Gennaio 2018

Agiturist Veneto: campagna associativa 2018

È ufficialmente avviata la Campagna Associativa di Agriturist Veneto 2018.
Agriturist Veneto offre ai propri associati:

  • Tutela sindacale;
  • Inserimento nell’anagrafe soci Agriturist Nazionale e Veneto;
  • Pubblicizzazione delle attività aziendali nel portale internet Agriturist Nazionale e Veneto, nella rivista Gli Agricoltori Veneti e nei quotidiani di stampa locale;
  • Newsletter sulle varie tematiche inerenti l’attività agrituristica;
  • Consulenze alla singola azienda su tematiche specifiche;
  • Corsi di formazione per operatori agrituristici;
  • Partecipazione dell’azienda ad eventi ed iniziative organizzate dall’associazione per dare più visibilità alle attività aziendali (es. Eventi teatrali, Rassegne musicali/letterarie);
  • Costituzione di gruppi di aziende per sviluppare progetti condivisi al fine di fare rete ed aumentare le potenzialità produttive della singola azienda (es. AgriCycle Veneto ).

I soci Agriturist Veneto beneficano inoltre di molte convenzioni tra le quali:

  • Reale Mutua Assicurazioni – Condizioni vantaggiose sull’obbligo di Assicurazione per la Responsabilità Civile nell’esercizio dell’attività agrituristica e fattoria didattica.
  • RAI – Sconto sul pagamento del canone (abbonamento speciale);
  • SIAE – Sconto sui compensi per diritto d’autore primario ( risparmio del 15 % sul costo SIAE)
  • SCF – Sconto sui compensi per diritto d’autore secondario (risparmio del 15% sul costo SCF)
  • it – Sconto sull’inserimento dell’azienda agrituristica all’interno del portale www.agriturismo.it (risparmio del 10% sul costo di abbonamento annuale)
  • Banca Sella – vantaggiose condizioni di conto corrente e utilizzo gratuito del P.O.S.
  • Programma gestionale I.D.A. (Invio Dati Alloggiati) – per l’acquisto del gestionale
  • Sconti dal 10 al 20% per la predisposizione di pratiche amministrative, riguardanti attività agrituristica, a pagamento presso le sedi Confagricoltura provinciali (es. piano agrituristico).

Come associarsi

Clarissa GulottaAgiturist Veneto: campagna associativa 2018
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Dal 01/07/2018 stop al pagamento in contanti delle retribuzioni

A decorrere dal 1 luglio 2018 i datori di lavoro e anche i committenti dovranno obbligatoriamente corrispondere  le retribuzioni o i compensi ai lavoratori esclusivamente mediante i seguenti sistemi di pagamento  tacciabili:

  • bonifico bancario su c/c identificato dall’iban del lavoratore;
  • pagamenti in contanti presso sportello bancario o postale dove il datore di lavoro abbia aperto conto corrente di tesoreria con mandato di pagamento;
  • assegno consegnato direttamente al lavoratore o a suo delegato in caso di impedimento;
    Si precisa che il delegato potrà essere solo il coniuge, il convivente o un familiare in linea retta o collaterale del lavoratore, non minore di 16 anni;
  • strumenti di pagamento elettronico.

I datori di lavoro o committenti pertanto non potranno più corrispondere ai lavoratori la retribuzione in denaro contante.

Detta normativa esclude il lavoro domestico e le pubbliche amministrazioni.

Il mancato rispetto del disposto di legge prevede una sanzione amministrativa da 1.000,00 a 5.000,00 euro

La sottoscrizione da parte del lavoratore del cedolino paga non costituirà più pertanto prova del pagamento della retribuzione.

Per maggiori info è possibile contattare gli uffici paghe di Confagricoltura.

Clarissa GulottaDal 01/07/2018 stop al pagamento in contanti delle retribuzioni
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Conclusione divieto assoluto di spandimento – 31 gennaio 2018

Si ricorda che è prevista per il 31 gennaio la conclusione del divieto assoluto di spandimento, come da tabella riportata.

Nelle Zone Vulnerabili ai Nitrati il divieto vige ancora fino a fine febbraio per le deiezioni essiccate di avicunicoli, compresa la pollina disidratata.

Il primo di febbraio riprende invece il bollettino nitrati di Arpav che deroga al divieto di spandimento per il mese di febbraio in Zona Vulnerabile. La flessibilità concessa dal bollettino si applica a liquami, materiali ad essi assimilati e acque reflue in presenza di pascoli, prati-pascoli e prati, compresi i medicai e cover crops, cereali autunno-vernini, colture ortive, colture arboree con inerbimento permanente; su terreni con presenza di residui colturali; in caso di preparazione dei terreni per la semina primaverile anticipata.

Il bollettino Agrometeo nitrati è disponibile nel sito di ARPAV e nel sito PiaVe ed è inoltre possibile scaricare l’applicazione per smartphone.

