Ottobre 2019

Ecomondo 2019: convegni e seminari di Confagricoltura

Confagricoltura parteciperà alla manifestazione Ecomondo-Key Energy che si terrà dal 5 all’8 novembre 2019 presso la Fiera di Rimini, con un’area espositiva ubicata nel padiglione della Bioeconomia (area 030, PAD. D3).

Nel corso delle quattro giornate di fiera saranno organizzati nello spazio espositivo una serie di seminari e laboratori, dove sarà allestita una sala workshop, sui seguenti temi:

  • Giornata I: Efficientamento/energia;
  • Giornata II: Suolo e agricoltura di precisione;
  • Giornata III: Certificazione e mercato crediti carbonio (superfici forestali – superfici pioppicole – vallicoltura);
  • Giornata IV: Biotecnologie/Miglioramento genetico.

Qui è possibile scaricare le locandine.

Sempre nello stand sarà presente la FAI-Federazione Apicoltori Italiani che terrà dei laboratori per le scuole. Di particolare interesse il laboratorio che si terrà l’8 novembre mattina presso lo stand dedicato al miglioramento genetico, in cui sarà allestita “La Tavola dell’Innovazione”. Inoltre verranno organizzati da Confagricoltura:

Si invitano tutti i soci interessati a partecipare agli eventi di Ecomondo.

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Confagricoltura aderisce al Patto per la Ricerca

Confagricoltura ha aderito al “Patto per la Ricerca” presentato nei giorni scorsi alla Camera dei Deputati dal ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Lorenzo Fioramonti, un impegno per un grande progetto pubblico e privato per permettere all’Italia di recuperare competitività e sostenibilità.

Confagricoltura è da sempre impegnata nel promuovere la competitività delle aziende agricole associate attraverso lo sviluppo della ricerca, dell’innovazione, del trasferimento della conoscenza, della formazione. Una competitività orientata alla sostenibilità ambientale, etica ed economica.

L’innovazione è lo strumento indispensabile per accompagnare l’agricoltura, la zootecnia e la silvicoltura verso le nuove sfide legate ai cambiamenti climatici, alle strategie europee e nazionali su Clima-Energia, alla Bioeconomia, all’Economia circolare ed allo sviluppo sostenibile dell’agenda 2030 delle Nazioni Unite recepita dall’Italia.

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Cimice asiatica: 80 milioni di euro per le aziende colpite

Si aprono spiragli di speranza sulla questione cimice asiatica. Pochi giorni fa infatti il ministro per le Politiche Agricole Teresa Bellanova ha annunciato ufficialmente che il governo, con la prossima legge Finanziaria, metterà a disposizione 80 milioni di euro a sostegno delle aziende agricole colpite da questo flagello. Immediato lo stanziamento di 40 milioni, cui ne seguiranno altrettanti nei prossimi due anni. «Nonostante una manovra di bilancio nel suo complesso difficile, con le poche risorse finanziarie disponibili destinate prevalentemente a lasciare invariate le aliquote Iva, ho posto con forza la necessità che il Governo scongiurasse l’aumento della pressione fiscale per le imprese agricole e si facesse carico del problema dei danni provocati dalla cimice asiatica» ha dichiarato il Ministro Bellanova. «Sappiamo che le risorse messe in campo in questa prima fase sono un segnale importante ma non sufficiente – ha detto ancora Bellanova –. Avvieremo un confronto e coinvolgeremo tutte le forze politiche e le regioni affinché si possano unire gli sforzi per incrementare le risorse finanziarie nell’iter di discussione e di approvazione della legge di bilancio 2020 in Parlamento».

