Ottobre 2022

Pacchetto Ue energia, manca una soluzione adeguata

Poco efficaci e tempestive, nell’ottica di contrastare la crescita senza precedenti e la volatilità dei prezzi del gas che stanno penalizzando famiglie e imprese. Così si è espressa Confagricoltura a proposito del pacchetto di misure presentato nei giorni scorsi dalla Commissione europea sui costi dell’energia e la sicurezza dell’approvvigionamento in vista della riunione del Consiglio europeo il 20 e 21 ottobre.

Anche se sono state definite di emergenza, molti dettagli operativi restano ancora da delineare in vista dell’entrata in vigore soltanto all’inizio del prossimo anno. Il calo dei prezzi del gas che si è registrato negli ultimi giorni dimostra il ruolo che gioca la speculazione.

 

Assolutamente inadeguate le proposte relative ai sostegni che gli Stati membri potranno destinare alla riduzione del ‘caro bollette’, sottolinea Confagricoltura. Non sono previsti nuovi stanziamenti in un quadro di solidarietà. Potrà solo essere rimodulata soltanto una parte dei fondi di coesione 2014-2020 non ancora utilizzati. Per l’Italia, sarebbero disponibili appena 4 miliardi di euro. Una somma inadeguata alle necessità, considerando che i costi energetici hanno raggiunto un’incidenza del 25% sul totale dei costi.

 

Non è possibile continuare sulla strada degli aiuti di Stato elargiti sulla base delle capacità di spesa dei bilanci pubblici. Nonostante le pesanti ricadute economiche della pandemia e della guerra in Ucraina, la UE ha lasciato invariati gli stanziamenti destinati all’agricoltura. Il corretto funzionamento del mercato unico è a rischio.

I capi di Stato e di governo della UEdovrebbero attuare un pressante invito alla Commissione, affinché metta rapidamente a disposizione delle imprese agricole nuove risorse per contenere i prezzi alla produzione.

 

Il settore agroalimentare va messo al riparo da qualsiasi forzata riduzione dei cicli di produzione che avrebbe come effetto l’ulteriore aumento dell’inflazione e della spesa delle famiglie per l’alimentazione.

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Psr, bandi 2023-2027

Con la presentazione da parte del Mipaaf della nuova versione del Piano strategico, è stato confermato il percorso per l’attivazione dei bandi del PSR per il periodo 2023-2027.

Prima di occuparci del nuovo programma di sviluppo rurale, ricordiamo la Regione entro fine anno pubblicherà gli ultimi bandi del periodo transitorio 2021-2022 che possono vantare delle risorse specifiche del Psr e di quelle aggiunte con il Next Generation EU.

I bandi, la cui apertura è prevista per il mese di dicembre, sono i seguenti (gli importi sono indicativi e potrebbero subire delle variazioni).

1.1.1. – Azioni di formazione professionale e acquisizione di competenze 7,3 Milioni di Euro

2.1.1. – Utilizzo dei servizi di consulenza da parte delle aziende Agricole 7,9 Milioni di Euro

4.1.1. Investimenti per migliorare le prestazioni e la sostenibilità globali dell’azienda comprendente tutti i focus area:

2A – Investimenti aziendali per migliorare le prestazioni e la sostenibilità globali dell’azienda agricola – 25 Milioni di euro

2B – Pacchetto Giovani – Investimenti aziendali – 20 Milioni di euro;

5A – Irrigazione – Interventi di ammodernamento e riconversione degli impianti irrigui finalizzati al risparmio della risorsa idrica – 15 Milioni di euro;

5D – Contenimento delle emissioni inquinanti (PM10) – Copertura delle vasche dei liquami zootecnici – 15 Milioni di euro

6.1.1 – Insediamento di giovani agricoltori  – 14 milioni di euro

6.4.1 – Creazione e sviluppo della diversificazione delle imprese agricole– Pacchetto Giovani (PG): 2 Milioni di euro.

Verrà inoltre attivata la Misura 22 (sostegni a seguito della crisi Ucraina)per aiutare le aziende in difficoltà per l’aumento dei costi dovuto all’invasione dell’Ucraina. La disponibilità finanziaria è di 17 milioni di euro.

