Luglio 2023

Premio nazionale per l’innovazione

Confagricoltura ha indetto la quarta edizione del Premio nazionale per l’innovazione nel settore dell’agricoltura, pubblicando sul proprio sito il relativo bando.

Al fine di consentire alle aziende di disporre di maggior tempo per la presentazione delle domande e, conseguentemente, di favorire la più ampia partecipazione al Bando, il termine è prorogato al 1° settembre 2023.

La procedura e la relativa documentazione per la presentazione della domanda è disponibile sul sito di Confagricoltura nella sezione Premio innovazione in agricoltura al seguente link https://www.confagricoltura.it/ita/attivita/premio-nazionale-per-l-innovazione-nel-settore-dell-agricoltura.

Per qualsiasi informazione contattare: Confagricoltura – Area sviluppo sostenibile ed innovazione

Tel: 06 6852380 – 066852393 – E-mail: areambiente@confagricoltura.it; premioinnovazione@confagricoltura.it .

AmministrazionePremio nazionale per l’innovazione
Leggi tutto

Bando Ocm vino, misura promozione

Nei giorni scorsi è stato pubblicato il bando per la campagna 2023/2024 della misura “Promozione sui mercati dei Paesi terzi – OCM vino”. Il Decreto definisce i criteri e le modalità per la concessione di contributi inseriti nella misura COM vino per le attività finalizzate al miglioramento della competitività del settore vitivinicolo e all’apertura, alla diversificazione o al consolidamento dei mercati.

Il testo ed i relativi allegati sono disponibili al seguente link:

https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/20043

La scadenza per la presentazione dei progetti nazionali di promozione è fissata il 13 settembre 2023, mentre quella dei progetti regionali e multiregionali sarà indicata negli avvisi pubblicati dalle Regioni e Province autonome. I progetti dureranno dal 16 ottobre 2023 al 15 ottobre 2024.

Le attività finanziabili nell’ambito delle iniziative promozionali sono molteplici, in particolare:

  1. azioni in materia di relazioni pubbliche, promozione e pubblicità,
  2. partecipazione a manifestazioni, fiere ed esposizioni di importanza internazionale;
  3. campagne di informazione, in particolare sui regimi DOP IGP e bio;
  4. studi di mercati nuovi o esistenti
  5. studi per valutare i risultati delle attività di informazione e promozione

Per partecipare alle iniziative progettuali, le aziende produttrici di vino devono disporre di adeguati quantitativi di vini oggetto di promozione e, in particolare, per i progetti nazionali il soggetto “produttore di vino”, deve avere nella voce “totale di scarico del vino imbottigliato/confezionato” estratto dalla giacenza alla chiusura del 31 luglio 2022 del registro dematerializzato un quantitativo di vino imbottigliato/confezionato pari almeno a 75.000 litri. Per i progetti regionali, le Regioni e le Province autonome nei propri avvisi possono fissare dei quantitativi minimi di vino confezionato diversi da quelli indicati, ma comunque superiore a 5.000 litri per ciascun partecipante.

AmministrazioneBando Ocm vino, misura promozione
Leggi tutto

Le prestazioni occasionali di parenti e affini

Capita spesso che l’imprenditore agricolo si rivolga a parenti ed affini, per chiedere loro di aiutarlo in prestazioni che ricadono nell’ambito dell’attività aziendale.

Le prestazioni così svolte non costituiscono un rapporto di lavoro subordinato, bensì una prestazione che esula dal mercato del lavoro. L’art. 74 del d. lgs. 276/2003 (c.d. decreto Biagi) prevede, infatti, con specifico riferimento alle attività agricole che le prestazioni svolte da parenti ed affini non costituiscano lavoro autonomo o subordinato purché siano svolte in maniera occasionale o ricorrente ma nel breve periodo, a titolo di aiuto o obbligazione morale senza la percezione di un compenso. Non tutti i parenti/affini possono essere coinvolti bensì solamente quelli sino al sesto grado (in origine, il rapporto di parentela/affinità era limitato al terzo grado, per essere poi incrementato sino al quarto e, da ultimo, fino al sesto).

La prestazione, oltre ai limiti soggettivi deve:

  • essere puramente occasionale o ricorrente di breve periodo. Sono escluse tutte le prestazioni che hanno carattere di abitualità o siano ripetute per lunghi intervalli nell’arco dell’anno;
  • essere prestata esclusivamente a titolo di aiuto o in adempimento di un’obbligazione morale;
  • non prevedere il pagamento di alcun compenso o corrispettivo sia in denaro che in natura.

