e due alla Vuelta, ha fatto sue parecchie classiche come la Milano-Sanremo e il Giro delle Fiandre, parteciperà anche quest’anno all’Eroica con un’altra delle sue maglie da campione.

“In Veneto, e in tutta Italia, abbiamo paesaggi bellissimi, con un aspetto enogastronomico importante, che dobbiamo valorizzare – sottolinea Lodovico Giustiniani -. Eroica non è solo una manifestazione ciclistica, ma un movimento di persone appassionate di tutta la bellezza che gira intorno: cucina, vini, territori, cultura, tradizioni. Nova Eroica Prosecco Hills ed Eroica riescono a far conoscere percorsi molto suggestivi e panoramici che poi vengono visitati anche in altri periodi dell’anno. Le cantine traggono grande giovamento da questo turismo lento, che si sposa alla perfezione con queste zone vocate enologiche”.

Gli altri eventi proposti da Confagricoltura Veneto al Vinitaly, che si svolgeranno nello stand di Confagricoltura, sono il convegno “La riforma delle IG”, organizzato da Federdoc, Confagricoltura Veneto, Confagricoltura Venezia Giulia, Confagricoltura Trentino e Unione Agricoltori Altoatesini, che si svolgerà lunedì 3 aprile alle 12.30.

Mercoledì 5 aprile, alle 11, l’assessore regionale Elena Donazzan parteciperà allo show cooking dello chef  Filippo La Mantia, che si avvarrà della collaborazione degli studenti dell’Istituto Alberghiero di Verona.

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Agriturist Veneto, il nuovo presidente è la vicentina Giulia Lovati

Cambio al timone di Agriturist Veneto, l’associazione che riunisce gli agriturismi di Confagricoltura. L’assemblea regionale, riunita oggi nella sede di Confagricoltura Padova, ha eletto nel ruolo di presidente la vicentina Giulia Lovati Cottini, 47 anni, titolare dell’agriturismo Villa Feriani di Montegalda. Vicepresidenti saranno la padovana Chiara Sattin, dell’agriturismo Villa Buzzaccarini di Monselice, e il veneziano Giulio Rocca, agriturismo Santa Barbara di Mira. Presente all’assemblea Augusto Congionti, presidente nazionale di Agriturist, che ha fatto gli auguri di buon lavoro alla neo presidente e al direttivo.

“Ricevo un importante testimone dal presidente uscente Leonardo Granata – dichiara Giulia Lovati – , che ha portato a casa, dopo dieci lunghi anni di lavoro, la nuova legge regionale che dà un po’ di respiro agli agriturismi, togliendo alcune restrizioni in merito ai posti letto e ai prodotti aziendali che ci penalizzavano rispetto alle altre regioni. Ora possiamo collaborare con altre aziende agricole per acquistare prodotti genuini, con la possibilità di specializzarsi ognuno nel proprio settore. Ci sono importanti novità come l’enoturismo e l’oleoturismo, che aprono nuove prospettive e che dovremo far conoscere agli associati, per potere utilizzare al meglio le regole e le opportunità. Il momento è favorevole: dopo i difficili anni del Covid il settore turistico è in grande ripresa e la gente, grazie a una maggiore consapevolezza, cerca prodotti ed esperienze di nicchia. Noi siamo i custodi delle tradizioni e della cultura local, oltre ad essere garanti di vacanze che coniugano ambiente, attività green e relax. Le strutture venete si preparano ad accogliere gli ospiti che si preannunciano già numerosi per Pasqua. Anche per l’estate stanno già fioccando le prenotazioni: ci aspettiamo una stagione buona per arrivi e permanenze, con la conferma sia di interesse da parte del turismo italiano, ma anche dagli stranieri, che dimostrano una particolare affezione per i nostri agriturismi”.

