Agosto 2023

Congresso sulla carne, Confagricoltura presente con Rudy Milani

Si sta tenendo in questi giorni a Padova l’“ICoMST 2023”, International Congress of Meat Science and Technology, il Congresso Internazionale dedicato alla Scienza ed alla Tecnologia della Carne sia fresca che trasformata.

Esperti provenienti da tutto il mondo si confrontano dal punto di vista scientifico sulle problematiche del settore dalle questioni ambientali e di benessere animale alla biochimica, microbiologia e sostenibilità delle carni compresa la loro trasformazione e conservazione.

Si tratta di un evento di caratura mondiale, al quale partecipano esperti di 55 nazioni che affrontano gli aspetti riguardanti la carne, esaminando tutte le caratteristiche proprie di questo prodotto importante per l’alimentazione umana.

Grazie al lavoro della professoressa Antonella Dalle Zotte dell’Università di Padova, responsabile scientifica del Congresso, si è creata l’opportunità di organizzare ben cinque giornate di Sessioni plenarie con delle relazioni di scienziati di fama internazionale

Data l’importanza dei temi affrontati, Confagricoltura Veneto ha ritenuto opportuno dare il proprio patrocinio all’Evento ed ha partecipato rappresentata da Rudy Milani, presidente della Federazione Nazionale di Prodotto Allevamenti Suini di Confagricoltura.

Il direttore di Confagricoltura Veneto, Massimo Chiarelli, ha evidenziato quanto sia necessario organizzare dei momenti di divulgazione e valorizzazione di tutte le tipologie di allevamento, sottolineando l’alta professionalità degli allevatori veneti.

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Buona qualità e colore intenso per le mele estive

Mele di Biancaneve color rosso intenso e di ottima qualità. Sono queste le prime impressioni riguardanti le Gala estive, le prime mele a inaugurare la lunga stagione della raccolta del frutto, che in Italia conta circa moltissime varietà e in Veneto vede primeggiare la provincia di Verona con 4.422 ettari (dati 2022 di Veneto Agricoltura). L’annata si preannuncia migliore rispetto all’anno scorso, quando le mele risultarono pallide a causa delle alte temperature e con calibri piccoli.

“La campagna delle mele è iniziata il 6 agosto con i vari cloni precoci e tardivi della famiglia del Gala – spiega Francesca Aldegheri, presidente del settore frutticolo di Confagricoltura Veneto -. Siamo a metà raccolta e possiamo dire che la qualità è buona, nel senso che le piogge che si sono intervallate da giugno a luglio hanno fatto sì che la pezzatura sia soddisfacente, nonostante il Gala tenda a non crescere tantissimo essendo precoce. Grazie alle piogge e all’escursione termica tra giorno e notte il colore è rosso intenso, particolare importante per renderle appetibili per il mercato. Ci sono stati problemi localizzati per la grandine, che ha colpito a macchia di leopardo in alcune zone, rovinando la produzione. Le quantità sono il tasto dolente della campagna 2023, dato che in Veneto sono inferiori alla media, un calo dovuto sia alla sovrapproduzione dell’anno scorso, che ha portato le piante ad essere più scariche quest’anno, sia al gelo e alle piogge primaverili, che hanno un po’ compromesso l’allegagione. Per quanto riguarda il mercato, finora si sono registrati prezzi migliori rispetto all’anno scorso, anche se si sperava in qualcosa di più. Ci auguriamo che ora i consumi decollino, in modo da arrivare a quotazioni migliori”.

In Veneto risultano in aumento sia la superficie totale a meleto (6.032 ettari, +0,6%), che quella già in produzione (5.865 ettari, +0,6%). Di quella già in produzione, oltre il 75% circa si concentra a Verona (4.422 ettari, stabile), con le province di Rovigo (419 ettari, +4,8%) e Padova (405 ettari, stabile) a seguire ben distanziate. Seguono Venezia (355 ettari), Treviso (128), Belluno (70) e Vicenza (66). Dopo l’infausta annata 2021, nell’ultimo anno la produzione di mele venete è cresciuta del +71,4% rispetto al precedente anno, con circa 304.809 tonnellate registrate, riportandosi così di nuovo ai livelli produttivi tipici della coltura.