La prestazione, da un punto di vista oggettivo, può riguardare qualsiasi attività agricola disciplinata dall’art. 2135 c.c., non essendo più confinata entro le maglie della sola attività di raccolta.

L’Ispettorato Nazionale del Lavoro, con propria nota del 15.03.2018, ha, peraltro, chiarito come si intendano, in via presuntiva, prestazioni gratuite occasionali:

  1. quelle rese da un familiare pensionato;
  2. quelle compiute da un familiare titolare di un rapporto di lavoro a tempo pieno presso altro datore di lavoro;
  3. quelle attuate da un congiunto nell’ambito quantitativo di 90 giorni nell’anno solare, ovvero 720 ore all’anno.

Poiché le prestazioni compiute con i caratteri che precedono non costituiscono rapporto di lavoro, il prestatore non gode di alcuna copertura assicurativa INPS o INAIL.

Da ultimo, si ricorda che parenti sono coloro che discendono dallo stesso stipite, mentre l’affinità è il vincolo che lega un coniuge ed i parenti dell’altro coniuge. Per computare i gradi di parentela e/o affinità  si devono calcolare le generazioni, sottraendo lo stipite comune.

AmministrazioneLe prestazioni occasionali di parenti e affini
Leggi tutto

Lavoratrici svantaggiate, indicazioni Inps

L’agevolazione per l’assunzione di donne svantaggiate è riconosciuta dall’ultima legge di bilancio e anche dalla legge di bilancio 2021 ed è stata autorizzata dalla Commissione Europea nel rispetto delle condizioni del nuovo “Quadro temporaneo di crisi e transizione per misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia a seguito dell’aggressione della Russia contro l’Ucraina” (c.d.TemporaryCrisis and Transition Framework o TCTF).

L’assunzione deve comportare un “incremento occupazionale netto” calcolato sulla base della differenza tra il numero dei lavoratori rilevato in ciascun mese ed il numero dei lavoratori mediamente occupati nei 12 mesi precedenti.

La circolare INPS del 23 giugno 2023 chiarisce che “possono accedere al beneficio in trattazione tutti i datori di lavoro privati, anche non imprenditori, ivi compresi i datori di lavoro del settore agricolo”.

Si tratta di una precisazione importante, perché viene riconosciuto pienamente il diritto all’agevolazione sia per il settore agricolo e sia per i datori di lavoro non imprenditori.

Secondo la circolare INPS l’incentivo riguarda le assunzioni “di donne lavoratrici svantaggiate”. Per “donne lavoratrici svantaggiate” ai sensi della predetta normativa devono intendersi:

  1. a) donne con almeno 50 anni di età disoccupate da oltre 12 mesi;
  2. b) donne di qualsiasi età, residenti in regioni ammissibili ai finanziamenti nell’ambito dei fondi strutturali dell’Unione europea prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi. Ai fini del rispetto del requisito, precisa l’INPS, è necessario che la lavoratrice risulti residente in una delle aree individuate dalla Carta degli aiuti a finalità regionale per l’Italia[1] (1° gennaio 2022 – 31 dicembre 2027).
  3. c) donne di qualsiasi età, prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi, che svolgono professioni o attività lavorative in settori economici caratterizzati da un’accentuata disparità occupazionale di genere annualmente individuati con decreto interministeriale (Lavoro, Economia). Per l’individuazione dei settori e delle professioni validi per il 2023 occorre fare riferimento al Decreto Interministeriale (Lavoro, Economia) del 16 novembre 2022 che annovera l’agricoltura tra i settori economici caratterizzati da un’accentuata disparità occupazionale di genere;
  4. d) donne di qualsiasi età, ovunque residenti e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi.

L

La circolare INPS precisa che l’esonero spetta, oltre che per le assunzioni a tempo indeterminato e per quelle a tempo determinato.

Da sottolineare che, per le assunzioni a tempo determinato, la legge e la circolare INPS non individuano un periodo minimo di durata ai fini dell’accesso all’agevolazione in esame.

