Febbraio 2017

Lodovico Giustiniani nuovo presidente di Confagricoltura Veneto

Cambio al timone di Confagricoltura Veneto. Il consiglio direttivo, aperto ai delegati dell’assemblea, ha nominato ieri il nuovo presidente che guiderà l’associazione nel prossimo triennio. È Lodovico Giustiniani, trevigiano, 50 anni, laurea in agraria e amministratore dell’azienda agricola Borgoluce di Susegana. Prende il posto del polesano Lorenzo Nicoli, che ha tenuto le redini dell’organizzazione in un periodo non facile per il settore agricolo, realizzando lo snellimento e l’efficientamento della struttura. Nel nuovo direttivo vicepresidente vicario sarà il presidente di Confagricoltura Padova, Giordano Emo Capodilista, mentre vicepresidente sarà Michele Negretto, presidente di Confagricoltura Vicenza.

Giustiniani è stato eletto all’unanimità, alla luce di doti imprenditoriali e manageriali maturate in campo professionale e sindacale. È presidente di Confagricoltura Treviso e dell’Associazione veneta allevatori, oltre che consigliere del Consorzio di tutela del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene docg e consigliere del Consorzio agrario di Treviso e Belluno. I delegati delle sedi provinciali di Confagricoltura Veneto, nell’assemblea elettiva, gli hanno chiesto un particolare impegno nell’affrontare le problematiche dei tanti settori che ancora versano in difficoltà, stretti nella tenaglia del tonfo dei prezzi come i cereali, l’ortofrutta e le uova o dai postumi di anni pesantissimi come la zootecnica da latte. Anche il 2016 è stato, infatti, contrassegnato da frammentazione dell’offerta, volatilità dei prezzi, globalizzazione dei mercati. Un quadro appesantito dalla burocrazia insostenibile e dalla crescita dei costi aziendali.

Giustiniani ha assicurato il suo impegno per rendere la struttura regionale attenta alle esigenze degli agricoltori, creando con tutte le province una rete di fruttuoso interscambio di informazioni e lavoro: «L’agricoltura veneta è caratterizzata da una diversificazione di colture tra una provincia e l’altra – ha detto -, che richiede una particolare attenzione e analisi anche per comparti considerati minori, come la pioppicoltura, ma che sono invece vitali per l’economia locale. L’impegno sarà quello di mettere a punto proposte e soluzioni per i settori più in difficoltà, intensificando il confronto con gli enti, le istituzioni e gli organi politici ed economici regionali. C’è una nuova Pac (Politica agricola comune) da riscrivere e dovremo iniziare a riflettere se sia necessario individuare nuove forme di sostegno e incentivazione per sostenere la nostra agricoltura, che deve essere pronta ad affrontare le sfide del futuro di un mercato sempre più improntato all’innovazione e alla globalizzazione».

Anche la sostenibilità giocherà un ruolo fondamentale nei prossimi anni. «L’agricoltura si sta incamminando in maniera rapida in questa direzione – rimarca il nuovo presidente –, come testimonia l’ultima Pac della Ue che ha introdotto il cosiddetto greening, una serie di misure finalizzate a interventi ambientali e paesaggistici. Anche Confagricoltura si sta avviando su questo percorso, con una maggiore attenzione all’ambiente, che viene richiesta sempre più a gran voce dal mercato. Riteniamo, a questo proposito, positive le iniziative come quella del Consorzio di tutela del Prosecco doc, che ha sposato una maggiore attenzione per il territorio e chi ci vive decidendo di escludere dalla doc chi utilizza Glifosate, Folpet e Mancozeb. Sono prodotti destinati ad essere vietati nel giro di pochi anni e che hanno dunque i giorni contati. La strada di un’agricoltura con meno prodotti chimici è tracciata: secondo le previsioni entro il 2020 una bottiglia sarà da agricoltura sostenibile o biologica».

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Novità Fiscali per l’agricoltura: convegno a Treviso

Tante le novità positive in arrivo per gli agricoltori, contenute nella legge di Bilancio 2017, dall’Irpef all’aumento delle compensazioni Iva. A illustrarle sarà Gianpaolo Tosoni, commercialista, tributarista ed editorialista del Sole 24 Ore, nel convegno La fiscalità in agricoltura. Limiti e opportunità, promosso da Confagricoltura Treviso, che si svolgerà venerdì 24 febbraio alle 9.30 a Villa Marcello di Fontanelle. La giornata sarà valida anche come aggiornamento accreditato per i dottori commercialisti e gli esperti contabili di Treviso.