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Confagricoltura Veneto aderisce al congresso mondiale sulla carne

Confagricoltura Veneto aderisce con il proprio patrocinio all’International Congress of Meat Science and Technology (Icomst), congresso internazionale che si svolgerà a Padova dal 20 al 25 agosto dedicato alla filiera delle carni fresche e trasformate. L’obiettivo prioritario del congresso, a taglio scientifico e tecnologico, è la condivisione di conoscenze ed esperienze nell’ambito della scienza e della tecnologia della carne e dei salumi.

Il congresso, che vede tra gli organizzatori enti scientifici e università di tutto il mondo, si articolerà in cinque giornate di sessioni plenarie affrontando argomenti che vanno dalle problematiche zootecniche, ambientali e di benessere animale alla biochimica del muscolo e delle carni, alla microbiologia, alla qualità, alla sicurezza, alla sostenibilità delle carni e dei salumi, alla valorizzazione dei prodotti carnei tutelati, alle tecnologie di lavorazione, trasformazione e conservazione. Un ricco programma che prevede le relazioni di scienziati di fama internazionale provenienti dal mondo accademico e industriale, oltre ai risultati di ricerche.

“Quest’evento di levatura mondiale torna in Italia a distanza di vent’anni e per la prima volta approda in Veneto – sottolinea Massimo Chiarelli, direttore di Confagricoltura Veneto -. Tenuto conto di quanto la zootecnia necessiti di momenti di divulgazione e valorizzazione di tutte le tipologie di allevamento, abbiamo ritenuto opportuno partecipare a questa iniziativa sia offrendo il patrocinio, sia con la presenza dei nostri dirigenti agli incontri congressuali. Confagricoltura si batte da sempre per tutelare gli interessi delle imprese del settore zootecnico, difendendole dall’ingiusta demonizzazione condotta negli ultimi anni a livello europeo. E’ giusto garantire la correttezza delle informazioni, che in questa sede verranno veicolate dagli scienziati di tutto il mondo con il corredo di dati e fonti autorevoli”.

Una posizione condivisa da Michele Barbetta, presidente del settore avicolo di Confagricoltura Veneto e da Rudy Milani, alla guida del settore suinicolo: “La zootecnia è una voce importante dal punto di vista economico per l’agricoltura e il Veneto è tra i produttori leader di carne in Italia per ogni tipologia: dai polli ai bovini, dai suini ai tacchini, dalle vacche da latte ai conigli. Perciò la nostra adesione a questo evento è motivata ed è per noi un grande orgoglio che la location scelta sia Padova. C’è grande attesa per l’esito dei lavori, che saranno l’occasione per un confronto scientifico sugli aspetti riguardanti la carne, affrontati sotto ogni sfaccettatura, compresi gli aspetti importanti dell’alimentazione e della sostenibilità”.

Secondo il report 2023 di Veneto Agricoltura, la produzione di carne bovina in Veneto è aumentata del +2,5%, portandosi a quasi 174 mila tonnellate, in linea con l’andamento nazionale. A fine dicembre 2022 erano attivi 5.460 allevamenti con almeno 1 capo (-6%). Per quanto riguarda il comparto suinicolo veneto, il valore della produzione ai prezzi di base è stato stimato dall’Istat in quasi 238 milioni di euro (+14,8%). La produzione di carne avicola in Veneto è un po’ diminuita (-1,3%), in linea con quella nazionale, toccando le 566 mila tonnellate, pari al 30% del totale nazionale.

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Agriturismi, Ferragosto in ripresa grazie al last minute

Ferragosto in ripresa per gli agriturismi veneti, dopo un’estate in chiaroscuro per il turismo nazionale dovuta all’aumento dei costi: dal caro benzina,  ai biglietti dei treni e degli aerei.