Confagricoltura ha accolto positivamente anche l’annuncio dell’avvio della riforma Fondo di solidarietà nazionale e la convocazione di un tavolo di confronto con l’Associazione Bancaria Italiana per verificare la possibilità di una moratoria sui mutui per le imprese agricole colpite. Così come la possibilità, prospettata dal ministro Bellanova, di un coinvolgimento dell’Unione europea per trovare ulteriori risorse attraverso l’utilizzo dell’art.241 del Regolamento comunitario 1308/2013. Provvedimenti più volte sollecitati da Confagricoltura che permettano di ristorare la liquidità delle imprese agricole colpite e che compensino le pesanti perdite di reddito subite da alcuni comparti. Misure di emergenza come i benefici previsti in termini di esenzioni dai pagamenti fiscali, degli oneri previdenziali, nonché di tutte le forme di agevolazione creditizia e di sospensione dei pagamenti relativi alle varie forme di indebitamento a carico delle imprese.

L’auspicio di Confagricoltura è che il dialogo iniziato prosegua e che si apra subito una discussione seria in tutte le sedi istituzionali per salvaguardare un comparto fondamentale per l’economia agricola, ma anche per quella dell’intero Paese.

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Dazi USA: diplomazia e promozione per ridurne l’impatto

“Bisogna puntare sulla diplomazia e sfruttare i margini di manovra esistenti, lavorando per ridurre l’impatto dei dazi imposti dagli USA per un valore di 7,5 miliardi di dollari di export UE, fra cui figurano numerose produzioni di eccellenza dell’agroalimentare nazionale, quali i salumi e i formaggi; tali dazi, infatti, sono passibili di periodiche revisioni, durante le quali si possono modificare le percentuali di riferimento del valore, i prodotti ai quali le tariffe aggiuntive vengono applicate e anche gli Stati membri ai quali si fa riferimento”. Lo ha sottolineato il coordinamento di Agrinsieme, che riunisce Confagricoltura, Cia, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, intervenendo in audizione in Commissione agricoltura della Camera dei deputati nell’ambito della discussione sulle iniziative a tutela del comparto agroalimentare a fronte dell’aumento dei dazi doganali deliberato dagli Stati Uniti.

Il valore dell’export agroalimentare italiano toccato dai dazi addizionali imposti dagli USA è pari a circa 470 milioni di dollari, con un maggiore impatto daziario di quasi 120 milioni di dollari, per oltre l’80% concentrato su formaggi, liquori e cordiali. Agrinsieme ha espresso forte preoccupazione per l’impatto dell’aliquota addizionale ad valorem.

I formaggi, in particolare, sono destinatari di quasi la metà degli aumenti di aliquota, che rischiano di avere ripercussioni molto significative su tutta la filiera lattiero-casearia, anche e soprattutto in relazione ai forti legami che queste produzioni hanno con il sistema degli allevamenti. Non di meno sono rilevanti i possibili impatti negativi anche a carico del comparto dei salumi e della frutta.

“In ragione di ciò, oltre al lavoro diplomatico, è necessario: sostenere la politica degli accordi di libero scambio della UE con i Paesi terzi, così da consolidare e aumentare le possibilità di export; ampliare e mirare le azioni di promozione e di informazione attuate dall’ICE sul mercato statunitense e su altri mercati; sollecitare l’UE affinché svolga un’attenta azione di controllo sulle triangolazioni commerciali che potrebbero essere messe in atto da Stati membri colpiti dai dazi con altri non colpiti; prevedere l’apertura dell’ammasso privato per tutti i settori produttivi eventualmente toccati da effetti negativi, insistendo sulla disponibilità manifestata in tal senso dalla Commissione UE; istituire un fondo europeo “azzeradazi” come richiesto dal Governo italiano; chiedere all’UE di rafforzare la misura di promozione dei prodotti agroalimentari, e in particolare dei formaggi, negli USA prevista dal Reg. 1144/2014 e accelerare le tempistiche procedurali della stessa, così da renderla più efficace”, ha concluso il Coordinamento Agrinsieme.