Restano comunque confermati i divieti di spandimento nelle condizioni di terreni gelati, innevati, con falda acquifera affiorante, saturi d’acqua o con frane in atto.

Le indicazioni fornite tramite le modalità anzidette non esauriscono però le possibili congiunture in cui può essere emanato un divieto temporaneo di spandimento dei liquami zootecnici, quando stabilito con le Ordinanze dei singoli Comuni in applicazione dell’Accordo Bacino Padano per la tutela dell’atmosfera dall’inquinamento da PM10.

Clarissa GulottaConclusione divieto assoluto di spandimento – 31 gennaio 2018
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Influenza aviaria: emanato il Piano nazionale di sorveglianza per il 2018

Il Ministero della Salute ha emanato il Piano di sorveglianza nazionale per l’influenza aviaria per il 2018 che dovrà essere portato a termine entro e non oltre il 31 dicembre 2018.

In base ai dati di popolazione, presenti in Banca dati Nazionale (BDN), sono state predisposte mappe relative alla presenza di allevamenti distribuiti per provincia, e mappe indicanti la consistenza delle specie considerate a maggior rischio sulla base dei dati epidemiologici delle precedenti epidemie di influenza aviaria in Italia (tacchini da carne, galline ovaiole, anatre e oche).La maggiore numerosità di allevamenti è presente in una macro-area che comprende gran parte delle regioni Veneto e Lombardia (province di Verona,Vicenza, Padova, Brescia, Mantova, Cremona e Bergamo), nella quale è presente la maggioranza delle produzioni avicole nazionali.

Prendendo in considerazione quale fattore di valutazione esclusivamente le specie che risultano a maggior rischio di infezione e il numero di focolai di influenza aviaria in allevamenti industriali nel corso degli ultimi 5 anni, sono state identificate delle province “ad alto rischio”, in cui attuare un monitoraggio con frequenza elevata (appartenenti alle regioni: Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto) e altre province “a rischio medio” da sottoporre a monitoraggio con frequenza meno elevata. La restante parte del territorio nazionale è stata classificata come “a basso rischio” e le attività di sorveglianza saranno basate sulla notifica di casi e sospetti di IA (sorveglianza passiva) e sulla sorveglianza attiva negli allevamenti appartenenti alla filiera rurale (svezzatori) come definito dalla legislazione nazionale.

Le province in Veneto considerate ad alto rischio di introduzione e diffusione sono quelle di Padova, Rovigo, Treviso, Venezia, Verona e Vicenza (l’intero territorio regionale ad esclusione della provincia di Belluno).

Il metodo di sorveglianza da attuare nel 2018 in Italia è stato quindi definito in base al rischio, tenendo in considerazione i seguenti fattori:

  • ubicazione delle aziende avicole in zone ad alta densità di volatili selvatici migratori, in particolare di quelli appartenenti alle “specie bersaglio” elencate nella parte 2 dell’Allegato II della Decisione della Commissione 2010/367/UE;
  • presenza di aree ad alta densità di aziende avicole (DPPA);
  • caratteristiche strutturali e gestionali del sistema produttivo avicolo;
  • situazione epidemiologica presente e pregressa (fattori di rischio di introduzione e diffusione rilevati nel corso delle precedenti epidemie);
  • flusso e tipologia di scambi commerciali;
  • tipologia produttiva e misure di biosicurezza degli allevamenti commerciali di specie a rischio (presenza nell’azienda di categorie di pollame a lunga vita produttiva, multi-età e multispecie);
  • presenza di aziende avicole free-range e/o aziende in cui il pollame può entrare in contatto con i volatili selvatici (assenza di barriere o barriere non funzionali).

In base al rischio di introduzione e/o di diffusione dei virus influenzali, verranno inclusi nel piano di sorveglianza sia allevamenti del settore industriale sia del settore rurale (svezzatori, commercianti e rurali).

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Quote latte, una pagina non felice della politica

“Quella delle quote latte in Italia è una pagina non felice della politica che ha creato un notevole danno all’Erario e pesanti distorsioni della concorrenza a discapito degli allevatori onesti”.

È il commento di Fabio Curto, presidente del settore lattiero caseario di Confagricoltura Veneto, in merito alla sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea, che ha condannato l’Italia per non aver recuperato 1,3 miliardi di euro dai produttori lattieri in seguito al superamento delle quote latte nel periodo 1995-2009.

“La maggioranza degli allevatori ha rispettato le quote di produzione o le ha acquistate, oppure ha già pagato i prelievi sulle eccedenze in caso di superamento dei limiti. Ora non possiamo farci carico di quei pochi che non hanno rispettato i livelli produttivi e la legge. I produttori in difetto hanno avuto tutte le possibilità di regolarizzare la loro posizione attraverso adeguate rateizzazioni”.

