Luglio 2019

Lupi: raddoppiati i fondi regionali per protezione bestiame da predazioni

La Regione Veneto ha raddoppiato i fondi regionali messi a disposizione quest’anno per la prevenzione delle predazioni da lupi e altri grandi carnivori. La Giunta regionale ha portato quest’anno a 120 mila euro le risorse del fondo regionale per la prevenzione dei danni causati a greggi e mandrie dall’assalto dei grandi carnivori.
Nel primo semestre 2019 gli attacchi del lupo in Veneto hanno causato la morte di 148 capi di bestiame (in prevalenza ovini e caprini), il ferimento di 13 e la dispersione di altri 26. Dati che, al momento, sembrano in leggera flessione rispetto al 2018, quando su base annua si registrarono 400 capi di bestiame uccisi, 50 feriti e 125 dispersi per un totale di 196 eventi di predazione, venti in più rispetto al 2017. Quest’anno particolarmente bersagliata risulta essere l’area della Lessinia, dove tra maggio e giugno, in poco più di un mese, il lupo ha attaccato e ucciso per 25 volte.
“Di fronte alla minaccia arrecata dal lupo alle attività di pascolo e di allevamento all’aperto la Regione assicura tutte le risorse necessarie e il massimo sforzo per velocizzare i tempi e aiutare gli allevatori nelle pratiche di indennizzo – ha detto l’Assessore Pan – ma ricordo che oltre l’80 per cento delle predazioni è avvenuto nei confronti di bestiame privo di qualsiasi forma di protezione o contenuto in recinzioni non adeguate. Per cui torno ad invitare pastori e allevatori a investire negli strumenti di prevenzione: oltre alle proprie risorse, la Regione mette a disposizione un milione di euro del Programma di sviluppo rurale nel biennio 2019-2020 per sostenere, sempre al 100%, le spese degli allevatori per recinzioni mobili, semipermanenti e fisse, dissuasori acustici e sistemi di allarme. Il bando per presentare domanda di finanziamento (Misura 4.4.3) resta aperto sino al 3 settembre”.
La Regione conferma anche la presenza diretta di 4 tecnici e di uno sportello dedicato nelle aree montane e pedemontane più a rischio per fornire informazioni, consulenza e orientamento agli allevatori nella programmazione e installazione delle misure di prevenzione e nella predisposizione delle istanze di finanziamento.

Edoardo ComiottoLupi: raddoppiati i fondi regionali per protezione bestiame da predazioni
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Cimice asiatica: la Regione risponde alla richiesta di Confagricoltura Veneto

STANZIATI 200.000 EURO

Confagricoltura esprime soddisfazione per lo stanziamento da parte della Regione Veneto di 200.000 euro, nell’ambito dell’assestamento del bilancio di previsione 2019-2021, per l’emergenza cimice asiatica, che da tre anni sta producendo danni incommensurabili alle colture in Veneto. Un aiuto non risolutivo ma che rappresenta una boccata d’ossigeno per gli agricoltori, che anche quest’anno verranno messi in ginocchio da danni che, in tutto il Veneto, ammonteranno a parecchie decine di milioni di euro.

“Confagricoltura aveva incontrato l’assessore Giuseppe Pan due settimane fa per fargli presente il quadro drammatico delle nostre colture, dai frutteti ai seminativi, che stanno mettendo in grave difficoltà gli agricoltori – sottolinea Lodovico Giustiniani, presidente di Confagricoltura Veneto -. In quell’occasione avevamo chiesto un impegno della Regione e del Ministero nel trovare, in questa fase di assestamento di bilancio, risorse dirette per indennizzare le aziende colpite. Ringraziamo l’assessore Pan per la rapida risposta alle nostre richieste e anche i consiglieri regionali che si sono fatti portavoce delle richieste di Confagricoltura Veneto, in primis il polesano Graziano Azzalin. Resta aperta la ricerca di una soluzione radicale del problema. Confagricoltura si sta occupando da tempo e con attenzione di questa minaccia e ha anche provveduto a portarla all’attenzione del Parlamento attraverso alcune interrogazioni. Ci auguriamo che a livello nazionale venga messo in campo un impegno coordinato con le Regioni, affinché si arrivi a sconfiggere questo vorace fitofago”.