L’INPS chiarisce che gli incentivi spettano:

  • fino a 12 mesi, in caso di assunzione a tempo determinato;
  • per 18 mesi, in caso di assunzione a tempo indeterminato;
  • in caso di trasformazione a tempo indeterminato di un rapporto a termine già agevolato, sono riconosciuti per complessivi 18 mesi a decorrere dalla data di assunzione;
  • in caso di trasformazione a tempo indeterminato di un rapporto a termine non agevolato, sono riconosciuti per complessivi 18 mesi a decorrere dalla data di trasformazione.

L’incentivo previsto dalla Legge di Bilancio 2021 per le assunzioni/trasformazioni effettuate nel 2° semestre 2022 è pari all’esonero dal versamento del 100% dei complessivi contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, nel limite massimo di importo pari a 6.000 euro annui. Ed invece l’incentivo previsto dalla Legge di Bilancio 2023 per le assunzioni effettuate dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023 è pari all’esonero dal versamento del 100% dei complessivi contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, nel limite massimo di importo pari a 8.000 euro annui.

Nelle ipotesi di rapporto di lavoro a tempo parziale, i massimali delle agevolazioni devono essere proporzionalmente ridotti.

 

AmministrazioneLavoratrici svantaggiate, indicazioni Inps
Leggi tutto

Pac 2023, domande e risposte nel sito di Rete Rurale

Ultimata nei giorni scorsi la presentazione delle domande Pac 2023, molte aziende si stanno ponendo vari problemi connessi alla gestione degli ecoschemi e anche relativamente ad alcune norme della condizionalità.

Con particolare riferimento agli ecoschemi, alle aziende che intendono approfondire obblighi e divieti riproponiamo la lettura delle domande e delle risposte contenute nel sito Rete Rurale: www.reteruale.it/PSP_domande_risposte

AmministrazionePac 2023, domande e risposte nel sito di Rete Rurale
Leggi tutto

Bando agrisolare: la documentazione necessaria

Il 21 luglio scorso è stato emanato il nuovo Avviso della misura PNRR M2C1 I 2.2 “Parco Agrisolare” relativo al finanziamento di impianti fotovoltaici da installare su edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale, con le risorse residue disponibili che ammontano a circa 1 miliardo di euro. Le domande dovranno essere presentate tramite la Piattaforma informatica predisposta dal GSE, accessibile dall’Area Clienti GSE a partire dalle ore 12 del giorno 12 settembre 2023 e fino alle ore 12 del giorno 12 ottobre 2023. All’Avviso (che si può scaricare dal sito del Ministero dell’agricoltura) sono allegati i seguenti documenti: allegato A “Regolamento Operativo”; allegato B “Codici ATECO Agrisolare”; allegato C “Allegati TFUE”; allegato D “Simulatore analisi controfattualità grandi imprese”.

La pubblicazione del Regolamento operativo ha consentito di stabilire, in modo puntuale rispetto alle prime indicazioni contenute nel Decreto Ministeriale, l’elenco dei documenti che ciascun interessato dovrà predisporre per presentare la domanda e partecipare, dal 12.09.2023, ai finanziamenti del Bando PNRR “Agrisolare”.

Questi i documenti da presentare:

  1. la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà (DSAN), generata automaticamente dal sistema al termine del caricamento della domanda, secondo il modello che compare all’Allegato 2, che non è emendabile né modificabile in alcun suo punto;
  2. un documento di identità in corso di validità;
  3. la relazione tecnica descrittiva del progetto di realizzazione dell’impianto fotovoltaico, timbrata e firmata da un professionista abilitato;
  4. la visura catastale degli immobili oggetto di intervento, che rechi l’indicazione della categoria catastale o la dichiarazione di ruralità;
  5. la planimetria degli immobili su cui l’impianto deve essere realizzato, con la rappresentazione in pianta ed eventuali particolari costruttivi;
  6. lo schema elettrico unifilare di progetto redatto da un professionista abilitato con la rappresentazione dei componenti principali del generatore fotovoltaico. In caso di impianto preesistente, dovrà darsi indicazione delle relative porzioni. Lo schema dovrà contenere i principali tracciati elettrici, le derivazioni dei carichi elettrici, i servizi ausiliari, l’esatto posizionamento del sistema di accumulo e/o del dispositivo di ricarica (nel caso la domanda di contributo riguardi il finanziamento anche di questi ultimi);
  7. il dossier fotografico ante operam costituito da almeno cinque riproduzioni fotografiche con diversa inquadratura dello stato dei luoghi;
  8. le bollette elettriche dell’anno di maggior consumo;
  9. la relazione di calcolo di conversione del fabbisogno termico con relative fatture di acquisto;
  10. in caso di impianto già esistente, l’attestazione CENSIMP;
  11. il report in pdf dal sito PVGIS.