A introdurre i lavori sarà Lodovico Giustiniani, presidente di Confagricoltura Treviso. Quindi Gianpaolo Tosoni compirà una panoramica a 360 gradi sul fisco in agricoltura, con un focus particolare sulle reti d’impresa, le attività connesse, il contoterzismo, le attività agricole con utilizzo di prodotti acquistati da terzi e le operazioni straordinarie nelle società agricole.

«Parlerò delle novità positive introdotte dalla legge di Bilancio – anticipa Tosoni -. La prima è l’eliminazione dell’Irpef per i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali dal 2017, che va ad assommarsi all’eliminazione dell’Imu e dell’Irap avvenuta nel 2016. C’è poi la conferma dell’aumento delle compensazioni Iva per quanto riguarda bovini e suini, che si tradurrà in un vantaggio in relazione al minor versamento di Iva. Parleremo anche di interessanti iniziative fiscali che riguardano tutti i contribuenti, quindi anche il settore agricolo, come la possibilità di sciogliere la società passando a forme societari più semplici. Infine ci soffermeremo su un tema di grande interesse, cioè il passaggio generazionale, spiegando le facilitazioni per cambiare l’intestazione societaria da padre a figlio».

Informazioni al 0422 954611 o alla mail treviso@confagricoltura.it

Clarissa GulottaNovità Fiscali per l’agricoltura: convegno a Treviso
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I nuovi adempimenti IVA del 2017

Il Decreto “Collegato alla Finanziaria 2017” ha introdotto, a partire già dall’anno in corso, due nuovi obblighi per le aziende.

Uno è lo “spesometro trimestrale”: si tratta di trasmettere all’Agenzia delle Entrate tutti i dati delle fatture emesse e ricevute (dati identificativi dei soggetti coinvolti nelle operazioni, data e numero fattura, base imponibile, imposta applicata ecc.). Ne sono esonerati solo gli agricoltori che applicano il regime di esonero IVA e che sono situati nelle zone montane. L’unica agevolazione per gli altri agricoltori in regime di esonero IVA consiste nel dover includere nello spesometro solo i dati delle autofatture, e non anche quelli delle fatture di acquisto. Invece, le aziende che tengono la contabilità IVA, devono includere in questa comunicazione sia gli acquisti che le vendite.

Lo spesometro dovrà essere inviato entro il secondo mese successivo ad ogni trimestre (ad esempio: il primo trimestre entro il 31 maggio). Solo per l’anno in corso, per alleviare un po’ gli adempimenti a carico dei contribuenti, è previsto che lo spesometro abbia cadenza semestrale; entro il 18 settembre dovrà essere trasmesso quello relativo al primo semestre ed entro il 28 febbraio 2018 quello del secondo semestre 2017.

In caso di omesso o invio di dati errati, è prevista la sanzione pari a 2 euro per fattura.

L’altro nuovo adempimento è l’invio delle liquidazioni periodiche IVA: ogni trimestre devono essere inviati all’Agenzia delle Entrate i dati delle liquidazioni IVA (imposta dovuta, imposta detratta). Ne sono esonerati solo le imprese che non presentano la dichiarazione annuale IVA (ad esempio: agricoltori in regime di esonero IVA). Il termine di presentazione è fissato entro il secondo mese successivo ad ogni trimestre (ad esempio: il primo trimestre entro il 31 maggio). La sanzione in caso di invio omesso o di dati errati è fissata in un minimo di euro 500.

Con questi nuovi adempimenti, l’Agenzia delle Entrate sarà subito in grado di controllare la regolarità dei versamenti IVA.

Clarissa GulottaI nuovi adempimenti IVA del 2017
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BAT Conclusion settore avicolo e suinicolo: pubblicate le nuove disposizioni europee

Sono state pubblicate in Gazzetta Ufficiale Europea le conclusioni sulle migliori tecniche disponibili (BAT- Best Available Techniques) concernenti l’allevamento intensivo di pollame o di suini, ai sensi della direttiva 2010/75/UE del Parlamento europeo e del Consiglio.

Il rilascio dell’AIA – Autorizzazione Integrata Ambientale, prevede che vengano adottate, da parte dell’azienda interessata, le migliori tecniche disponibili, ovvero tecniche impiantistiche e di gestione adottabili in condizioni economicamente accettabili ed in grado di garantire un elevato standard di sostenibilità ambientale.