Confagricoltura VenetoDazi USA: diplomazia e promozione per ridurne l’impatto
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Invecchiamento attivo: il Sindacato Pensionati a Chioggia per il convegno regionale

Gli spazi in disuso delle aziende agricole potrebbero diventare centri di aggregazione per gli anziani agricoltori, creando anche un legame intergenerazionale con i giovani, come accadeva negli antichi filò. È una delle iniziative che saranno presentate sabato 19 ottobre alle 9.30 a Chioggia, nella sala convegni dell’hotel Airone in lungomare Adriatico, al convegno regionale dell’Associazione pensionati di Confagricoltura Veneto (Anpa), con il patrocinio del Comune. Prevista la presenza di 250 agricoltori, provenienti da tutto il Veneto, per una mattinata che vuole affrontare il tema dell’invecchiamento, illustrando anche le iniziative che l’associazione dei pensionati agricoltori intende assumere per affrontare le problematiche sanitarie, pensionistiche e sociali. A introdurre i lavori saranno Sergio Nucibella, presidente di Anpa Veneto e Giancarlo Marchiori, presidente di Anpa Venezia. Seguirà il saluto di Alessandro Ferro, sindaco di Chioggia e quindi gli interventi di Lodovico Giustiniani, presidente di Confagricoltura Veneto, Rodolfo Garbellini, presidente nazionale di Anpa; Giulio Manzotti, presidente dei giovani di Confagricoltura Veneto; Giuseppe Pan, assessore all’agricoltura della Regione Veneto. Quindi due medici, Carlo Brusegan e Marta Rappo, affronteranno il tema della promozione e valorizzazione dell’invecchiamento attivo. Il primo parlerà dell’assistenza e della cura dell’anziano nella pianificazione sanitaria regionale, mentre la dottoressa Rappo svolgerà un’analisi dei bisogni e delle azioni operative per il benessere della persona anziana nei piani di zona Ulss. Le conclusioni saranno affidate ad Angelo Santori, segretario nazionale di Anpa.

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Cimice asiatica: UE valuta le richieste dell’Italia

I danni al settore agricolo italiano provocati dalla diffusione della Cimice asiatica è stato uno dei temi che, su proposta italiana, sono stati discussi nel Consiglio dei Ministri agricoli europei, riunito nei giorni scorsi in Lussemburgo. Nel merito, l’Italia, rappresentata al tavolo europeo dal sottosegretario Giuseppe L’Abbate, ha sostenuto la necessità di adottare misure specifiche per affrontare l’emergenza e di deroghe nell’ambito del regolamento sull’Ocm n. 1308/2013, al fine di salvaguardare le risorse finanziarie assegnate alle Organizzazioni dei produttori.

In risposta alle richieste italiane, il Commissario Hogan ha assicurato la piena disponibilità della Commissione a valutare le richieste che saranno presentate nel quadro dell’Organizzazione di mercato del settore ortofrutta.

La nota presentata dal nostro Paese al Consiglio agricoltura quantifica i danni da cimice in 500 milioni di euro.

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Pinot Grigio: primo punto sulla DOC

Si è svolta nei giorni scorsi a Venezia la prima conferenza internazionale sul Pinot Grigio, occasione per fare il punto sui risultati ottenuti dalla DOC e tracciare i prossimi passi.

Il Pinot Grigio Doc delle Venezie risulta essere il primo vino bianco italiano fermo per produzione ed export. Sembra infatti che piaccia molto all’estero e che non sembra risentire della Brexit e del pericolo dazi. “Nel Nordamerica il successo del Pinot Grigio è definito, ora c’è da gestire e supportare la crescita con gli strumenti del Consorzio” ha detto il Presidente Albino Armani.

La vendemmia 2019 si preannuncia come un’annata in equilibrio. La produzione segna -25% rispetto al 2018 ma rappresenta un requisito di assoluta qualità. Ci si attendono vini freschi e longevi di grande potenzialità organolettica.

Nei primi 8 mesi del 2019 gli imbottigliamenti sono cresciuti del 30% rispetto all’anno precedente in cui sono stare prodotte circa 230 milioni di bottiglie nel corso dell’anno.