Nel caso si realizzino anche uno o più interventi complementari (rimozione e smaltimento dell’amianto, realizzazione dell’isolamento termico dei tetti, realizzazione di un sistema di aerazione) dovranno essere presentati, in aggiunta:

  • il dossier fotografico della copertura in amianto con cinque fotografie che dimostrino la presenza dell’eternit o dell’amianto;
  • la relazione tecnica descrittiva del progetto di realizzazione dell’intervento complementare, timbrata e firmata da tecnico abilitato;
  • l’elaborato planimetrico con indicazione delle superfici oggetto di intervento, con rappresentazione in pianta, prospetto e sezioni delle superfici interessate e dei particolari costruttivi;
  • dichiarazione relativa al rispetto del principio DSNH “(non arrecare un danno significativo all’ambiente”), debitamente sottoscritta;
  • per i solo inteventi di coibentazione e/o aerazione, l’APE se disponibile, altrimenti apposita relazione tecnica firmate e asseverata dal professionista abilitato.

Per le grandi imprese, è necessario predisporre anche lo scenario controfattuale.

In caso di partecipazione aggregata, dovranno essere prodotte, altresì:

  • la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà conforme al modello di cui all’allegato 2A;
  • la dichiarazione di ogni singola impresa che partecipa all’aggregazione, secondo l’allegato 2B.

Ciascun istante rimane, comunque, libero di dimettere l’ulteriore documentazione che ritenga necessaria per giustificare la domanda presentata.

*** ***

La relazione tecnica, che deve essere obbligatoriamente dimessa al momento della presentazione della domanda di partecipazione al bando, deve rispettare le prescrizioni specificamente stabilite al punto 6.2.1 del Regolamento operativo. Ergo, deve essere una relazione asseverata da un professionista abilitato che contenga:

  • la descrizione esaustiva dell’intervento che si intende realizzare, lo stato di fatto, le ipotesi progettuali, le finalità del progetto e le modalità di esecuzione delle opere;
  • l’indicazione dell’effettiva strumentalità del fabbricato o della serra. Il dato deve essere tanto più approfondito quando l’immobile non ricada nella categoria catastale D/10 o è privo della dichiarazione di ruralità;
  • la stima preliminare dei costi e dei lavori;
  • il cronoprogramma finanziario e delle attività tecnico-amministrative;
  • la descrizione dei lavori, con specifico riferimento alle specifiche tecniche dei materiali che devono rispettare il principio del DNSH (si rimanda all’approfondimento in materia).

Nel caso, si proceda alla realizzazione di interventi complementari, la relazione deve altresì contenere:

  • la descrizione esaustiva degli interventi, lo stato di fatto, le ipotesi progettuali, le finalità del progetto, le modalità di esecuzione delle opere;
  • l’indicazione sulla strumentalità dell’immobile;
  • in caso di smaltimento dell’amianto, la descrizione delle attività previste e delle superfici interessate;
  • in caso di isolamento termico, la scelta del grado di coibentazione;
  • in caso di aerazione, la sua attuazione mediante tetto ventilato e camini di evacuazione dell’aria;
  • la stima preliminare dei costi e dei lavori;
  • il cronoprogramma finanziario e delle attività tecnico-amministrative;
  • la descrizione dei lavori con le specifiche tecniche dei materiali, che devono rispettare il principio DNSH.
AmministrazioneBando agrisolare: la documentazione necessaria
Leggi tutto

Sviluppo rurale: aperti i termini di dieci nuovi bandi

Con deliberazione della Regione Veneto n. 865 dell’11 luglio 2023,  pubblicata sul BUR n. 94 del 14 luglio 2023, sono stati aperti i termini per la presentazione delle domande di aiuto per dieci bandi a sostegno delle attività di otto diversi interventi:  SRA 16, SRD 5 (Azione 5.1, Azione 5.2 e Azione 5.3), SRD 11, SRD 12 – Azione 12.2, SRD 15 Azione 15.2, SRE 3, SRG 1 e SRG 7, per un importo complessivo di  16,3 milioni di euro.

Di seguito sono riepilogate le informazioni principali degli interventi interessati dai bandi.

Agrobiodiversità

SRA 16 – Conservazione agrobiodiversità – banche del germoplasma.