In Veneto sono circa 1.500 gli agriturismi, di cui il 65% offre ospitalità in camere, alloggi o agri campeggio, oltre a garantire l’offerta di specialità del territorio con prodotti a chilometri zero. Con 72 milioni di presenze annuali, la regione è la prima meta turistica tra le regioni a livello nazionale e già nel 2019 ben 1 milione di presenze sono state indirizzate al settore ricettivo agrituristico, segnando una crescita rispetto agli anni precedenti.

 

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Agriturist Veneto, il presidente Granata lascia dopo due mandati

Sarà la provincia padovana a ospitare l’assemblea regionale di Agriturist Veneto, l’associazione che riunisce gli agriturismi di Confagricoltura. L’appuntamento è per lunedì 27 marzo alle 9.30, nella sede di Confagricoltura Padova ad Albignasego, nella quale saranno eletti il nuovo presidente e il consiglio direttivo per il triennio 2023-2026.

Il presidente regionale in carica, l’olivicoltore padovano Leonardo Granata, giunge a scadenza dopo due mandati consecutivi e cede il timone: “Lascio dopo sette anni di presidenza e nove di vicepresidenza – sottolinea Granata -. È giusto che ci sia un rinnovo all’interno dell’associazione, con energie fresche e modi di pensare diversi. Gli ultimi anni sono stati difficili, con un andamento altalenante dovuto alla pandemia, che ha portato a un’alternanza tra momenti di crescita e di oggettiva difficoltà. A causa di questo sono mancate molte attività che svolgevamo sul territorio, da Agricycle alle manifestazioni come “A tavola con l’agriturismo d’autore”, ma ci siamo impegnati al massimo nella promozione delle nostre strutture e con una presenza costante nei tavoli di confronto sul turismo regionale. Abbiamo contribuito a portare a compimento la rivisitazione regionale della legge sull’agriturismo, arrivando finalmente all’aggregazione delle attività dell’agriturismo a quelle del turismo rurale, anche se stiamo lavorando ancora sul fronte dei regolamenti applicativi. Concluso l’iter, ci auguriamo che dal punto di vista normativo e operativo ci siano sviluppi interessanti, non solo per tutte le attività connesse come l’ippoturismo, il cicloturismo, le passeggiate tra le vigne e altre forme di turismo rurale sempre più richieste dai nostri ospiti, ma anche per l’enoturismo e l’oleoturismo. Strumenti che possono portare grande beneficio al settore”.

La nota negativa rimane ancora la burocrazia. “Registriamo un rapporto problematico con le amministrazioni pubbliche, in maniera particolare a causa di una burocrazia sempre più invadente e invasiva – annota Granata -. Mentre siamo ancora sommersi da cavilli e tasse, come quella sull’asporto dei rifiuti, vediamo un’azione ancora poco incisiva da parte dell’ente regionale sul fronte della valorizzazione degli agriturismi, a cominciare dalla promozione che è parecchio carente”.

In Veneto sono circa 1.500 gli agriturismi, di cui il 65% offre ospitalità in camere, alloggi o agri campeggio, oltre a garantire l’offerta di specialità del territorio con prodotti a chilometri zero.Con 72 milioni di presenze annuali, la regione è la prima meta turistica tra le regioni a livello nazionale e già nel 2019 ben 1 milione di presenze sono state indirizzate al settore ricettivo agrituristico, segnando una crescita rispetto agli anni precedenti.

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Pac 2023, ricalcolato il valore dei titoli

Entro il 15 maggio, salvo proroghe, gli agricoltori devono presentare la domanda per i contributi della Pac 2023. Come sappiamo questo è il primo anno di applicazione della nuova Pac che, per gli aiuti diretti (sostegno di base, redistributivo, ecoschemi, giovani e accoppiati) dispone di un budget annuo di oltre3,5 miliardi di euro.

