Febbraio 2020

Agricycle e AgriWedding: corso di formazione nuovi mercati per agriturismo

Agriturist Veneto promuove la formazione e lo sviluppo di Club di Prodotto come insostituibile opportunità di più approfondita condivisione di esperienze tra i soci, per la crescita individuale e aziendale nonché come strumento di partecipazione più motivata da parte dei soci alla vita associativa. Dopo il Club di Prodotto Agricycle Veneto, specifico per il mercato del cicloturismo, è nato anche il Club Agriwedding dedicato alle imprese agrituristiche che offrono servizi specifici per i matrimoni.

Per far crescere l’attività di AGRICYCLE e AGRIWEDDING e per analizzare le nuove possibilità dei mercati emergenti per l’agriturismo, Agriturist Veneto promuovere un corso di formazione aperto a tutte le imprese associate della durata di 28 ore dedicato al mondo del cicloturismo e del wedding.

Durante il corso saranno affrontate specificità relative ai due mercati del cicloturismo e dei matrimoni, ma saranno trattate modalità e strumenti di approccio ai mercati, per individuarne fattori chiave e opportunità/minacce, elementi che sono e saranno sempre utili ed utilizzabili per altri segmenti di mercato.

Saranno anche approfondite le dinamiche relazionali tra ospitanti e ospitati, per sviluppare negli ospitati la capacità di ascolto e di interpretazione dei desideri dell’ospitato, al fine della più completa soddisfazione del cliente.

Per informazioni o per partecipare al corso contattare la segreteria al num 049 8223544 o all’indirizzo segreteria@agrituristveneto.it.

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Rivalutazione terreni

La recente Legge di Bilancio (articolo 1, commi 693 e 694) ha prorogato anche per l’anno in corso la possibilità di rivalutare i terreni posseduti alla data del 1° gennaio 2020, da parte di persone fisiche, società semplici, ed enti non commerciali.

In pratica, è possibile rideterminare il costo di acquisto di terreni edificabili ed agricoli, posseduti a titolo di proprietà o usufrutto. Il 30 giugno 2020 è il termine entro il quale effettuare la redazione ed asseverazione della perizia di stima ed il versamento dell’imposta sostitutiva dovuta, nella misura del 11% (l’anno scorso era il 10%).

È un’opportunità utile per aumentare il valore del costo da utilizzare per il calcolo della plusvalenza, al momento di un’eventuale cessione dell’immobile. Ricordiamo che la plusvalenza assume rilevanza fiscale, cioè è tassata, in caso di cessione di terreno edificabile. Invece, non si ha nessuna plusvalenza da tassare in caso di cessione di terreno agricolo posseduto da più di 5 anni.

L’imposta sostitutiva dovuta va versata tramite il modello di pagamento F24, in unica soluzione oppure in 3 rate annuali di pari importo, a decorrere dal 30.6.2020, applicando, alle rate successive alla prima, gli interessi nella misura del 3%.

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Agricoltori in allarme per il riso senza dazi alla Cambogia

Forte preoccupazione dei risicoltori veneti per la possibilità che l’Ue non includa il riso tra i prodotti cambogiani che saranno sottoposti a dazi d’ingresso in Europa dalla prossima estate. La Cambogia, che è il primo fornitore di prodotto lavorato all’Unione europea, con le sue esportazioni aveva causato in passato un crollo dei prezzi del 40%. L’Europa aveva però introdotto delle clausole di salvaguardia per mettere un freno non solo alle esportazioni di riso dalla Cambogia, ma anche dal Vietnam e dal Myanmar. Nel gennaio 2019 l’Ue aveva ripristinato i dazi sul riso, dopo aver verificato il danno economico per i produttori europei. Ora però la situazione potrebbe nuovamente cambiare.