Edoardo ComiottoCimice asiatica: la Regione risponde alla richiesta di Confagricoltura Veneto
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Confagricoltura Veneto sottoscrive il protocollo anitimafie

Uniti contro le mafie e per sostenere le vittime del racket

Confagricoltura Veneto esprime soddisfazione per il protocollo d’intesa siglato stamattina a Venezia con la Regione Veneto e altre organizzazioni sindacali ed enti per promuovere e diffondere la cultura della legalità, contribuendo a prevenire e contrastare il fenomeno delle infiltrazioni criminali nel tessuto sociale e produttivo, che si sta diffondendo anche in Veneto.

“In maggio come organizzazioni agricole abbiamo già siglato il protocollo di intesa in materia di contrasto al caporalato e allo sfruttamento lavorativo in agricoltura – sottolinea Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi, presente per Confagricoltura Veneto come membro del direttivo-. Ora compiamo un ulteriore sforzo per combattere le mafie, che minacciano l’economia veneta e di conseguenza la sicurezza lavorativa e la competitività. Come agricoltori vogliamo impegnarci a fondo per promuovere servizi e progetti sui temi della legalità, adottando anche percorsi formativi rivolti agli imprenditori agricoli e assistendo chi cade nella rete criminale. Intendiamo avviare anche azioni di supporto finanziario alle aziende in difficoltà, per ridurre il rischio che chi è vittima della mafia cada anche in mano agli strozzini. Infine, non esiteremo a segnalare i comportamenti illeciti alle forze di polizia e alla magistratura”.

 

 

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Cimice asiatica: la Regione chiede un tavolo nazionale

L’Assessore all’Agricoltura Giuseppe Pan si è impegnato a chiedere al Ministro delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio di istituire al più presto un tavolo nazionale sulla cimice asiatica, insetto che si sta rivelando un vero e proprio flagello per le colture frutticole del Nord Italia.

Questo insetto originario dell’Estremo Oriente è presente ormai in Veneto dal 2015, colpendo in particolare i frutteti di melo, pero, ciliegio, albicocco, pesco e kiwi. Senza risparmiare nemmeno i seminativi, soprattutto mais e soia.

La situazione è a dir poco drammatica, con una stima dei danni di quasi 100 milioni di euro. Rispetto agli anni precedenti, il fenomeno nel 2019 ha visto un aumento della gravità, con perdite sempre più importanti, fino al 100% del raccolto. “Per questo motivo è necessario – riferisce l’assessore Pan – che il Ministero prenda consapevolezza della necessità urgente di un tavolo per fare il punto della situazione sulla sperimentazione dell’insetto antagonista, la cosiddetta vespa samurai, finora impiegata solo in prove in laboratorio. Parallelamente, chiediamo che a livello nazionale si mettano a disposizione dei fondi per indennizzare gli agricoltori, così come è stato fatto con gli olivicoltori per la Xylella”.

Per contrastare la diffusione della cimice asiatica la Regione Veneto ha affidato, dal 2016, al dipartimento di DAFNAE (Dipartimento di agronomia, animali, alimenti, risorse naturali e ambiente) dell’Università di Padova un progetto di ricerca che prevede prove di laboratorio sugli effetti degli insetticidi e attività sperimentali per misurare gli effetti dell’introduzione di possibili insetti antagonisti, quale appunto la vespa samurai.

“Oltre a questo – spiega l’assessore Pan – abbiamo stanziato un fondo di 300 mila euro per aiutare gli imprenditori agricoli a dotarsi di reti antinsetto. Mi attiverò – infine – per reperire nel prossimo bilancio regionale ulteriori risorse per supportare le aziende agricole, ma senza un piano organico nazionale di risposta complessiva non si andrà da nessuna parte”.

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Progettiamo interventi di formazione e consulenza finanziati dal Fondo Sociale Europeo

Con la Direttiva 1010/2019 “Per un’impresa organizzata e consapevole” la Regione del Veneto punta a sostenere percorsi di formazione continua nelle imprese, affinché si possano dotare di strumenti organizzativi e processi consolidati per un’organizzazione sempre più efficiente, in linea con le trasformazioni che attraversano il contesto socio-economico e con i principali obiettivi posti anche a livello europeo per la futura crescita. Un’impresa organizzata e consapevole è un’impresa che sceglie di affidarsi a dati certi per individuare e pianificare processi efficienti e strategie aziendali vincenti con l’obiettivo di ottenere risultati misurabili e positivi.