Nei giorni scorsi Agea ha concluso il ricalcolo dei titoli Pac, anche se per ora è da ritenersi provvisorio. Il valore unitario di ciascun diritto è stato rideterminato sulla base della somma del valore dei titoli 2022 e del relativo pagamento per il greening, rapportando tale somma al massimale finanziario (48% del plafond dei pagamenti diretti equivalente ad € 1,678 miliardi). Nella sostanza i titoli di valore medio hanno subito una riduzione intorno al 19%, più elevata è la riduzione di valore che hanno subito i titoli di valore più alto. Il valore medio dei titoli si attesta a  € 164,12.

Ciascun agricoltore può consultare sul SIAN il nuovo valore dei propri titoli accedendo al seguente indirizzo: https://www.sian.it/portale-sian/sottosezione.jsp?pid=6.

Ricordiamo inoltre che il livello massimo del valore dei diritti dal 2023 è fissato a 2000 euro. Per effetto della convergenza, entro il 2026 tutti i diritti all’aiuto inferiori all’importo medio aumenteranno per raggiungere almeno l’85% di tale valore. I titoli con valore superiore al valore unitario medio subiranno una riduzione, la quale non sarà superiore al 30%.

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Il rimborso del credito Iva

In questi giorni si stanno compilando le dichiarazioni IVA 2023 relative all’anno 2022, che dovranno essere trasmesse all’Agenzia delle Entrate entro il 2 maggio (il 30 aprile cade di domenica). Per molte aziende la dichiarazione potrà chiudere con un credito IVA e si dovrà quindi decidere come sfruttarlo al meglio. Le alternative possibili sono:

1) utilizzo in diminuzione di eventuali futuri debiti IVA derivanti dalle liquidazioni periodiche mensili o trimestrali del 2023;

2) utilizzo in compensazione nel modello F24 per pagare imposte o contributi;

3) richiesto a rimborso.

Dette alternative possono coesistere, nel senso che il credito può essere, ad esempio, in parte richiesto a rimborso e in parte destinato alla compensazione.

Per la compensazione si ricorda che, per importi superiori a € 5.000 annui, è necessario che la dichiarazione IVA sia presentata con il visto di conformità rilasciato da un soggetto abilitato.

Per poter richiedere il rimborso del credito IVA, è necessario che sia presente almeno uno dei seguenti requisiti:

  1. a) aliquota media delle vendite inferiore a quella degli acquisti
  2. b) acquisti di beni ammortizzabili
  3. c) operazioni non imponibili effettuate superiori al 25% del totale
  4. d) cessazione dell’attività
  5. e) nell’ultimo triennio, avere maturato ogni anno un credito IVA.

Per i rimborsi di importo oltre € 30.000 è necessario aver prestato una specifica garanzia a favore dell’Amministrazione Finanziaria, per la durata di 3 anni, o presentare la dichiarazione IVA munita del visto di conformità. Coloro che esercitano l’attività da meno di 2 anni sono considerati “a rischio” e devono prestare l’apposita garanzia, non potendo avvalersi del visto.

Nel caso in cui l’impresa abbia ricevuto provvedimenti con cui vengono accertate maggiori imposte o atti di irrogazione di sanzioni, il pagamento del credito Iva può essere sospeso e, quando detti provvedimenti diventano definitivi, l’Agenzia delle Entrate dispone la compensazione dei debiti con il credito IVA.

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Sviluppo rurale, pubblicati i nuovi bandi

Nel BUR n. 40 del 21 marzo  sono stati pubblicati i bandi relativi alle misure agro-climatico-ambientali previste nel Complemento regionale per lo sviluppo rurale 2023-2027, misure deliberate dalla Giunta regionale lo stesso giorno. Come abbiamo già scritto le misure aperte sono le seguenti.

SRA03 – Tecniche lavorazione ridotta dei suoli. L’intervento prevede un sostegno per ettaro di superficie agricola utilizzata a favore dei soggetti che si impegnano ad adottare sulle superfici a seminativo le tecniche di semina su sodo / No tillage (NT) per cinque anni.