Per la Corte – ricorda Confagricoltura – si tratta di una “situazione iniqua nei confronti dei contribuenti italiani”, poiché il costo è ricaduto sulla collettività. La Commissione stima che, su 2,305 miliardi di euro, ben 1,752 miliardi non siano ancora stati rimborsati dai singoli produttori che hanno materialmente commesso le violazioni. Una parte dell’importo sembra considerato perso o rientra in un piano a tappe di 14 anni, ma la Commissione stima che restino da recuperare ancora 1,343 miliardi.

“Ci trasciniamo in problemi che si sarebbero dovuti risolvere negli anni trascorsi – conclude Curto – in un settore che oggi è completamente liberalizzato e che sta subendo enormi fluttuazioni di mercato, costringendo gli allevatori a confrontarsi con la libera concorrenza. In questo momento sarebbe stato più opportuno avere risorse per favorire la competitività e non ulteriori pesi che vengono da lontano, una situazione che si è incancrenita e dove la politica non è intervenuta quando avrebbe dovuto”.

Clarissa GulottaQuote latte, una pagina non felice della politica
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Voucher digitalizzazione per le micro, piccole e medie imprese

Con il decreto-legge 23 dicembre 2013 n.145, sono state finanziate con un importo pari a 100 milioni di euro, alcune misure volte a favorire la digitalizzazione e la connettività delle micro, piccole e medie imprese (mPMI).
Si tratta di contributi a fondo perduto, tramite la concessione di un voucher, di importo non superiore a 10 mila euro, per l’acquisto di software, hardware o servizi specialistici per digitalizzare i processi aziendali e favorire l’ammodernamento tecnologico. Ogni impresa può beneficiare di un unico voucher fino a 10 mila euro, nella misura massima del 50% del totale delle spese ammissibili.

Possono beneficiare del voucher le imprese operanti in tutti i settori di attività economica a eccezione di quelli esclusi dall’articolo 1 del regolamento (UE) n. 1407/2013 (aiuti “de minimis”) quali il settore della produzione primaria di prodotti agricoli e della pesca e acquacoltura.

Tuttavia, qualora le imprese che operano in tali settori svolgano anche attività economiche ammissibili, le stesse possono beneficiare del voucher a condizione che siano in possesso di un adeguato sistema di separazione delle attività o di un sistema contabile che assicuri la distinzione dei costi.

L’invio delle domande di accesso alle agevolazioni può essere effettuato, utilizzando esclusivamente la procedura informatica accessibile nella sezione “Voucher digitalizzazione” del sito web del Ministero, a partire dalle ore 10.00 del 30 gennaio 2018 e fino alle ore 17.00 del 9 febbraio 2018.

Clarissa GulottaVoucher digitalizzazione per le micro, piccole e medie imprese
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Approvazione del modello unico di dichiarazione ambientale MUD per l’anno 2018

E’ stato approvato dal DPCM 28 dicembre 2017 il nuovo modello per la comunicazione annuale del catasto dei rifiuti. Il MUD (modello unico di dichiarazione ambientale) è l’insieme di dichiarazioni presentate da produttori trasportatori e smaltitori di rifiuti alla Camera di Commercio di pertinenza.

Il modello, per i soggetti obbligati, deve essere compilato e trasmesso entro il 30 aprile 2018.

Si ricorda che dalla pubblicazione del Collegato Ambientale le imprese agricole che producono rifiuti pericolosi e che hanno un volume d’affari superiore a 8.000€ di reddito, obbligate alla presentazione del MUD, possono assolvere a questo obbligo di comunicazione tramite compilazione e conservazione, in ordine cronologico, dei formulari di trasporto.

La comunicazione semplificata, utilizzabile dai produttori iniziali di rifiuti che non abbiano prodotto nell’anno precedente più di sette tipologie di rifiuti, che non abbiano utilizzato più di tre trasportatori o impianti di trattamento per ogni tipologia di rifiuti e che non abbiano trasportato con mezzi dell’impresa o dell’ente rifiuti speciali pericolosi, da quest’anno va inviata online. Il sito in cui compilare la comunicazione semplificata è: http://mudsemplificato.ecocerved.it , mentre la dichiarazione firmata va inviata all’indirizzo: comunicazioneMUD@pec.it.

Nel mese di febbraio sarà reso disponibile il software Mud 2018 che, come ogni anno, consente la compilazione e la successiva presentazione via telematica dal sito http://www.mudtelematico.it/.

Ulteriori informazioni sulle modifiche sono disponibili qui http://mud.ecocerved.it/

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Prevenzione incendi – Regola tecnica per i contenitori distributori di gasolio fino a 9 m3

Il nuovo DM 22 novembre 2017, in vigore dal 5 gennaio 2018, aggiorna la disciplina antincendio per quanto riguarda i contenitori-distributori fuori terra ad uso privato di liquidi aventi punto di infiammabilità da oltre 65° fino a 125° (categoria C) con una capacità non superiore a 9 m3.