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Florovivaismo: 25 milioni per il caro energia

La Conferenza Stato-Regioni ha dato il via libera al decreto del Mipaaf, che stanzia 25 milioni di euro a favore del settore florovivaistico colpito dall’aumento dei costi energetici. L’intervento dovrebbe interessare8mila aziende del settore per una superficie di circa 9 mila ettari di serre o altre strutture protette per le quali è necessario il ricorso al riscaldamento o al raffrescamento.

L’aiuto sarà pari al 30% dei maggiori costi sostenuti nel periodo tra marzo e agosto 2022 rispetto a quelli dello stesso periodo del 2021 per l’acquisto di energia elettrica, gas metano, G.P.L., gasolio e biomasse utilizzate per la combustione in azienda. Il decreto prevede anche la possibilità di un acconto pari al 90% dell’aiuto.

Il provvedimento dopo i controlli di rito sarà pubblicato sulla Gazzetta. Agea dovrà nel frattempo definire le modalità operative per la presentazione delle domande.

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A Villa Barbaro la prima Festa dell’agricoltura

Si è rivelata una formula di successo quella della prima edizione di Coltiviamo la cultura: prima Festa dell’agricoltura nelle dimore storiche italiane, evento promosso dai Giovani di Confagricoltura – Anga e i giovani dell’Associazione Dimore Storiche Italiane (ADSI).

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Una domenica all’insegna delle eccellenze della nostra agricoltura e della bellezza di alcune tra le ville storiche più suggestive del nostro Paese.  Undici le dimore storiche che su tutto il territorio nazionale hanno aperto le loro porte ad un numeroso pubblico e ospitato le aziende agricole del territorio. Obiettivo? Promuovere allo stesso tempo i beni culturali di interesse collettivo e i prodotti agricoli del territorio delle regioni coinvolte: Veneto, Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Lazio, Puglia e Sicilia.

In Veneto protagonista è stata la Villa di Maser, in provincia di Treviso, concepita intorno al 1550 dall’architetto Andrea Palladio, dove oltre all’esposizione e degustazione dei prodotti delle aziende, si è tenuto un momento di approfondimento sull’agricoltura con il racconto di alcune storie di successo di imprese condotte da giovani di Confagricoltura Anga Veneto. Al convegno “#Coltiviamolacultura” sono intervenuti Massimo Chiarelli, direttore di Confagricoltura Veneto; Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi, presidente Confagricoltura Treviso;  Eleonora Porcellato, presidente Associazione Dimore Storiche del Veneto; Francesco Meneghetti, agronomo di Confagricoltura Veneto; Marco Aurelio Pasti, presidente di Confagricoltura Venezia; Anna Trettenero, presidente di Confagricoltura Vicenza; Piergiovanni Ferrarese, (in collegamento) presidente di Anga regionale; Francesco Longhi, vicepresidente Anga nazionale; Nicola Selmin, presidente di ANGA Padova; Vittorio Dalle Ore, proprietario di Villa Barbaro; Enrico Toso, La Corte dei Sapori; Sofia Micheli, dell’azienda Le fragole di Sofia; Giovanni Pippa, dell’azienda agricola Bellombra; Jacopo Lorenzetto, del birrificio artigianale LZO Birra; e Marco Gazzola, del Gruppo La Padana.

       

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Ocm vino, aperto il nuovo bando

La Giunta regionale ha approvato il bando biennale per le annualità 2023/2024  della misura investimenti del Programma Nazionale di Sostegno al  settore vitivinicolo. Il bando è pubblicato nel Bollettino ufficiale della Regione del Veneto di venerdì 7 ottobre 2022 e rimarrrà aperto per la presentazione delle domande fino al prossimo 15 novembre.

Come di consueto possono accedere all’intervento sia le aziende agricole che le imprese di trasformazione e commercializzazione interessate ad effettuare investimenti nelle cantine, quali l’acquisto di botti in legno, di attrezzature per la trasformazione, strumenti informatici e anche per la realizzazione di punti vendita. L’importo complessivo a disposizione è di € 12.692.892,12, ripartito equamente tra aziende agricole e soggetti commerciali.