Erapra, ente di formazione accreditato, può presentare progetti per attività di formazione e consulenza mono o pluriaziendali in risposta alla Direttiva “Per un’impresa organizzata e consapevole” che prevede le seguenti tematiche con le rispettive finalità:

  • Lean management
  • Tecnologie 4.0 e trasformazione digitale
  • Internazionalizzazione e innovazione aziendale
  • Competenze trasversali e lavori ibridi
  • Economia circolare

Il Progetto è rivolto a lavoratori occupati presso imprese private operanti in unità localizzate sul territorio regionale, titolari d’impresa e coadiuvanti, liberi professionisti e lavoratori autonomi.

Saranno considerati premianti i percorsi che coinvolgono più imprese, anche di settori differenti in un’ottica di economia circolare o di miglioramento della filiera.

Poiché è previsto un valore minimo progettuale pari a € 20.000,00 si può indicativamente quantificare che un progetto deve prevedere almeno 100 ore di formazione interaziendale (conteggiando almeno 6 partecipanti), oltre ad una trentina di ore di consulenza per ciascuna azienda partner di progetto; ogni progetto va naturalmente costruito nello specifico valutando tutte le possibili variabili indicate in Direttiva.

Le aziende interessate ad approfondire questa opportunità possono inviare una mail ad Erapra del Veneto all’attenzione di marisa.cacciavillan@confagricolturaveneto.it entro martedì 20 agosto p.v. per essere contattate.

Maggiori info

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Lotta al caporalato e manodopera: serve uno sforzo congiunto

Lotta al caporalato: occorre uno sforzo congiunto e non di parte. Confagricoltura Veneto, a poco più di un anno dalla sottoscrizione del protocollo con la Regione Veneto (avvenuta il 21 maggio 2018), fa il punto sulla reperibilità della manodopera stagionale e sulle iniziative per incrociare domanda e offerta di lavoro. Per tutto il Veneto sono arrivati infatti solo 831 lavoratori stagionali non comunitari, assegnati dal ministero, quando le domande di manodopera sono state il doppio. Una carenza che rischia di favorire il lavoro illegale.

«Quest’anno – spiega Luigi Bassani, direttore di Confagricoltura Veneto – si sta acuendo il problema relativo alla reperibilità della manodopera. Sono tre anni che le quote per l’ingresso di cittadini non comunitari per il lavoro stagionale in Veneto sono state ridotte di due terzi, mentre quelle di altre regioni sono aumentate. Stiamo cercando di avere spiegazioni dal ministero dell’Interno e di riavere le quote che ci sono state sottratte. Lo scopo rimane quello di contrastare forme illegali di somministrazione di manodopera, perché un migliaio di lavoratori in meno concessi equivalgono ad altrettanti lavoratori concessi al Far West del lavoro illegale».

In sede di firma del protocollo, Confagricoltura aveva sottolineato come anche gli enti bilaterali per l’agricoltura potessero svolgere un ruolo importante per far incontrare domanda e offerta di lavoro.

«Ora prendiamo atto – commenta Bassani – di un accordo sottoscritto dalla Regione Veneto con un’altra associazione, che prevede di fare quello che noi stiamo già facendo a livello locale. Ci chiediamo se sia opportuno che su un tema così delicato e cruciale, sul quale la Regione Veneto ha deciso di impegnarsi a fondo, abbia senso interloquire con soggetti che rappresentano solo una parte del vasto mondo dell’agricoltura e non coinvolgere tutto il mondo della rappresentanza agricola».

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Vendemmia 2019: in Veneto in ritardo di 7/10 giorni

Secondo i dati messi a disposizione da Veneto Agricoltura, ad oggi nel Veneto rimane confermato in circa 7/10 giorni il ritardo della vendemmia 2019 rispetto allo scorso anno. In pratica, la raccolta delle uve base spumante (Chardonnay, Pinot) dovrebbe iniziare attorno al 20/22 agosto, mentre l’avvio della vendemmia vera e propria è previsto per gli ultimi giorni di agosto-primi di settembre (Pinot Grigio). Per la raccolta delle uve Glera (Prosecco) bisognerà attendere il 12/15 settembre, come pure per il Merlot; per la Garganega e la Durella il 20 settembre. Da una prima analisi risulta che l’uva si presenta ovunque sana, nonostante un andamento climatico altalenante caratterizzato da un maggio freddo e piovoso, che tra l’altro ha creato forti preoccupazioni tra i viticoltori, e da un bimestre successivo con lunghe ondate di calore e scarse precipitazioni. Inoltre non sono segnalati problemi di peronospora, ma solo limitati attacchi di oidio a macchia di leopardo e la presenza di scottature da sole nelle uve più sensibili, quale per esempio la Glera. Va segnalato che proprio in queste ore i tecnici del team regionale stanno registrando i primi segnali di inizio invaiatura (maturazione dell’uva) per i vitigni Pinot Grigio, Pinot Nero e Merlot.