L’intervento prevede un pagamento volto al riconoscimento delle spese materiali e immateriali effettivamente sostenute dai beneficiari per realizzare attività riguardanti la conservazione, l’uso sostenibile e lo sviluppo delle risorse genetiche autoctone in agricoltura a tutela e valorizzazione dell’agrobiodiversità.Risorse a bando:  2 milioni di euro. Scadenza bando: 12 ottobre 2023.

 

Investimenti forestali 

SRD 05 – Impianti forestazione/imboschimento e sistemi agroforestali su terreni agricoli

L’intervento è volto a incrementare, su superfici agricole, gli impianti forestali naturaliformi, di arboricoltura e di sistemi agroforestali, al fine di aumentare la capacità di assorbimento e di stoccaggio del carbonio atmosferico nel suolo e nella biomassa legnosa utilizzabile anche a fini duraturi.

Azione 5.1 – Impianto di imboschimento naturaliforme su superfici agricole

Risorse a bando:  200 mila euro. Scadenza bando:  12 ottobre 2023.

Azione 5.2 – Impianto di arboricoltura a ciclo breve o medio-lungo su superfici agricole

Risorse a bando:  300 mila euro.  Scadenza bando:  12 ottobre 2023.

Azione 5.3 – Impianto sistemi agroforestali su superfici agricole

Risorse a bando:  200 mila euro. Scadenza bando:  12 ottobre 2023.

 

SRD 11 – Investimenti non produttivi forestali

Azione 11.2  – Miglioramento e realizzazione delle infrastrutture al servizio dell’uso multifunzionale del bosco.

L’intervento prevede il sostegno di investimenti volti a favorire il ruolo multifunzionale delle foreste ed è volto a coprire le spese necessarie per poter realizzare e migliorare le infrastrutture al servizio del bosco, quali strutture ad uso collettivo e pubblico, viabilità forestale, silvo-pastorale e sentieristica forestale, a beneficio della salute del bosco e della società e finalizzati a garantire l’accesso e la fruizione al bosco da parte della collettività.Risorse a bando:  5,6 milioni di euro. Scadenza bando:  13 novembre 2023

 

SRD 12 Investimenti per la prevenzione ed il ripristino danni foreste

Azione 12.2 – Ripristino del potenziale forestale danneggiato.

L’intervento prevede il sostegno di operazioni per il ripristino e recupero ecologico e funzionale degli ecosistemi forestali colpiti da calamità naturali, avversità atmosferiche o eventi catastrofici, quali dissesto idrogeologico, tempeste, inondazioni, attacchi di organismi nocivi e fitopatie.Risorse a bando:  2,2 milioni di euro. Scadenza bando:  13 novembre 2023.

 

SRD 15 Investimenti produttivi forestali

Azione 15.2 – Ammodernamenti e miglioramenti.

L’intervento prevede l’erogazione di un sostegno agli investimenti materiali e immateriali per favorire la crescita del settore forestale, promuovendo l’innovazione tecnica e di processo nonché la valorizzazione del capitale aziendale.

Risorse a bando:  4 milioni di euro. Scadenza bando:  12 ottobre 2023

 

Avvio nuove imprese forestali: Pacchetto insediamento selvicoltura

SRE 03 – Avvio delle nuove imprese connesse alla silvicoltura.

L’intervento consiste in un sostegno alle nuove imprese che operano nel settore forestale e che svolgono attività di selvicoltura, utilizzazioni forestali, gestione, difesa e tutela del territorio e sistemazioni idraulico-forestali, nonché di prima trasformazione e commercializzazione dei prodotti legnosi e non legnosi.

L’intervento viene attivato esclusivamente nell’ambito del “Pacchetto Insediamento Selvicoltura” che è composto dai seguenti interventi:

  • Interventi obbligatori:
  • SRE03 – Avvio di nuove imprese connesse alla silvicoltura
  • SRD15.2 – Investimenti produttivi forestali – Ammodernamenti e miglioramenti

Interventi facoltativi:

  • SRD11.2 – Investimenti non produttivi forestali-Viabilità forestale;
  • SRD12.2 – Investimenti per prevenzione e ripristino danni alle foreste – Ripristino del potenziale forestale danneggiato.

Risorse a bando:  320 mila euro.  Scadenza bando: 12 ottobre 2023

 

Cooperazione e innovazione in agricoltura
SRG 01 – Sostegno gruppi operativi PEI AGRI Fase di Innovation Brokering (Setting up).