“Stiamo recuperando molto con il last minute, che, grazie a offerte vantaggiose, sta facendo fioccare parecchie prenotazioni soprattutto dai turisti italiani – riferisce Giulia Lovati Cottini, presidente di Agriturist Veneto, l’associazione degli agriturismi di Confagricoltura -. A Ferragosto molte strutture segneranno il tutto esaurito e questo lo dobbiamo anche alle nostre città d’arte, che in una stagione difficile come questa, segnata dal maltempo, riescono ad attirare comunque i visitatori da tutto il mondo. La flessione si sente, ma non è così accentuata come in altre parti d’Italia. Si avverte nelle permanenze più brevi, che sono di tre-quattro giorni; tuttavia, in linea di massima, la nostra clientela non rinuncia alla vacanza in agriturismo, garanzia di qualità e di rapporto diretto con il cliente”.

 

In luglio la clientela è stata soprattutto straniera, prevalentemente dal Nord Europa: Austria, Svizzera e Paesi Bassi in testa. In agosto le prenotazioni tornano a parlare anche italiano, mentre per settembre c’è ancora un punto interrogativo. “Per ora pesa l’incognita tempo, dato che l’estate è stata contrassegnata da molta pioggia e dal freddo nelle zone collinari e montane – spiega Giulia Lovati -. Per ora abbiamo poche prenotazioni autunnali, ma speriamo di recuperare strada facendo. Nel 2022 abbiamo retto bene fino a novembre e ci auguriamo di poter fare lo stesso”.

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L’innovazione entra nelle serre venete con robot e sensori

L’innovazione 4.0 entra nelle serre venete, con sistemi di elettrificazione e digitalizzazione che puntano a renderle più competitive. Due, in particolare, i prototipi testati nel Veronese, dove si concentra la maggior parte delle serre regionali, che in futuro verranno commercializzati su tutto il territorio regionale e non solo. Il primo è un robot che entra nelle serre di orticole e distribuisce fertilizzanti e fitofarmaci in quantità perfetta, in base alle esigenze delle piante. Il secondo è un sistema di sensori per monitorare le condizioni microclimatiche e consentire agli agricoltori, in tempo reale, di mettere in atto le azioni più opportune per quanto riguarda l’irrigazione, le malattie fungine e l’uso dei fertilizzanti.

Le soluzioni innovative sono state presentate oggi nell’azienda agricola Tu e Noi, con terreni tra Zevio e Oppeano, la più estesa nel Veronese in quanto a serre destinate a ortaggi, e fanno parte del progetto “FA&AF. L’agricoltura del futuro e gli alimenti funzionali: una sfida per la ricerca e il rilancio del territorio veneto”, finanziato per il 70% dalla Regione Veneto, focalizzato a consolidare la produttività delle colture e migliorare le proprietà funzionali degli alimenti. Il progetto vede come capofila la rete innovativa regionale Innosap, di cui fanno parte Confagricoltura Veneto e Verona, che aggrega aziende interessate allo sviluppo dell’agricoltura sostenibile e di precisione, con la partecipazione delle Università di Padova e Verona.

Questa parte di progetto si è incentrata sulle serre di orticole, che rappresentano una parte importante dell’orticoltura veneta e sono fortemente influenzate dal microclima interno, fondamentale in termine di rese e qualità delle produzioni. Il lavoro è partito dalla mappatura microclimatica di alcune serre tra San Giovanni Lupatoto e Zevio, arrivando alla costruzione di un modello di sensori smart, collegati a Internet, che rilevano tutti i dati ambientali, ed a una mappa microclimatica 2D che si aggiorna in tempi reali, prevedendo la temperatura futura. Inoltre, è stato progettato un sistema Decision Support System (DSS), che, attraverso l’analisi degli andamenti temporali dei parametri di interesse, permette di decidere quali azioni concretamente intraprendere per migliorare le produzioni orticole.