Sotto il profilo quantitativo l’annata viene annunciata “buona” e comunque nei parametri dei disciplinari. Nel veronese, per esempio, i grappoli dell’uva Soave si presentano sani e spargoli, senz’altro meno carichi rispetto allo scorso anno, che ricordiamo era stata un’annata eccezionale per quantità. Dunque una “bella uva” che i produttori hanno saputo difendere bene. L’invaiatura per la Garganega e la Durella, importanti vitigni della provincia di Verona, non è ancora iniziata. Le grandinate di luglio hanno colpito duro dal veronese al trevigiano, ma fortunatamente a “strisciate” di non eccessive dimensioni (nella zona del Soave sono stati circa 200 gli ettari colpiti).

Tutti i dati previsionali della prossima vendemmia saranno forniti in occasione del secondo focus del Trittico Vitivinicolo Veneto, promosso da Regione Veneto e Veneto Agricoltura unitamente ad altri Enti regionali. L’evento si terrà a Legnaro-Pd presso la sede di Veneto Agricoltura il prossimo 27 agosto alle ore 9,30. Nell’occasione sarà fatto il punto sull’imminente vendemmia nel Veneto, nel restante Nord Est, nelle principali regioni vitivinicole italiane (Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Puglia e Sicilia), nonché in Francia e Spagna.

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PAC: possibili tempi lunghi per la nuova politica agricola comune

La nuova Commissione Agricoltura (Comagri) del Parlamento europeo nei giorni scorsi ha chiesto all’Assemblea plenaria il rinvio in commissione del progetto sulla riforma della Pac, approvato nella passata legislatura. La nuova Comagri intende infatti ridiscutere le proposte di regolamento presentate dalla Commissione Ue uscente. Ciò allungherà i tempi per l’approvazione definitiva e l’attuazione della nuova Pac. Il Consiglio Agricoltura della Ue -formato dai ministri dell’agricoltura- si pronuncerà in merito alla riforma solo dopo l’intesa tra i capi di Stato e di governo sui fondi da destinare all’agricoltura per il periodo 2021-2027, che non avverrà prima di dicembre di quest’anno.

Intanto la Commissione sta preparando un regolamento per prorogare di un anno -fino al 31 dicembre 2021- la Pac in vigore. Ma, considerata la situazione e i tempi dei vari passaggi, ai quali si deve aggiungere l’insediamento di un nuovo commissario all’agricoltura, sono in molti a ritenere che la nuova Pac non partirà prima del 2023.

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Spighe Verdi 2019: premiati tre comuni veneti

Porto Tolle, Caorle e Montagnana si sono aggiudicate le Spighe Verdi 2019, premio promosso da Fee Italia (Foundation for environmental education) e da Confagricoltura per dare un riconoscimento ai Comuni rurali che scelgono strategie di gestione del territorio in un percorso virtuoso che giovi all’ambiente e alla qualità della vita dell’intera comunità. La premiazione si è svolta a Roma a Palazzo della Valle, sede di Confagricoltura.

Ben tre Comuni del Veneto su 42 località rurali italiane si fregiano, dunque, della prestigiosa eco-label assegnata alle amministrazioni che intraprendono un percorso di sostenibilità graduale e riconoscibile. Tra i parametri di selezione figurano la raccolta differenziata, l’educazione allo sviluppo sostenibile; il corretto uso del suolo; la presenza di produzioni agricole tipiche, la sostenibilità e l’innovazione in agricoltura; la qualità dell’offerta turistica; la gestione dei rifiuti con particolare riguardo alla raccolta differenziata; la valorizzazione delle aree naturalistiche; la cura dell’arredo urbano. Caorle è abbonata al premio: vince infatti il riconoscimento per il quarto anno consecutivo.  Il Comune di Montagnana vince il premio per il secondo anno consecutivo grazie alla difesa dell’agricoltura e del paesaggio, alla tutela della biodiversità e degli alimenti di qualità.