L’intervento sostiene la creazione dei Gruppi operativi (GO) del PEI-AGRI (Partenariato europeo per l’innovazione in agricoltura) ovvero partenariati costituiti da varie tipologie di soggetti quali imprese, agricoltori, centri di ricerca, università, consulenti, che agiscono insieme per introdurre e diffondere la conoscenza, l’innovazione e la digitalizzazione nel settore agricolo, forestale e nelle aree rurali, mediante l’attuazione di progetti.Risorse a bando: 1 milione di euro. Scadenza bando:  12 ottobre 2023.

 

SRG 07 – Cooperazione per lo sviluppo rurale, locale e smart villages Ambito Cooperazione per la sostenibilità ambientale – Biodiversità agraria. 

L’intervento promuove l’aggregazione (Gruppo di cooperazione Ambientale – Biodiversità agraria – GCABA) tra gli attori impegnati nella realizzazione dell’intervento SRA16 – Conservazione agrobiodiversità – banche del germoplasma.

Risorse a bando:  500 mila euro. Scadenza bando:  12 ottobre 2023.

AmministrazioneSviluppo rurale: aperti i termini di dieci nuovi bandi
Leggi tutto

Spighe Verdi 2023 a Montagnana e Porto Tolle

Ben 72 località rurali potranno fregiarsi, in questaottava edizione, del riconoscimento Spighe Verdi 2023, rispetto alle 63 dello scorso anno: 12 sono i nuovi ingressi, 3 i Comuni non confermati.Il Veneto vanta due località: Montagnana e Porto Tolle.

Spighe Verdi è un programma nazionale della FEE – Foundation for Environmental Education, l’organizzazione che rilascia nel mondo il riconoscimento Bandiera Blu per le località costiere, pensato per guidare i Comuni rurali, passo dopo passo, a scegliere strategie di gestione del territorio in un percorso virtuoso che giovi all’ambiente e alla qualità della vita dell’intera comunità. Per portare i Comuni rurali alla graduale adozione dello schema Spighe Verdi, la fondazione FEE Italia ha condiviso con Confagricoltura un set di indicatori in grado di fotografare le politiche di gestione del territorio e indirizzarle verso criteri di massima attenzione alla sostenibilità.

Spighe Verdi è un efficace strumento di valorizzazione del nostro patrimonio rurale, ricco di risorse naturali e culturali, anche in un’ottica di occupazione. Affinché il programma raggiunga il massimo del risultato, sono necessari due elementi essenziali: la volontà dell’Amministrazione comunale di iniziare un percorso di miglioramento e la partecipazione della comunità e delle imprese, in particolar modo quelle agricole, alla sua realizzazione.

L’iter procedurale, certificato ISO 9001-2015, ha guidato la valutazione delle candidature, permettendo alla Commissione di Valutazione il raggiungimento del risultato finale. Nel gruppo di lavoro è stato importante il contributo di diversi Enti istituzionali, tra i quali il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle foreste; il Ministero per il Turismo; il CNR; i Carabinieri, oltre a Confagricoltura, partner di FEE.

Alcuni indicatori presi in considerazione sono stati: la partecipazione pubblica; l’educazione allo sviluppo sostenibile; il corretto uso del suolo; la presenza di produzioni agricole tipiche, la sostenibilità e l’innovazione in agricoltura; la qualità dell’offerta turistica; l’esistenza e il grado di funzionalità degli impianti di depurazione; la gestione dei rifiuti con particolare riguardo alla raccolta differenziata; la valorizzazione delle aree naturalistiche eventualmente presenti sul territorio e del paesaggio; la cura dell’arredo urbano; l’accessibilità per tutti senza limitazioni. Questi sono solo alcuni degli indicatori che guidano il programma e che saranno suscettibili di variazioni, in un’ottica di miglioramento continuo e di massimo coinvolgimento dei Comuni italiani.

Spighe Verdi si basa sull’esperienza trentennale di FEE, presente in 81 Paesi, nella gestione del programma internazionale Bandiera Blu, un eco-label volontario assegnato alle località turistiche balneari.

L’agricoltura ha un ruolo prioritario nel programma Spighe Verdi, poiché è qui che deve avvenire la vera rivoluzione culturale. Da questa necessità nasce la collaborazione con Confagricoltura e gli altri partner istituzionali.