Le BAT Conclusion relative agli allevamenti avicoli e suinicoli si applicano alle aziende:

  1. a) con più di 40.000 posti pollame
  2. b) con più di 2.000 posti suini da produzione (di oltre 30 kg) o
  3. c) con più di 750 posti scrofe

In particolare le presenti conclusioni sulle BAT riguardano i seguenti processi e attività che si svolgono nell’azienda agricola:

  • gestione alimentare di pollame e suini
  • preparazione dei mangimi (macinazione, miscelazione e stoccaggio)
  • allevamento (stabulazione) di pollame e suini
  • raccolta e stoccaggio degli effluenti di allevamento
  • trattamento degli effluenti di allevamento
  • spandimento agronomico degli effluenti di allevamento
  • deposito delle carcasse

Le presenti conclusioni sulle BAT non riguardano lo smaltimento delle carcasse, che può essere disciplinato nelle conclusioni sulle BAT relative ai macelli e all’industria dei sottoprodotti animali

Clarissa GulottaBAT Conclusion settore avicolo e suinicolo: pubblicate le nuove disposizioni europee
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Aviaria: nuove misure restrittive

Un nuovo focolaio di influenza aviaria, riscontrato in un allevamento di volatili, nel comune mantovano di Mozambano, ha indotto la Regione Veneto ad emanare un’ordinanza che dispone una serie di misure restrittive per contenere l’eventuale diffusione del virus H5N8.
L’ordinanza istituisce un zona definita “di protezione” e una definita “di sorveglianza”, così come segue:

Zona di protezione così delimitata:

  • Comune di Valeggio sul Mincio (Vr), a ovest della località Monte Magrino

Zona di sorveglianza così delimitata:

  • Comune di Valeggio sul Mincio (VR): a est della Località Monte Magrino;
  • Comune di Villafranca di Verona (VR): a ovest di via Carlo Poma, Via De Amicis, via Gorizia, via deiDossi, SP24, SP54;
  • Comune Sommacampagna (VR): a ovest via Cappello, strada Staffalo, golf club Verona; – Comune di Sona (VR): a ovest di strada Località Casa Stefania, a sud di via Santini, a ovest di via Cason;
  • Comune di Castelnuovo del Garda (VR): a ovest via Palazzina, via Crosara;
    – Comune di Lazise (VR): a sud di Strada della Crosona, strada della Pelarola, a ovest di via Belvedere, a sud di via Marengo, a est di via Peschiera, a sud di strada del Capitel e strada dell’Orba;
  • Comune di Peschiera del Garda (VR);

Le misure previste nella zona di protezione e di sorveglianza sono:

  1. a) censimento di tutte le aziende avicole e degli animali presenti;
  2. sopralluogo, da parte dei veterinari ufficiali dei Servizi veterinari delle Az. ULSS, presso tutte le aziende commerciali per sottoporre ad esame clinico il pollame e gli altri volatili in cattività;
  3. attuazione di un’ulteriore sorveglianza sierologica e virologica conformemente alle indicazioni operative regionali e nazionali in modo da individuare l’eventuale ulteriore diffusione dell’influenza aviaria nelle aziende ubicate nella zona di protezione.

Tra le ulteriori misure da applicare nella Zona di Protezione l’ordinanza prevede:

  1. L’isolamento del pollame
  2. La distruzione delle carcasse
  3. il divieto di movimentazione di pollame, pollastre, pulcini di un giorno, uova
  4. all’interno dell’intera Zona, senza autorizzazione del veterinario ufficiale
  5. il registro dei visitatori dell’azienda
  6. il divieto di rimozione e spargimento di pollina
  7. Il divieto di trasporto carni di pollame dai macelli e dai depositi frigoriferi

Tra le misure da applicare nella Zona di Sorveglianza si prevede:

  1. Divieto di movimentazione di pollame, pulcini e uova
  2. Misure di biosicurezza per chiunque entri ina zienda
  3. Disinfezione dei veicoli e attrezzature utilizzati per trasporto pollame, carcasse, mangimi, liquami e qualsiasi altro materiale utilizzato negli allevamenti
  4. Registro dei visitatori dell’azienda
Clarissa GulottaAviaria: nuove misure restrittive
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Vitivinicolo: dalla Regione 6 mln di euro per nuovi investimenti. Domande entro il 7 aprile

Ammontano a oltre 6 milioni di euro le risorse finanziarie che la Regione Veneto mette a disposizione quest’anno per le aziende del settore vitivinicolo che investono nel miglioramento dei propri impianti e Infrastrutture e nella filiera di trasformazione e commercializzazione. La Giunta regionale del Veneto, su proposta dell’assessore all’agricoltura Giuseppe Pan, ha dato il via libera all’erogazione dei fondi, fissando al prossimo 7 aprile il termine per la presentazione delle domande di contributo. Il provvedimento passa ora all’esame della terza commissione del Consiglio regionale per l‘esame di competenza, prima della pubblicazione sul Bollettino Ufficiale regionale. Con questa misura di aiuto, previsto dall’organizzazione comune di mercato, la Regione potrà sostenere fino al 40 per cento della spesa effettuata dalle imprese per investimenti. Sono state distinte due linee di azione: poco più di 3 milioni euro sono destinati alle imprese agricole che investono sulle proprie strutture e altrettanti sono destinati  alle imprese di trasformazione e commercializzazione.