Per quanto riguarda il robot, si tratta di un cingolato radiocomandato che entra in serra e irrora i prodotti in maniera autonoma, con risparmio di manodopera e migliori performance. La macchina, realizzata dall’azienda Carraro Spray di Padova su input delle serre coinvolte nel progetto, ha ricevuto il premio come novità tecnica a Eima 2022, la fiera di macchine per l’agricoltura che si svolge a Bologna.

“FA&AF è un progetto multidisciplinare nato grazie alla spinta all’innovazione delle aziende, coordinate dalle reti innovative regionali Innosap e Ribes-Nest, insieme al Distretto Ittico di Rovigo e di Chioggia – spiega Stefano Marabotto, coordinatore della rete Innosap che ha sede a Monteforte d’Alpone -. Le innovazioni vengono progettate con il supporto delle università di Padova, Verona e Venezia e ai centri di ricerca del Cnr. Le nuove tecnologie riguardanti le serre puntano a migliorare la produzione orticola, con una caratterizzazione nutraceutica e organolettica, per rispondere alle richieste del consumatore e massimizzare il valore delle varietà orticole”.

Precisa Alberto De Togni, presidente di Confagricoltura Verona: “Siamo di fronte ad una dimostrazione reale e concreta di quello che può fare la ricerca, unita alla tecnologia. Stamattina abbiamo potuto tastare con mano i risultati di queste sinergie, che portano a migliorare la qualità delle operazioni all’interno delle serre e a ridurre il fabbisogno di agrofarmaci e fertilizzanti. Questa è la strada che dobbiamo seguire, se possibile anche per le coltivazioni in pieno campo, e cioè interventi mirati, con strumenti innovativi come i robot ed altre nuove tecnologie, che ci permetteranno di produrre a costi inferiori e con una maggiore sostenibilità ambientale”.

Moreno Marcolongo, titolare dell’azienda agricola Tu e Noi, ha illustrato il funzionamento del sistema di sensori per monitorare le condizioni microclimatiche: “La stazione rileva tutti i dati agro-meteorologici all’interno della serra, come umidità, temperatura, irradiazione solare e condizioni fogliari.Si possono usare i dati in modo predittivo per capire il possibile sviluppo di alcune malattie fungine, ma anche ottenere un quadro sulle condizioni del suolo, per capire quanta quantità c’è nel terreno  e gestire al meglio la fertirrigazione della coltura. In questo modo si risparmiano fertilizzanti e acqua, capendo anche qual è il momento ottimale per distribuirla”.

Maurizio Carraro, dell’azienda Carraro Spray, ha presentato il prototipo del robot da serre, che verrà commercializzato dal 2024: “In tempi in cui i cambiamenti climatici stanno mutando il nostro modo di vivere e di produrre, siamo stati chiamati a portare il nostro contributo nelle serre veronesi per produrre di più e meglio gli ortaggi e le coltivazioni. Di qui l’idea di creare un mezzo che si adattasse, per ingombri, a quel tipo di serre, dato che nel mercato mondiale mancava qualcosa da poter trasformare e rendere funzionale, con pompa, valvole e sensoristica necessari ad un’irroratrice moderna. Abbiamo perciò sviluppato un mezzo innovativo, più intelligente e potente di quelli in commercio, elettrico eguidato a distanza da un operatore, che distribuisce con grande precisione i fitofarmaci, secondo la direttiva europea che impone la riduzione del 50% di prodotti”.

Riccardo Muradore, del dipartimento di Informatica dell’Università di Verona, scende nel dettaglio sulle caratteristiche del robot da serre: “Il robot è il risultato di una forte sinergia tra le università di Padova e Verona e le aziende coinvolte. L’obiettivo futuro è di rendere del tutto autonoma la macchina, che adesso è pilotata da remoto. Mettendo a bordo anche i sensori e integrando il gps, il robot andrà avanti e indietro da solo, operando in tutte le file per 24 ore al giorno”.