AmministrazioneSpighe Verdi 2023 a Montagnana e Porto Tolle
Leggi tutto

Avversità atmosferiche: servono sostegni per gli agricoltori

Confagricoltura sostiene la richiesta dell’assessore Caner, mirata a ottenere maggiori risorse per il Fondo di solidarietà nazionale, anche al fine di attivare interventi in deroga alla norma che prevede interventi diretti soltanto per le coltivazioni non assicurabili.

“La situazione in cui versa il settore agricolo nelle regioni del nord Italia a seguito degli eccezionali eventi atmosferici è allarmante – ha detto l’assessore all’Agricoltura della Regione del Veneto, Federico Caner, scrivendo direttamente al ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida -. I venti forti, le trombe d’aria e le grandinate hanno ripetutamente colpito estesi territori e hanno pesantemente danneggiato sia le strutture e dotazioni aziendali (serre, stalle, annessi rustici, macchine e attrezzature ecc.), sia le coltivazioni, compromettendo seriamente i raccolti e la continuità produttiva stessa delle aziende agricole. Intere campagne sono state devastate e richiedono urgentemente un adeguato sostegno. Vista l’entità dei danni subiti e l’ampiezza dei territori interessati, risulta necessario incrementare le risorse che annualmente vengono destinate dal Fondo di solidarietà nazionale per il ripristino dei danni subiti dalle strutture e attrezzature aziendali, ai sensi dell’articolo 5 del D.lgs. n. 102/2004”.

Confagricoltura condivide con l’assessore la necessità di attivare un intervento per il ristoro dei danni subiti per effetto della grandine, in deroga a quanto previsto dal d.lgs. n.102/2004 che limita gli indennizzi alle colture non assicurabili. E’ necessario dare un riscontro tempestivo a tutti gli imprenditori e alle aziende agricole che in questi giorni hanno visto investimenti milionari andare in fumo.

AmministrazioneAvversità atmosferiche: servono sostegni per gli agricoltori
Leggi tutto

Concimazioni, obbligo di registrazione

Le aziende utilizzatrici di fertilizzanti azotati, organici ed inorganici, con una superficie agricola utilizzata (SAU) superiore a 14,8 ettari, nonché tutte le aziende che impiegano digestato e fanghi di depurazione, sono tenute a registrare gli interventi di distribuzione degli elementi azotati e a riportare sull’apposito registro disponibile nell’applicativo informatico regionale A58-WEB le informazioni utili a verificare il rispetto dei quantitativi ammessi dalle disposizioni regionali (DGR 813/2021).

A tale adempimento, già presente nel 2022, con la DGR n. 335/2023, “Applicazione delle disposizioni regionali per l’anno 2023 in materia di Condizionalità Rafforzata”, è stato aggiunto l’obbligo per tutte le aziende agricole (indipendentemente dalla superficie coltivata), di registrare le concimazioni con fertilizzanti che contengono fosforo.

Le aziende che sono soggette all’obbligo di registrazione delle fertilizzazioni azotate con il Registro informatizzato A58-WEB, dovranno inserire le informazioni riguardanti le fertilizzazioni con Fosforo nelle sottoaree colturali già presenti nello stesso Registro. Nel caso di utilizzo di effluenti ed assimilati, il contenuto in fosforo organico verrà automaticamente proposto dal sistema A58-WEB, via via che le fertilizzazioni verranno inserite. Nel caso si utilizzino fertilizzanti commerciali, il Fosforo dichiarato dovrà essere inserito nell’apposito campo del sistema A58-WEB, a completamento del quadro delle fertilizzazioni adottate nell’anno in corso.

Le aziende con SAU inferiore a 14,8 ettari (“sotto soglia”) dovranno comunque registrare le informazioni riguardanti le fertilizzazioni con Fosforo. Per esse sarà possibile procedere scegliendo tra due possibili modalità:

1- avvalendosi analogamente del Sistema A58-WEB per la registrazione dei fertilizzanti commerciali minerali/inorganici, organo-minerali ed organici con contenuto di Fosforo;

2- procedere con l’implementazione di un Registro in formato cartaceo che le aziende interessate possono richiedere agli uffici tecnici dell’associazione.

Per entrambi gli adempimenti (registrazione degli apporti di azoto e di fosforo) gli agricoltori possono avvalersi dell’assistenza degli uffici tecnici dell’associazione.

AmministrazioneConcimazioni, obbligo di registrazione
Leggi tutto