“Il nostro obiettivo è la crescita del valore percepito – ha aggiunto Armani – il prezzo finale deve remunerare adeguatamente tutta la filiera. I prezzi del nostro vino sono inferiori oggi al nostro valore percepito, il nostro ruolo è cercare l’equilibrio tra domanda e offerta”.

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Brexit: raggiunto l’accordo. Riconosciute le indicazioni geografiche e di qualità

La Commissione europea e il governo britannico hanno trovato ieri un nuovo atteso accordo sull’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea fissata per il 31 ottobre.

Il compromesso, risultato di un ammorbidimento delle rispettive posizioni, adesso dovrà essere approvato dal Parlamento britannico, dove l’approvazione non è del tutto semplice e scontata.

Il negoziato di questi ultimi giorni si è concentrato sulle modalità in grado di evitare il ritorno di una frontiera fisica tra Irlanda del Nord e Repubblica d’Irlanda; salvaguardo allo stesso tempo il mercato unico europeo. Dopo il formale recesso inizierà un periodo transitorio, che scadrà alla fine del 2020, durante il quale il Regno Unito continuerà a partecipare al mercato unico europeo e all’unione doganale. Non ci saranno, quindi, turbative negli scambi commerciali.

Un aspetto di particolare importanza per l’Italia è che saranno riconosciute e tutelate sul mercato britannico tutte le indicazioni geografiche e di qualità dei prodotti agricoli assegnate dalla Ue.

Inoltre, il Regno Unito continuerà a contribuire al bilancio Ue per il 2020. Con un recesso senza regole invece la capacità di spesa dell’Unione si sarebbe ridotta di 12 miliardi di euro; mettendo così a rischio la piena e puntale esecuzione delle politiche comuni e delle diverse iniziative negli Stati membri. Un risultato decisamente positivo per l’agricoltura italiana ed europea.

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Manovra economica: Irpef agricola azzerata anche nel 2020

Il Consiglio dei Ministri ha approvato la manovra per il 2020 e il bilancio pluriennale per il triennio 2020 – 2022, che verrà presentato alle Camere entro il 20 ottobre.

La manovra supera i 30 miliardi e le coperture saranno garantite da flessibilità sul deficit, spending review, abolizione dei sussidi ambientalmente dannosi (eccezion fatta per il nostro settore), lotta all’evasione fiscale e dal maggior gettito dalle imposte delle partite IVA. Capisaldi del provvedimento sono: la sterilizzazione dell’aumento dell’IVA, la conferma di quota 100, la riduzione del cuneo fiscale e tetto all’uso del contante. A questo si lega nel decreto fiscale una norma che prevede multe per i commercianti che non accettano carte e bancomat, e una serie di incentivi per il pagamento con moneta elettronica (superbonus, lotterie, ecc.) e disincentivi come il carcere per gli evasori.

La manovra comprende anche un sostegno alle famiglie (Ape Social, Opzione Donna e gratuità degli asili nido), cancellazione del superticket in sanità, proroga delle detrazioni per la riqualificazione energetica, gli impianti di micro cogenerazione e le ristrutturazioni edilizie.

Misure per l’agricoltura

Tra gli impegni che il Governo sembra intenzionato a portare avanti vi è la proroga per un anno dell’esenzione IRPEF. Come noto, la Legge di Bilancio 2017 aveva stabilito che, per gli anni 2017, 2018 e 2019, i redditi dominicali e agrari non avrebbero concorso alla formazione della base imponibile ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche dei CD e degli IAP iscritti nella previdenza agricola. Un’altra misura che potrebbe essere prorogata è il c.d. “Bonus verde”, introdotto con la Legge di Bilancio 2018 con l’intento di agevolare, con una detrazione fiscale pari al 36%, le spese sostenute per interventi relativi al verde privato.

La Legge di Bilancio 2020 guarderà con attenzione al comparto agricolo, tramite la stesura di un disegno di legge collegato sull’agricoltura, che si occuperà di alcune materie specifiche e di semplificazioni amministrative.