Clarissa GulottaVitivinicolo: dalla Regione 6 mln di euro per nuovi investimenti. Domande entro il 7 aprile
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Reti di impresa e e-commerce agroalimentare: dal 20 al 28 febbraio si potranno presentare domande per credito d’imposta

In attuazione del provvedimento Campolibero, dal 20 al 28 febbraio 2017 sarà possibile presentare le domande per l’attribuzione del credito di imposta per gli investimenti delle reti di imprese agricole e agroalimentari e per il commercio elettronico di prodotti agroalimentari. Per quanto riguarda gli investimenti delle reti di imprese, il credito d’imposta, fino a 400 mila euro per impresa, è fissato al 40% dell’importo degli investimenti realizzati per lo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi, nuove tecnologie e per la cooperazione di filiera.

Chi può presentare la domanda
La domanda per le spese agevolabili del 2016 può essere presentata dalle imprese aderenti ad un contratto di rete già costituito al momento della presentazione della domanda. La finalità di incentivare la creazione di nuove reti di imprese è assicurata dall’inclusione tra gli investimenti ammissibili delle spese sostenute per la costituzione della rete e per la redazione del programma di rete e sviluppo del progetto. La domanda deve essere inoltrata dall’impresa capofila e sottoscritta da tutte quelle partecipanti.

Quali documenti allegare
Insieme alla domanda, bisogna allegare l’attestazione nella quale si dichiara l’effettività del sostenimento delle spese e la loro destinazione per la realizzazione del programma comune di rete; copia del contratto di rete in essere. Tutti i documenti richiesti devono essere redatti su modelli predisposti dal Mipaaf e disponibili sul sito www.politicheagricole.it.
Spese agevolabili
I pagamenti delle forniture devono essere stati effettuati esclusivamente attraverso bonifico bancario o altri strumenti di pagamento tracciabili, apponendo sulla fattura la dicitura «spesa di euro tot dichiarata ai fini della concessione del credito d’imposta previsto a valere sul Dm 13 gennaio 2015, n. 272». Le spese agevolabili riguardano i costi per l’acquisto, la costruzione o il miglioramento dei beni immobili e l’acquisto di beni strumentali mobili, come ad esempio attrezzature e strumentazioni necessari per lo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie, e per la cooperazione di filiera, ma anche le spese professionali relative alla costituzione della rete, quelle per software e hardware funzionali al progetto di rete, i costi di promozione, comunicazione e pubblicità, i costi di ricerca e sviluppo e quelli per beni immateriali (marchi, brevetti, licenze, diritti) e i costi per la formazione.

Per quanto riguarda invece il commercio elettronico di prodotti agroalimentari, il credito d’imposta, fino 50 mila euro, è fissato al 40% dell’importo degli investimenti realizzati per l’avvio e lo sviluppo dell’e-commerce.

Chi può presentare la domanda
La domanda per le spese agevolabili del 2016 può essere presentata dalle imprese, anche costituite in cooperative o riunite in consorzi, che producono prodotti agricoli, agroalimentari, della pesca e dell’acquacoltura.

Quali documenti allegare
Nella domanda è necessario specificare il codice dell’attività prevalente dichiarata dall’impresa ai fini IVA, il tipo di impresa, il costo complessivo degli investimenti e l’ammontare delle singole spese ammissibili, l’effettività delle spese sostenute e della destinazione, nonché il credito di imposta spettante. Tutti i documenti richiesti devono essere redatti su modelli predisposti dal Mipaaf e disponibili sul sito www.politicheagricole.it.

Spese agevolabili
Sono agevolabili tutte le spese sostenute per la realizzazione e l’ampliamento di infrastrutture informatiche finalizzate all’avvio e allo sviluppo del commercio elettronico. In particolare: dotazioni tecnologiche, software, progettazione e implementazione, sviluppo di database e sistemi di sicurezza. I pagamenti devono essere stati effettuati esclusivamente attraverso bonifico bancario o altri strumenti di pagamento tracciabili, apponendo sulla fattura la dicitura «spesa di euro tot dichiarata ai fini della concessione del credito d’imposta previsto a valere sul Dm 13 gennaio 2015, n. 272».