Alcune di queste nuove disposizioni, che riguardano tolleranze dimensionali, capacità e depositi, accesso all’area, installazione costruzione, distanze e misure di sicurezza, elettricità e messa a terra, esercizio ed estintori, sono riportate nella tabella allegata.

Queste disposizioni sono obbligatorie per tutte le cisterne nuove ed esistenti. Le uniche eccezioni per le cisterne esistenti sono:

  • Contenitori-distributori in possesso di dati abilitativi riguardanti anche la sussistenza di requisiti di sicurezza antincendio, rilasciati dalle competenti autorità
  • Contenitori-distributori in possesso del certificato di prevenzione incendi in corso di validità o in caso sia stata presentata la SCIA
  • Siano stati pianificati, o ci siano lavori in corso, di installazione di contenitori-distributori laddove il progetto sia stato approvato dal Comando provinciale dei Vigili del Fuoco

Coloro che detengono contenitori-distributori di gasolio con capacità fra i 6 e i 9 m3 per obbligo di legge dovevano richiedere la SCIA entro il 7 ottobre 2017. Chi fra questi ha adempiuto all’obbligo di legge è esentato da questo nuovo DM.

E’ tuttavia mancato il collegamento all’esenzione per cisterne agricole inferiori ai 6 m3, per le quali si stanno ancora aspettando delucidazioni in merito da parte del Ministero.

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Convegno “Il mutamento climatico nella coltivazione della vite”

Confagricoltura Verona con il patrocinio de L’Informatore Agrario organizza il convegno “Il mutamento climatico nella coltivazione della vite” che si svolgerà venerdì 26 gennaio alle ore 10.00 presso la sala convegni Hotel Saccardi (Via Ciro Ferrari, 8 Caselle di Sommacampagna – VR).

La viticoltura veneta vive una tradizione millenaria che ha certamente seguito le mutazioni climatiche avvenute ciclicamente. Oggi occorre porre rimedio ad eventi atmosferici indesiderati, estremi ed inediti, le gelate tardive seguite da una mancanza di precipitazioni del 2017 ce lo ricordano. La genomica, l’agronomia con le nuove tecniche colturali possono fare molto. Ciò che per i nostri padri era “innovazione” per noi è “tradizione” ma non ci si può fermare nel migliorarsi. Pena il declino delle nostre aziende.

Scarica il programma

Clarissa GulottaConvegno “Il mutamento climatico nella coltivazione della vite”
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Giornata del contoterzismo 16 gennaio – Breganze

Martedì 16 gennaio dalle ore 9.30 Uncai organizza la Giornata del contoterzismo 2018.
L’evento sarà ospitato da Agco, nello stabilimento in via Laverda 15/17 aBreganze (Vi).

Focus su idee, prototipi, macchine in campo, omologazioni e agevolazioni fiscali con esperti del settore pronti a rispondere alle domande e alle sollecitazioni del pubblico.
In mattinata si terrà il convegno sulla “Meccanizzazione per l’agricoltura di oggi e di domani“, mentre nel pomeriggio saranno presentati i prodotti Agco (marchi Laverda, Fendt, Massey Ferguson, Valtra e Challenger) per l’occasione collocati nella sala convegni dello stabilimento.

Programma del convegno:

Ore 9.30 Registrazione partecipanti e benvenuto

Ore 10.00 Saluti: Marco Mazzaferri, direttore AGCO Corporation

Ore 10.15 Apertura dei lavori: Aproniano Tassinari, presidente di UNCAI

Ore 10.30 Relazione iniziale: Francesco Postorino, direttore generale di Confagricoltura

Ore 10.45 Le sfide della nuova agricoltura: Giuseppe Pan, assessore all’agricoltura, Regione Veneto

Ore 11.00 Lectio Magistralis sulla meccanizzazione agricola: Fabrizio Mazzetto, Libera Università di Bolzano – Accademico dei Georgofili

Ore 11.20 L’Osservatorio Smart AgriFood: Pietro Pezzolla, Università di Brescia

Ore 11.35 InTouch Agrogest: Gino Mainardi, Ceo di COBO Usa

Ore 11.50 Macchine agricole e automazione: Marco Rampazzo, Fuse Specialist Agco Italia

Ore 12.05 Tavolo tecnico – I servizi agromeccanici sui quali investire tra ammortamenti e omologazioni europee: partecipano UNCAI, Confagricoltura, AGCO e COBO

Ore 12.45 Conclusioni

Per confermare la propria presenza si prega di scrivere a segreteria@contoterzisti.it

Scarica locandina dell’evento

Clarissa GulottaGiornata del contoterzismo 16 gennaio – Breganze
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