Aggiunge Francesco Marinello, del dipartimento Tesaf dell’Università di Padova: “Gli anni del Covid hanno un po’ cambiato il modo di fare agricoltura, facendo emergere la difficoltà di reperire la manodopera in particolari contesti. Muoversi verso sistemi più autonomi, che migliorano la capacità produttiva, va a favore di una maggiore indipendenza di queste aziende dal fabbisogno di personale, con un risparmio del 30-40% in termini di lavoratori e la possibilità di gestire meglio i periodi di crisi”.

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Incentivo per l’assunzione di giovani che non studiano

L’INPS, con circolare n. 68 del 21 luglio 2023, ha fornito le indicazioni per la gestione dell’esonero in favore dei datori di lavoro privati che assumano, dal 1° giugno 2023 al 31 dicembre 2023, a tempo indeterminato soggetti “NEET” (Not Education, Employment or Training) – previsto dall’art. 27 del decreto-legge 4 maggio 2023 n. 48 (c.d. D.L. Lavoro), convertito dalla legge 3 luglio 2023 n. 85.

Il Decreto Lavoro all’art. 27 ha previsto che, al fine di sostenere l’occupazione giovanile ai datori di lavoro privati sia riconosciuto, a domanda, un incentivo, per un periodo di 12 mesi, nella misura del 60 per cento della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali, per le nuove assunzioni di giovani che presentino, congiuntamente, determinati requisiti.

L’incentivo in oggetto è riconosciuto in favore di tutti i datori di lavoro privati, indipendentemente dalla circostanza che assumano o meno la qualifica di imprenditore, comprese i datori di lavoro del settore agricolo.

L’incentivo spetta per rapporti di lavoro instaurati con giovani che, alla data dell’assunzione, soddisfano congiuntamente i seguenti requisiti:

  1. non abbiano compiuto il trentesimo anno di età;
  2. non lavorino al momento dell’assunzione e non siano inseriti in corsi di studi o formazione (“NEET”);
  3. siano registrati al Programma Operativo Nazionale Iniziativa Occupazione Giovani.

La registrazione del Programma deve avvenire tramite il portale “MyANPAL”, oppure, tramite i portali regionali “Garanzia Giovani”[1].

Per i giovani di età compresa tra i 25 e i 29 anni, l’incentivo può essere fruito soltanto laddove venga rispettato, in aggiunta ai requisiti sopra menzionati, uno dei seguenti elementi:

  • il giovane sia privo di impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi[2];
  • il giovane non sia in possesso di un diploma di istruzione secondaria di secondo grado o di una qualifica o diploma di istruzione e formazione professionale;
  • il giovane abbia completato la formazione a tempo pieno da non più di due anni e non abbia ancora ottenuto il primo impiego regolarmente retribuito;
  • il giovane sia assunto in professioni o settori caratterizzati da un tasso di disparità uomo-donna che supera almeno del 25 per cento la disparità media uomo-donna in tutti i settori economici dello Stato o sia assunto in settori economici in cui sia riscontrato il richiamato differenziale nella misura di almeno il 25 per cento, se il lavoratore interessato appartiene al genere sottorappresentato.

L’incentivo spetta anche per le assunzioni a tempo indeterminato a scopo di somministrazione e per il contratto di apprendistato professionalizzante.

L’agevolazione, precisa l’INPS, non è riconosciuta nelle ipotesi di trasformazione a tempo indeterminato di rapporti a termine in quanto, in tale ipotesi, il giovane non rispetterebbe i requisiti fondanti il beneficio.

La misura dell’incentivo è pari al 60 per cento della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali e spetta per una durata massima di 12 mesi.

In caso di cumulo con altri esoneri o riduzioni delle aliquote di finanziamento previsti dalla normativa vigente, limitatamente al periodo di applicazione degli stessi, l’incentivo è riconosciuto nella misura del 20 per cento della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali.

Si tratta di un incentivo di tipo economico, che incide sulla retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali.  Qualora dall’utilizzo della misura scaturisca un credito per il datore di lavoro rispetto ai contributi dovuti per il rapporto incentivato, tale credito può essere utilizzato a conguaglio sull’intera posizione debitoria del datore di lavoro.