New entry è Porto Tolle. Il sindaco Roberto Pizzoli è felice del riconoscimento: “Siamo insediati da un anno, abbiamo iniziato il percorso della sostenibilità grazie a Confagricoltura Rovigo, che ci ha accompagnato in quest’avventura. Abbiamo un territorio in prevalenza agricolo e molte aziende che stanno facendo della sostenibilità il loro caposaldo. Come amministrazione il nostro contributo è di promuovere progetti che tutelino tutto il territorio, come la spinta verso la raccolta differenziata, gli ecocentri, le colonnine elettriche e il verde. E in questa direzione intendiamo proseguire”.

“La nostra organizzazione è impegnata a valorizzare e diffondere la conoscenza delle buone pratiche di sostenibilità ambientale, economica e sociale, che un numero sempre crescente di aziende attuano o sperimentano – sottolinea Lodovico Giustiniani, presidente di Confagricoltura Veneto -. Il connubio tra agricoltura e sostenibilità è necessario per salvaguardare l’integrità ambientale, l’economia dei territori e il futuro del nostro Paese”.

“Sono sempre di più i Comuni che hanno fatto della sostenibilità la loro grande occasione e dell’agricoltura il settore da cui far partire la rivoluzione culturale – ha sottolineato Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, evidenziando come Spighe Verdi possa rappresentare una svolta, anche in termini di marketing e comunicazione, per le realtà finora poco conosciute -. Una carta importate da giocare sul tavolo della competitività territoriale, così come in oltre trent’anni di vita hanno fatto i Comuni Bandiere Blu”.

“Spighe Verdi” si basa sull’esperienza trentennale di Fee, presente in 76 Paesi, nella gestione del programma internazionale Bandiera Blu, un eco-label volontario assegnato alle località turistiche balneari. L’agricoltura ha un ruolo prioritario nel programma Spighe Verdi, poiché è qui che deve avvenire la vera rivoluzione culturale. Da questa necessità nasce la collaborazione tra Fee Italia e Confagricoltura, già impegnata su questo fronte con il progetto EcoCloud al quale si ispirano molti degli indicatori selezionati.

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Premio nazionale per l’innovazione in agricoltura: premiate tre imprese venete

Conferito presso la sede nazionale di Confagricoltura il “Premio nazionale per l’innovazione in agricoltura” che ha premiato gli innovatori agricoli. Sul podio tredici imprese ed aggregazioni che si sono poste in evidenza per il proprio impegno nell’utilizzare le più avanzate soluzioni tecnologiche e digitali, nell’aggregarsi per raggiungere precisi obiettivi (l’unione fa la forza), nel combinare sostenibilità economica ed ambientale, nell’essere attenti al territorio, nel fare cultura e arte.

Alla cerimonia di premiazione sono intervenuti il presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte ed il ministro delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo Gian Marco Centinaio.

Il “Premio nazionale per l’innovazione in agricoltura” di Confagricoltura è stato indirizzato a tutte le aziende agricole che hanno sviluppato o implementato negli ultimi tre anni soluzioni innovative. Si è articolato in tre categorie: Nuove frontiere (innovazioni tecnologiche relative a processi, prodotti e servizi, applicati a livello di impresa); Reti, Filiere (soluzioni innovative intraprese tra due o più attori); Smart land, Smart city (innovazioni che mettano in relazione le aree rurali con quelle urbane e progetti capaci di unire arte, turismo e cultura, creando sinergie fra la dimensione agricola e quella culturale nelle sue varie forme).

Le imprese e le aggregazioni premiate entreranno a far parte del ‘Club delle imprese agricole innovative’ di Confagricoltura e parteciperanno ad una serie di iniziative come testimonial ufficiali dell’Organizzazione.

Tra le aziende premiate 3 sono imprese agricole venete a cui vanno i complimenti di tutta la Confagricoltura del Veneto:

  • Soc. Agr. Ss Porto Felloni (Padova) – premiata nella categoria “nuove frontiere”
  • Soc. Agr. Ss Terre Grosse (Treviso) – premiata nella categoria “nuove frontiere”
  • Genagricola SpA (Caorle, Venezia) – premiata nella categoria “ Smart Land, Smart Cities”
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