Secondo quanto affermato dal Ministro Bellanova, il collegato agricolo dovrebbe prevedere lo snellimento della burocrazia che attanaglia le imprese del settore primario, misure per la valorizzazione e la conservazione del patrimonio paesaggistico e produttivo del Paese, e sostegno ai giovani e alle donne. Il Ministro ha anche promesso un fondo di solidarietà per l’emergenza cimice asiatica. Punti cardine dell’azione del governo saranno anche la lotta al caporalato, la sostenibilità ambientale, sociale ed economica, il rispetto dei diritti dei lavoratori agricoli, la lotta alla concorrenza sleale. Quindi, nell’evidenziare il ruolo attivo che il settore primario può svolgere nel contrasto ai cambiamenti climatici, il documento del governo annuncia il potenziamento degli strumenti di investimento e delle risorse dedicate a infrastrutture irrigue; misure di prevenzione del dissesto idrogeologico a partire dalle aree rurali; lo sviluppo della ricerca sulle colture tradizionali e incentivi per l’agricoltura di precisione.

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Piano di Azione Nazionale: Italia più virtuosa nell’uso dei fitofarmaci

È ormai quasi giunta al traguardo la consultazione sul piano di azione nazionale (Pan) per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, un documento estremamente importante che riguarda il futuro dell’agricoltura del nostro Paese che dovrà confrontarsi sempre più con i temi della produttività e sostenibilità. Il piano prevede misure relative all’utilizzo degli agrofarmaci in un’ottica prettamente ambientale. Attualmente il sistema europeo di autorizzazione e controllo degli agrofarmaci è il più stringente al mondo e l’Italia dimostra di essere ancora più virtuosa in questo senso: il ministero della Salute ha attestato che i residui non conformi ai limiti di legge sono inferiori all’1% rispetto a una media europea del 2,5 per cento. “Questi risultati – ha dichiarato il componente di Giunta di Confagricoltura Giovanna Parmigiani che è intervenuta a Roma al Forum di confronto sul Pan, – sono il frutto dell’impegno degli agricoltori e di una nuova sensibilità, ma occorre anche ricordare che i fitofarmaci consentono un generale miglioramento della qualità e delle rese dei prodotti agricoli, in particolare di fronte alle nuove necessità causate dai cambiamenti climatici. Secondo stime Fao, infatti, la produzione agricola mondiale calerebbe del 30% senza interventi di difesa”.

“Il biologico e il convenzionale sono due sistemi che non possono e non devono essere in conflitto – ha dichiarato Giovanna Parmigiani –. Sono modi di fare agricoltura diversi per territorialità, tipologia di investimenti e soprattutto per mercati e consumatori finali. Pertanto il Pan deve adottare scelte consapevoli, altrimenti il rischio è che l’agricoltura si trovi sempre più in difficoltà a difendere le colture, ed in particolare dalle nuove emergenze, come ad esempio nel caso della cimice asiatica, potendo disporre di un numero sempre minore di principi attivi”.
Occorre contestualizzare il sostegno allo sviluppo del biologico, ma valorizzare anche quell’agricoltura convenzionale che punta su innovazione e sostenibilità, avvalendosi di nuove tecniche di precisione per un uso attento delle risorse disponibili, con meno acqua, meno chimica e più rispetto per l’ecosistema. Ed occorre dare maggiore rilievo a ricerca e innovazione, anche in campo genetico, che possono contribuire a dare strumenti in più agli agricoltori per difendere le colture.

Nel nuovo Piano d’azione ci sono però anche diversi nuovi adempimenti per le imprese agricole, che vanno ad aggravare un quadro già complesso, non solo legati agli aspetti formali e burocratici, ma anche all’effettiva difficoltà a rispettare le numerose indicazioni operative nell’utilizzo dei prodotti e delle attrezzature fitosanitarie.

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