“Negli ultimi dieci anni abbiamo subito già ripercussioni negative a causa delle esportazioni massicce di riso dai Paesi asiatici – sottolinea Michele Rossi, presidente dei risicoltori di Confagricoltura Veneto -. Ricordo, ad esempio, le nove varietà di basmati importate dall’India e di altri risi asiatici, che hanno comportato una sovrapposizione e un calo dei prezzi. A parità di regole ben venga la concorrenza, ma a queste condizioni equivale a un suicidio collettivo: non possiamo competere con chi importa riso a dazio zero a prezzi bassissimi, grazie un costo della manodopera dieci volte inferiore e assenza di regole e controlli. Noi usiamo prodotti per il diserbo più ecologici e loro quelli che da noi sarebbero proibiti, noi siamo obbligati a lavorare con standard qualitativi alti e loro no. Però lasciamo che esportino il loro prodotto e non tuteliamo i nostri produttori. In questo modo la tracciabilità e la sicurezza alimentare vengono fortemente minate”.

Il timore è che, dopo un’annata favorevole sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo per il riso veneto, il mercato possa essere influenzato negativamente da nuove massicce importazioni di in caso non vengano posti dazi al riso lavorato cambogiano. E anche se i nostri risi sono prodotti di nicchia, come il Vialone Nano del Basso Veronese, o il riso del Delta del Po igp (Carnaroli, Volano, Baldo e Arboreo) o ancora il Vialone Nano, il Carnaroli e l’Arborio di Grumolo delle Abbadesse e Lonigo, si teme comunque un effetto a cascata: “Quando un riso concorrente costa la metà, anche gli altri vengono trascinati in basso – osserva Rossi -. In Europa, dove in generale c’è una produzione più industriale che agricola, si stanno facendo più gli interessi di Olanda e Germania, che vendono prodotti lavorati, rispetto ai nostri, che sono molto più agricoli. Auspichiamo che con la Cambogia prevalgano il buon senso e la mediazione. Almeno si scriva sui nostri prodotti la provenienza “made in Italy”, per far capire al consumatore che cosa sta mangiando: se un riso a basso costo ma coltivato con fitofarmaci a basso costo e senza una tracciatura certa o il nostro riso, controllatissimo in tutta la filiera e con fitofarmaci più sicuri”.

In Veneto, secondo i dati di Veneto Agricoltura, la superficie coltivata a riso nel 2019 è rimasta invariata rispetto al 2018, attestandosi a circa 3.250 ettari. Il 90% degli investimenti si concentra nelle province di Verona, che si conferma la prima per investimenti a livello regionale (2.200 ettari, -1,2%) e Rovigo (750 ettari, +4,2%). Nel complesso la produzione finale è stata stimata in circa 18.000 tonnellate, in leggero calo (-2,3%) rispetto al 2018.

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Grande Fieragricola 2020 per Confagricoltura Veneto

L’edizione 2020 di Fieragricola ha richiamato oltre 132mila visitatori, di cui il 15% dall’estero, 900 aziende da 20 nazioni, delegazioni commerciali da 30 Paesi, 800 capi di bestiame e 130 convegni.

In questo contesto lo stand di Confagricoltura, gestito da Confagricoltura Verona e Veneto, è stato visitato da numerosi imprenditori agricoli, giovani, tecnici, rappresentanti del mondo agricolo, amministrativo e politico. Fra questi ultimi, segnaliamo la graditissima presenza del Ministro all’agricoltura Teresa Bellanova, del Ministro dei Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà e del Sottosegretario alle Politiche Agricole Giuseppe L’Abbate, il parlamentare europeo (già Presidente Commissione agricoltura regionale) Sergio Berlato e gli assessori regionali dell’agricoltura Giuseppe Pan e Cristiano Corazzari, Assessore regionale al territorio, cultura e sicurezza.

Fra gli eventi che sono stati organizzati, si segnala il Convegno dall’ANGA Verona che ha registrato una numerosa partecipazione di pubblico. Qualificati gli interventi dei relatori, dei Presidenti ANGA Verona Piergiovanni Ferrarese, di Anga Veneto Giulio Manzotti e del Presidente nazionale ANGA Francesco Mastrandrea.

Molteplici sono stati gli incontri nello stand di Confagricoltura animati dall’intelligente e cordiale onnipresenza del Presidente di Confagricoltura Verona Paolo Ferrarese.

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