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PFAS: firmato accordo con il Ministero dell’Ambiente per lo stanziamento di 23 milioni per il bacino del Fratta-Gorzone

La Regione Veneto e il Ministero dell’Ambiente hanno firmato l’Accordo integrativo per la tutela delle risorse idriche del bacino del Fratta-Gorzone: verranno stanziati 23 milioni di euro di risorse del Ministero dell’Ambiente, di cui dieci destinati al distretto conciario vicentino, che dovranno servire agli interventi sulle aziende industriali e artigianali, sugli scarichi delle fognature, sul collettore e sugli impianti di depurazione, oltre che per garantire acqua potabile di qualità.

Viene ribadito infatti che il risanamento della parte alta del bacino del Fratta-Gorzone costituisce una delle condizioni indispensabili per l’utilizzazione delle risorse idriche a valle.

Il testo individua l’esecuzione di diverse attività: il completamento e aggiornamento del censimento di tutte le fonti di inquinamento, il monitoraggio delle acque superficiali e sotterranee, la prevenzione ed abbattimento degli inquinanti e delle sostanze pericolose, tra qui quelle perfluoroalchiliche, sulle quali si prevedono non solo il monitoraggio e la prevenzione della diffusione nell’ambiente, ma anche interventi per il loro abbattimento ovvero per la sostituzione delle fonti di approvvigionamento per garantire l’utilizzo di acqua potabile.

Sono previsti inoltre interventi di miglioramento della depurazione degli scarichi, mediante il miglioramento delle reti fognarie e degli impianti di depurazione, razionalizzazione degli schemi fognario-depurativi, azioni di riqualificazione ambientale come la bonifica delle discariche per fanghi di depurazione, sperimentazione tecnologica, riduzione dell’utilizzo di acque di falda per uso industriale.

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Aliquota Iva del 5% per basilico, rosmarino e salvia anche surgelati o con olio

Com’è noto, a decorrere dal 23.7.2016, è prevista l’aliquota IVA ridotta del 5% alle cessioni di:

  • basilico, rosmarino e salvia, freschi, destinati all’alimentazione (in precedenza l’IVA era al 4%);
  • piante allo stato vegetativo di basilico, rosmarino e salvia (in precedenza l’IVA era al 10%);
  • origano a rametti o sgranato (in precedenza l’IVA era al 22%).

Nella recente Risoluzione del 14 febbraio, l’Agenzia delle Entrate, dopo aver consultato l’Agenzia delle Dogane, ha chiarito che l’aliquota del 5% si applica anche a:

  • basilico, rosmarino, salvia e origano surgelati, in quanto la surgelazione non altera le caratteristiche del prodotto;
  • basilico surgelato con aggiunta di olio, in quanto la piccola quantità di olio (massimo 3%) non ha alcuna funzione di condimento, ma serve come anti agglomerante, per mantenere separate le foglie e per conservare inalterato sapore e colore del prodotto;
  • origano, che sia in rami oppure in steli / foglie.
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Rinnovabili: prezzi minimi garantiti del ritiro per il 2017

L’Autorità per l’energia elettrica (AEEGSI), ha aggiornato i valori dei prezzi minimi garantiti (PMG) per gli impianti alimentati da fonti rinnovabili di potenza nominale elettrica fino a 1 MW, che accedono al ritiro dedicato.
Si ricorda che l’articolo 7, comma 6, dell’Allegato A alla deliberazione n.280/07, come modificato dalla del. 618/2013/R/efr, ha definito i criteri per l’aggiornamento dei prezzi minimi garantiti relativi agli anni successivi al 2014 a partire dai valori vigenti per l’anno precedente e tenendo conto del tasso di variazione annuale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati rilevato dall’Istat, con arrotondamento alla prima cifra decimale secondo il criterio commerciale. Sulla base dei dati pubblicati dall’Istat, la variazione percentuale media annua dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati dell’anno 2016, rispetto all’anno 2015, è risultata pari a -0,1%. Pertanto, i valori dei prezzi minimi garantiti per gli impianti alimentati da fonti rinnovabili di potenza nominale elettrica fino a 1 MW, vigenti per l’anno 2017 sono quelli evidenziati nella tabella in allegato.
Si ritiene utile ricordare, che ai sensi dell’articolo 7, comma 4, dell’Allegato A alla deliberazione n. 280/07, alla fine di ogni anno, il GSE riconosce un conguaglio a favore degli impianti per i quali il ricavo associato ai prezzi orari zonali risulti più elevato di quello risultante dall’applicazione dei prezzi minimi garantiti. È comunque facoltà dei produttori avvalersi direttamente dei prezzi zonali orari laddove questi risultano superiori ai PMG.

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