SRA08 – Azione 8.1 – Gestione sostenibile dei prati permanenti e Azione 8.3 Gestione sostenibile dei pascoli permanenti incluse le pratiche locali tradizionali. L’intervento prevede pagamenti per ettaro di superficie, per cinque anni, per la gestione di prati e di pascoli permanenti in quanto aree con elevata proporzione di vegetazione semi-naturale, e per questo considerate aree agricole ad alto valore naturalistico. I prati e i pascoli permanenti favoriscono la biodiversità e la presenza di specie e habitat. Inoltre, la loro gestione sostenibile limita i processi di erosione e degrado del suolo ed elimina l’apporto di fertilizzanti chimici di sintesi e di agrofarmaci potenzialmente inquinanti le risorse idriche.

SRA10 – Azione 10.1 gestione attiva formazioni arboreo arbustive e Azione 10.3 gestione attiva di boschetti nei campi. L’intervento prevede pagamenti per ettaro di superficie, per cinque anni, per la gestione attiva di infrastrutture ecologiche allo scopo di migliorare la qualità delle acque superficiali e sotterranee, potenziare le connessioni ecologiche, sostenere la biodiversità in aree agricole, riqualificare i paesaggi agrari semplificati ed aumentare la capacità di fissazione della CO2 atmosferica. L’intervento nel complesso concorre agli obiettivi di riduzione dell’uso di prodotti fitosanitari, riduzione delle perdite di nutrienti e riduzione dell’uso di fertilizzanti.

SRA14 – Allevatori custodi dell’agrobiodiversità. L’intervento prevede pagamenti, per cinque anni, ad UBA (Unità Bovino Adulto) a favore dei beneficiari che si impegnano volontariamente nella conservazione delle razze animali di interesse locale soggette a rischio di estinzione/erosione genetica.

SRA29 – Azione 29.1 – Conversione all’agricoltura biologica e Azione 29.2 Mantenimento dell’agricoltura biologica. Pagamenti per ettaro di superficie, per cinque anni, al fine di adottare e mantenere pratiche e metodi di produzione biologica.

SRB01 – Sostegno zone con svantaggi naturali montagna. L’intervento, attraverso un’indennità annuale per ettaro di Superficie Agricola Utilizzata (SAU), compensa il mancato guadagno e i costi aggiuntivi sostenuti nelle zone montane del Veneto, dalle aziende agricole.

La presentazione delle domande è fissata al 15 maggio 2023, salvo probabili proroghe.

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Allevamenti, autorizzazione alle emissioni in atmosfera

Si ricorda che le aziende zootecniche che hanno una determinata capacità di allevamento sono soggette all’autorizzazione alle emissioni in atmosfera.

Dal 2012 l’Autorizzazione di Carattere Generale alle Emissioni in Atmosfera (così detta AIETTA).
costituisce un obbligo per gli allevamenti realizzati in ambienti confinati, il cui ciclo produttivo prevede il sistematico utilizzo di una struttura coperta per la stabulazione degli animali e il cui numero di capi potenzialmente presenti è compreso negli intervalli indicati nella tabella sotto riportata.

Inizialmente l’Autorizzazione aveva una validità di 10 anni, poi prorogata a 15. Pertanto tutte le aziende che ne hanno fatto richiesta nel 2012 dovranno presentare rinnovo nel 2027.

Le aziende di suini e avicoli che potenzialmente superano il numero più elevato di animali riportati nella tabella sono soggetti all’obbligo di Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) o di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA). Gli allevamenti dibovini, ovicaprini, cunicoli ed equini il cui numero di capi potenzialmente presenti supera l’intervallo indicato, sono soggette all’Autorizzazione di Carattere Generale (AIETTA) a condizione che il gestore presenti la stima delle principali emissioni (protossido di azoto, metano e ammoniaca) attraverso gli applicativi messi a disposizione dalla Regione.