L’incentivo deve essere fruito ordinariamente, per ciascuna mensilità, entro il mese successivo a quello di svolgimento della prestazione lavorativa.

Il differimento temporale del periodo di godimento del beneficio è consentito esclusivamente nei casi di assenza obbligatoria dal lavoro per maternità, con relativa sospensione del periodo di fruizione. In ogni caso, l’incentivo deve essere fruito, a pena di decadenza, entro il termine perentorio del 28 febbraio 2025.

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Risposte ai quesiti posti dagli agricoltori di Confagricoltura

Continua l’attività di informazione e di consulenza alle aziende relativamente all’attuazione della riforma della Pac 2023-2027. Con questa newsletter condividiamo le risposte ad altrettanti quesiti posti da agricoltori e tecnici di Confagricoltura a livello nazionale sugli ecoschemi 2, 3, 4 e 5.

Non si tratta di pareri ufficiali  provenienti dall’amministrazione pubblica (Masaf, Agea, ecc..) ma dell’orientamento degli esperti di Confagricoltura basati sulla lettura dei provvedimenti, dei chiarimenti forniti dalla pubblica amministrazione mediante le Faq ufficiali disponibili sul sito della Rete Rurale Nazionale (sezione Domande e risposte) e dai contatti diretti con gli uffici competenti.

Gli allegati, suddivisi per ciascun ecoschema, riportano i quesiti e le relative risposte.

Allegati:Eco_2; Eco_3; Eco_4; Eco_5

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Tutela dei lavoratori in caso di emergenza climatica

Sulla Gazzetta Ufficiale n. 175 è stato pubblicato il Decreto-legge n. 98/2023, recante Misure urgenti in materia di tutela dei lavoratori in caso di emergenza climatica e di termini di versamento.

Il provvedimento – emanato a seguito di un ampio confronto avvenuto nei giorni scorsi con i rappresentanti del Ministero del Lavoro, dell’Ispettorato del Lavoro e delle Parti Sociali, a cui la nostra Organizzazione ha partecipato attivamente – contiene importanti previsioni di natura emergenziale per il settore agricolo, particolarmente interessato in quest’ultimo periodo dall’emergenza caldo che ha creato, e sta creando, ripercussioni negative sulle attività e sulle produzioni, nonché sulla gestione delle risorse umane.

Ricordiamo che da parte dell‘INPS e dell’INL, nei giorni scorsi, è stata ribadita la possibilità anche per le aziende agricole, nel caso di temperature elevate registrate dai bollettini meteo o “percepite” in ragione della particolare tipologia di lavorazioni in atto, di accedere ai trattamenti di integrazione salariale (CISOA per il settore agricolo), e sono state fornite una serie di indicazioni relative alle condizioni da soddisfare affinché le relative domande siano accolte.

Con il decreto-legge in commento, per fronteggiare eccezionali situazioni climatiche, sono state introdotte deroghe all’attuale impianto del trattamento di integrazione salariale agricola (CISOA) per gli operai agricoli a tempo indeterminato, al fine di favorire e ampliare l’utilizzo di questo ammortizzatore sociale,  nel periodo intercorrente dalla data di entrata in vigore del decreto (29 luglio 2023) fino al 31 dicembre 2023.

In particolare, all’art. 2 del citato provvedimento, è stata prevista:

  1. la possibilità di utilizzare la CISOA per gli operai a tempo indeterminato per metà dell’orario giornaliero: il datore di lavoro può ricorrere al trattamento d’integrazione salariale a seguito di eccezionali eventi climatici, per le sospensioni o riduzioni dell’attività lavorativa effettuate dagli OTI, anche in caso di riduzione dell’orario di lavoro pari alla metà dell’orario di lavoro giornaliero contrattualmente previsto;
  2. la neutralizzazione di tali periodi di trattamentoper cui le giornate di integrazione dovute per l’emergenza climatica si aggiungono alle 90 giornate ordinariamente previste per la CISOA;
  3. l’equiparazione di tali periodi di trattamento di integrazione salarialeeccezionale ai periodi lavorativi utili al raggiungimento delle 181 giornate di effettivo lavoro per poter usufruire della CISOA;
  4. la semplificazione del procedimento di concessione della CISOA per emergenza climatica.