Come novità si sottolinea che al punto 2.2.1. dell’allegato A, relativo agli investimenti delle aziende agricole, dove sono riportati i criteri di ammissibilità, è scritto: “3) Aver osservato ed adempiuto alle prescrizioni dettate dalle disposizioni nazionali e regionali in materia, con particolare riferimento al Decreto del direttore dell’Unità organizzativa fitosanitario 28/5/2021 n. 43”, cioè delle misure per la lotta obbligatoria contro la flavescenza dorata della vite nella Regione Veneto.

 

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Extraprofitti fotovoltaico: regolazione da ottobre

A partire dal corrente mese di ottobre, per effetto della normativa sui c.d. “extra profitti”, è prevista la prima regolazione delle partite economiche dei corrispettivi relativi al periodo compreso tra febbraio ed agosto 2022. Per i mesi a seguire, la regolamentazione avrà luogo, invece, su base mensile.

In sostanza, per gli impianti fotovoltaici di potenza superiore a 20 kW, che beneficiano di premi fissi derivanti dal meccanismo del Conte Energia non dipendenti dai prezzi di mercato e da impianti di potenza superiore a quella sopra indicata che non accedono a meccanismi di incentivazione, entrati in esercizio prima del 01.01.2010, è previsto un meccanismo di compensazione sul prezzo dell’energia. Il meccanismo riguarda la determinazione della differenza tra un prezzo di riferimento convenzionale (pari per il Nord a € 58,00/MWh) ed il prezzo di mercato. Se la differenza è positiva, il GSE la eroga. Viceversa se il prezzo di mercato supera quello convenzionale – quindi la differenza tra il secondo ed il primo è negativa – è il produttore che deve versare la differenza al GSE.

Anche gli imprenditori agricoli, titolari di impianti che abbiano le caratteristiche sopra indicate, sono soggetti alla normativa dettata in materia di “extraprofitti”, la quale, peraltro, è stata estesa, quanto alla sua applicazione, sino al 30.06.2023, rispetto alla scadenza originariamente fissata per il 31.12.2022.

La misura si rivela, tuttavia, estremamente penalizzante per le imprese agricole, ragion per cui è stato promosso un ricorso dinanzi al TAR della Lombardia, avverso il provvedimento emesso da ARERA in attuazione dell’art. 15Bis d.l. 4/2022. Ad oggi, non è stato stabilito né dal MITE né dall’Autorità di regolamentazione, a che titolo gli imprenditori agricoli verseranno l’importo richiesto al GSE, qualora la differenza sia negativa.

Due sono le ipotesi sul campo.

1) Se la trattenuta ha natura di contributo – è questi la tesi maggioritaria – gli imprenditori agricoli non solo non potranno dedurne il costo, bensì saranno costretti a versare le imposte sul prezzo integrale dell’energia, da loro percepito. In questo modo, il danno economico sarebbe duplice.

2) Di contro, se l’importo versato al GSE fosse qualificato sotto forma di minor prezzo di vendita, sarebbe possibile emettere una nota di credito a riduzione dei ricavi già conseguiti, con possibilità di ottenere un calcolo delle imposte su quanto effettivamente percepito. Sebbene più tutelativa, quest’ultima soluzione sconta un evidente limite: l’emissione di una nota di credito non è generalmente consentita, potendo avere luogo solo quando l’operazione viene meno in tutto o in parte.

Non resta che attendere, da un lato, i chiarimenti di ARERA e dell’Agenzia delle Entrate; dall’altro, la pronuncia del TAR, che in caso di accoglimento del ricorso, potrebbe porre fine alla misura in commento.

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Pnrr, misura “sviluppo logistica”

Il Ministero delle Politiche Agricole ha pubblicato l’Avviso per l’accesso agli aiuti per lo sviluppo della logistica per i settori agroalimentare, pesca ed acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo con riferimento al DM 13 giugno 2022 che ha stanziato 500 milioni di euro ai Contratti per la logistica agroalimentare destinati alle imprese.