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Crediti d’imposta gasolio, luce e gas

Anche per il 2023, allo scopo di alleggerire il costo dell’energia, il Governo ha concesso a tutte le imprese agricole un credito d’imposta sugli acquisti di gasolio agevolato, gas naturale ed energia elettrica avvenuti nel primo trimestre dell’anno.

Tali crediti, in particolare, riguardano i seguenti prodotti:

gasolio agevolato per autotrazione, riscaldamento serre, allevamenti e attività agromeccaniche, da utilizzare in compensazione o cedere a terzi entro il 31/012/2023 nella misura del 20% della spesa;

gas naturale: nella misura del 45% della spesa;

energia elettrica: nella misura del 35% della spesa per la componente energia.

Tali crediti dovranno essere utilizzati in compensazione o ceduti a terzi entro il 31 dicembre 2023.

Il calcolo del credito d’imposta sui consumi di gasolio e di gas naturale avviene sulla base dei dati delle fatturazioni relative ai prodotti acquistati nel trimestre.

Per  la verifica della spettanza e per il calcolo del credito d’imposta dell’energia elettrica è necessario:

1) verificare se il contatore di energia elettrica ha una potenza pari o superiore a 4,5 kw ed è intestato all’azienda;

2) verificare che i costi per kwh della componente energia elettrica (energia + perdite di rete + dispacciamento + commercializzazione) nel 4° trimestre 2022 abbiano subito un incremento superiore al 30% rispetto al 4° trimestre del 2019; per fare questo è necessario recuperare le fatture di cortesia inerenti i consumi effettivi del 4° trimestre 2019 e del 4° trimestre 2022; 

3) infine, se ci sono le condizioni di cui sopra, è necessario recuperare le fatture di cortesia relative ai consumi del 1° trimestre 2023 e calcolare il credito spettante (35% costo componente energia).

La legge prevede che la verifica circa la spettanza del credito e il calcolo dell’ammontare possano essere effettuati dal fornitore (se è lo stesso del 2019) nel caso di esplicita richiesta dell’azienda. Ciò semplificherebbe l’iter per l’accesso al credito e renderebbe il calcolo più sicuro. A questo fine si può utilizzare il modello allegato.

Le aziende  interessate ai suddetti crediti d’imposta sono invitate a rivolgersi quanto prima agli uffici dell’Associazione.

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Stranieri, semplificazioni per i flussi

Il click day per il Decreto Flussi del 2022 è fissato per il 27 marzo prossimo. Il numero delle domande, che prevedibilmente saranno presentato per il solo mondo dell’agricoltura, supera di gran lunga la quota messa a disposizione dal recente Decreto Flussi (82.705 unità delle quali 44.000 riservate agli ingressi per motivi di lavoro stagionale).

A fronte della sempre maggiore difficoltà di reperire manodopera, l’Esecutivo è intervenuto con il d.l. 20/2023, introducendo alcune sensibili semplificazioni nella normativa di riferimento.

È prevista, per il nostro settore, la possibilità di avvalersi su un meccanismo di scorrimento, in base al quale le richieste non accolte – perché in sovrannumero rispetto alla quota disponibile per il prossimo click day – saranno esaminate in via prioritaria nell’ambito dei successivi decreti flussi – uno dei quali dovrebbe essere a breve emanato – senza la necessità di dover ripresentare la relativa domanda. La semplificazione burocratica è evidente e certamente lodevole.

È stato altresì previsto che i lavoratori stranieri possano essere impiegati subito dopo aver ottenuto il nulla osta, senza dover attendere la firma del contratto di soggiorno.

Si attende, invece, in sede di conversione il mantenimento della riduzione dei tempi per il rilascio del nulla osta e del visto, riduzione che era già stata contemplata dal Governo Draghi con il d.l. 73/2022 e non è stata confermata nel più recente d.l. 20/2023

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