Si tratta di misure importanti oggetto di nostra espressa richiesta nel corso del confronto con il Governo e le altre parti coinvolte, che a nostro avviso potranno rivelarsi utili per fronteggiare lo stress termico e in generale le emergenze climatiche che dovessero presentarsi fino alla fine dell’anno. Purtroppo, non è stata accolta la nostra richiesta, più volte reiterata di includere eccezionalmente nell’ambito di applicazione della CISOA per emergenza climatica anche gli operai agricoli e tempo determinato, che rappresentano circa il 90 % della forza lavoro agricola. Continueremo ad insistere nella nostra richiesta al Governo e al Parlamento in sede di conversione del decreto-legge in commento.

Altro aspetto critico è quello relativo all’entrata in vigore di questa forma eccezionale di CISOA che il decreto-legge fissa al 29 luglio (e non al 1°luglio, come per la CIGO) escludendo dall’ambito di applicazione della disposizione in commento le ondate di calore verificatesi nel corso del corrente mese di luglio (che comunque rientrano nell’ambito di applicazione della CISOA ordinaria). Anche su questo aspetto cercheremo di intervenire per allineare la decorrenza della nostra forma di integrazione salariale a quella della CIGO (1°luglio).

 

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Approvate le linee guida per la vendemmia turistica

Il 12 luglio scorso è stato stipulato un protocollo d’intesa tra l’Ispettorato
nazionale del Lavoro e l’Associazione nazionale Città del Vino, finalizzato
all’individuazione di linee guida in materia di “vendemmia turistica”.

Per “vendemmia turistica ”- viene chiarito nel documento sottoscritto dal
Direttore generale di INL, Paolo Pennesi, e dal Presidente dell’Associazione
nazionale Città del Vino, Angelo Radica- si intende l’attività di raccolta
dell’uva, non retribuita, di breve durata, episodica, circoscritta ad appositi
spazi, avente carattere culturale e ricreativo, svolta da turisti e correlata
preferibilmente al soggiorno in strutture ricettive del territorio e/o alla visita
e degustazione delle cantine locali nell’ambito di un’offerta turistica di tipo
integrato. Tale attività non può considerarsi rapporto di lavoro”.

Lo svolgimento della vendemmia turistica, che non può superare poche ore
nell’arco di una giornata e deve svolgersi sotto la supervisione di tutor
qualificati, non può essere corrisposto ai turisti alcun emolumento, né in
denaro né in natura.

Si segnala che l’attività di vendemmia didattica è comprese nelle attività
dell’enoturismo per il quale è necessario presentare apposita istanza sulla
Piattaforma S.U.A.P. Per approfondimenti potete contattare il nostro Ufficio Tecnico – Alberto
Zermani e Federico Molinari.

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Campagna vitivinicola, vademecum e canale di assistenza

In occasione della Campagna vitivinicola 2023-2024, il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste ha predisposto alcuni strumenti operativi per supportare la filiera viticola.

Per aiutare le aziende di settore nell’espletamento dei diversi impegni dichiarativi, a partire dal 31 luglio è attivo un canale di assistenza specializzato attraverso il quale viticoltori e cantine potranno ricevere assistenza e supporto tecnico sui servizi SIAN relativi al registro telematico vitivinicolo e alla dichiarazione di giacenza, vendemmia e produzione.

Sul sito del SIAN sono riportati i riferimenti alla casella di posta e al numero telefonico dedicato con gli orari di disponibilità del servizio.

SIAN Avviso per gli operatori vitivinicoliSIAN

Vademecum Campagna vitivinicola 2023-2024Masaf – ICQRF – Vademecum – Campagna vitivinicola 2023-2024 (politicheagricole.it)

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