Lo strumento dei Contratti suddetti rientra nella Misura M2C1 Investimento 2.1 “Sviluppo logistica per i settori agroalimentari, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo” che in totale ha una dotazione di 800 milioni di euro e comprende, oltre i Contratti, le altre due seguenti linee di azione:

  • sostegno ai programmi di sviluppo finalizzati all’ammodernamento dei mercati agroalimentari all’ingrosso (dotazione 150 milioni di euro);
  • sostegno ai programmi di sviluppo finalizzati al rafforzamento della capacità logistica dei porti (dotazione 150 milioni di euro).

La Misura si sostanzia in contributi a fondo perduto destinati ad aziende e/o loro organizzazioni per sostenere progetti che, perseguendo gli obietti del PNRR, siano finalizzati sinteticamente a:

  • migliorare la capacità di stoccaggio e trasformazione delle materie prime al fine preservarne la qualità dei prodotti, la sostenibilità, la tracciabilità e le caratteristiche produttive;
  • incrementare il trasporto merci su rotaia e le interconnessioni tra porti, interporti e strutture logistiche al servizio di aree metropolitane;
  • migliorare la capacità logistica dei mercati alimentari all’ingrosso per garantire prodotti sostenibili.

Sono ammissibili alle agevolazioni i programmi di investimenti in attivi materiali e immateriali (a titolo esemplificativo: locali di stoccaggio delle materie prime agricole, trasformazione e conservazione delle materie prime, digitalizzazione della logistica e altri), gli investimenti nel trasporto alimentare e gli interventi di innovazione dei processi di produzione, dell’agricoltura di precisione e della tracciabilità.

In particolare, i programmi di investimento potranno riguardare:

  • la creazione di una nuova unità produttiva,
  • l’ampliamento della capacità, la riconversione o la ristrutturazione di un’unità produttiva esistente,
  • l’acquisizione di un’unità produttiva.

L’ammissibilità dei progetti è subordinata alla destinazione di una quota minima dell”investimento, alternativamente: alla riduzione degli impatti ambientali e alla transizione ecologica per almeno il 32% dell’investimento complessivo; alla digitalizzazione delle attività per almeno il 27% dell’investimento complessivo.

Possono partecipare:

  • le imprese, in forma singola o associata, anche in forma consortile;
  • le società cooperative, i loro consorzi che operano nel settore agricolo e agroalimentare;
  • le organizzazioni di produttori agricoli;
  • le imprese attive nei settori pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo;
  • le imprese commerciali e/o industriali e/o addette alla distribuzione.

In linea generale i progetti devono prevedere spese ammissibili di un importo complessivo minimo di 1,5 milioni di euro e massimo di 25 milioni di euro, con l’importo massimo dell’aiuto richiesto di € 12 milioni.

Le agevolazioni saranno concesse con la così detta “procedura a sportello”, ovvero sulla base di criteri di valutazione e dell’ordine cronologico di presentazione fino ad esaurimento dei fondi disponibili.

La percentuale del finanziamento varia in base alla tipologia del progetto (vedere dettagli nelle Tabelle allegate al DM 13 giugno 2022, allegate anche all’Avviso pubblico pertanto accessibili con il link riportato di seguito).

Un importo pari ad almeno il 40 % delle risorse è destinato al finanziamento di progetti da realizzare nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Le domande di accesso agli incentivi, complete dei relativi allegati e documenti richiesti, dovranno essere presentate attraverso la piattaforma informatica www.invitalia.it, sulla quale sarà disponibile una scheda informativa dettagliata e potranno essere richiesti ulteriori chiarimenti e informazioni.
La presentazione delle domande di agevolazione sarà possibile a partire dalle ore 12.00 del 12 ottobre e fino alle ore 17.00 del 10 novembre 2022.

 

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Gasolio agricolo, ulteriore assegnazione

A seguito delle ripetute sollecitazioni di Confagricoltura, gli uffici della Regione, considerata la grave siccità del 2022 che ha reso più onerose tutte le lavorazioni e in particolare gli interventi irrigui, hanno disposto un’ulteriore assegnazione, rispetto a quella supplementare prevista dalle tabelle ettarocoltura. L’assegnazione sarà pari al cinquanta per cento del valore di base per le operazioni di irrigazione delle singole colture.

In attesa che Avepa renda disponibile l’applicazione per la nuova assegnazione, i soci possono rivolgersi agli uffici tecnici per prenotare la richiesta.

 

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Garanzia pubblica Ismea e Credit Agricole

ISMEA è autorizzata a rilasciare garanzie a titolo gratuito a fronte di finanziamenti della durata massima di 10 anni, di cui due di preammortamento, e l’importo non potrà superare il 100% dell’ammontare dei costi per energia, carburanti e/o materie prime sostenuti dal soggetto beneficiario nel 2021, come risultante dall’ultimo bilancio depositato o dall’ultima dichiarazione fiscale presentata alla data della domanda di garanzia, ovvero da altra idonea documentazione resa anche ai sensi dell’art. 47 del DPR 445/2000.

Con l’entrata in vigore del decreto “Aiuti Ter”, l’incremento dell’importo massimo concedibile è adeguato all’importo massimo dei finanziamenti garantiti gratuitamente da ISMEA ai nuovi limiti di intervento previsti dal “Quadro Temporaneo Ucraina” adottato dalla Commissione Europea il 20 luglio scorso.

L’incremento dell’importo massimo concedibile passa da euro 35 mila ad euro 62 mila; ai fini dell’operatività ISMEA sul nuovo massimale è necessario attendere l’autorizzazione della Commissione Europea. Ciò consente alle PMI agricole e della pesca colpite dal rincaro dei costi delle materie prime, dei carburanti e dell’energia conseguente agli eventi bellici in Ucraina di ottenere maggiore liquidità.

A fronte di tali operazioni finanziarie, con copertura della garanzia ISMEA 100%, la Banca CREDIT AGRICOLE ha deliberato l’applicazione dei seguenti tassi: per 36 mesi, tasso fisso a 3,17%; per 48 mesi a 3,16%; per 60 mesi a 3,20%; per 72 mesi a 3,25% ; 84 mesi 3,12% 120 mesi a 3,33%. Si noti che, in virtù dell’accordo quadro siglato con la Banca, i soci di Confagricoltura hanno una importante scontistica sui costi istruttori delle operazioni, pari al 50 per cento.

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Olive, previste perdite del 30 per cento, ma olio di qualità

È partita la raccolta delle olive in buona parte del Veneto, dai Colli Euganei alla provincia di Verona. Dalle prime impressioni l’annata 2022 si profila decisamente migliore rispetto allo scorso anno, quando le condizioni atmosferiche avverse causarono la perdita quasi totale della produzione. Si prevede comunque un calo del 30-40 per cento a causa della siccità, con un olio però strutturalmente importante.

“Il caldo siccitoso ha inciso molto – sottolinea Leonardo Granata, presidente degli olivicoltori di Confagricoltura Veneto -, anche se le perdite saranno più o meno alte a seconda delle zone e dell’irrigazione, e quindi avremo un andamento a macchia di leopardo. Quest’anno non abbiamo, però, subito le gelate primaverili dello scorso anno e quindi, complessivamente, sarà un’annata buona, anche se lontana da quelle eccezionali del 2020 e del 2018. Dalle prime moliture l’olio, proprio in conseguenza della scarsità d’acqua, appare molto forte, strutturato, aromatico e con alto contenuto di polifenoli. Ci sarà un effetto sul prezzo di vendita dovuto al caro-bollette, ma anche al rincaro di materiali come bottiglie, latte, cartoni. Si prevede un ritocco all’insù di almeno 50 centesimi al litro”.

Dopo l’annata boom del 2020, l’ultima è stata di scarica, con una resa crollata del 90%. In aumento, invece, la superficie coltivata a olivi in Veneto: secondo i dati 2021 di Veneto Agricoltura, la superficie totale è di 5.412 ettari (+1,4%), con quasi il 70% degli oliveti localizzato in provincia di Verona (3.568 ettari), seguita da Treviso , Vicenza e Padova. Nel 2021 la quantità raccolta si è fermata a 24.800 quintali: una cifra ben lontana dai 220.000 quintali del 2018 e dai 246.400 del 2020.

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